Articoli
I vini DOC delle province siciliane: Messina
Articolo inserito il 18/09/2008 alle ore 19.02.60
Warning: getimagesize() [function.getimagesize]: SSL: An existing connection was forcibly closed by the remote host. in D:\inetpub\webs\spaghettitalianicom\User\GaetanoBasile\VisArticolo.php on line 267
Warning: getimagesize(http://win.spaghettitaliani.com/Articoli4/VitignoItalia05/Foto1_06.jpg) [function.getimagesize]: failed to open stream: HTTP request failed! in D:\inetpub\webs\spaghettitalianicom\User\GaetanoBasile\VisArticolo.php on line 267
“Il vino è opera della natura e dell’arte dell’uomo: appartiene perciò a vari regni. Al regno della bellezza per primo: si pensi alle meravigliose e molteplici scale cromatiche dei grappoli, oppure alle infinite sensazioni aromatiche e gustative che il vino può offrire a seconda del suolo, della luminosità o del clima da cui proviene l’uva che l’ha prodotto.” Parola di Giacomo Tachis, enologo di grande ingegno e talento, innamorato di Sicilia.
Nell’Isola il sogno dei poveri fu la vigna dietro la casa, quello dei nobili una vigna per dare lustro al Casato. E’ terra a naturale vocazione viticola come l’attesta la nascita di viti durante il Terziario. Prima ancora che vi comparisse l’uomo.
MESSINA
La provincia di Messina è da sempre zona montuosa non proprio vocata per la vite. Pur tuttavia c’è una produzione molto limitata nell’estremità orientale della provincia. Il suo piccolo tesoro enologico si trova invece nelle Isole Eolie dove prospera la Malvasia.
Faro DOC
Zona di produzione; tutta la provincia di Messina.
Uvaggi: Nerello Mascalese (45/60%), Nocera (5/10%), Neretto Cappuccio (15/30%) più eventuale aggiunta di Nero d’Avola e/o Montonico Nero. Il vino ha colore rosso rubino più o meno intenso, tende al rosso marrone se invecchia. Profumo etereo, delicato e persistente; sapore armonico, secco, di medio corpo.
Gradazione alcolica: minimo 12°. Invecchiamento: sottoposto a un anno di invecchiamento obbligatorio. E’ preferibile consumarlo intorno ai 2/4 anni.
Malvasia delle Lipari DOC
Resta il più antico vino da dessert che si conosca. Pare che siano stati i greci a portare questo vitigno. Su alcune monete del V sec. a.C. trovate nelle isole, appaiono grappoli d’uva attestando in tal modo la viticoltura nelle Eolie già a quell’epoca. Secondo altri studiosi pare che il vitigno odierno sia arrivato attorno al VII secolo d.C. dall’isola di Monenvasia del Peloponneso.
Zona di produzione: le Isole di Lipari, Salina, Vulcano e Stromboli. Uvaggio: Malvasia di Lipari (massimo 95%), Corinto Nero (5/8%). Il vino ha colore giallo dorato o ambrato. Profumo aromatico; sapore dolce aromatico. Gradazione alcolica: minimo 11,5° di cui almeno 8° in alcol svolto.
Tipologie:
Passito o Dolce Naturale – Prodotto con uve appassite naturalmente. Immesso al consumo non prima del 1° giugno dell’anno successivo alla vendemmia, con minimo 18°.
Liquoroso – Deve avere non meno di 6 mesi di invecchiamento, con minimo 20°, di cui almeno 16° in alcol svolto.
Indice Articoli
Articolo inserito il 25/11/2018 alle ore 10.29.07 | |
Articolo inserito il 19/02/2018 alle ore 19.31.43 | |
Articolo inserito il 13/01/2018 alle ore 16.08.54 | |
Articolo inserito il 13/01/2018 alle ore 16.05.08 | |
Articolo inserito il 13/01/2018 alle ore 15.50.12 | |
Articolo inserito il 06/04/2012 alle ore 18.16.21 23 Marzo - Premio Rosario La Duca - Una vita per Palermo - III edizione | |
Articolo inserito il 01/03/2012 alle ore 16.06.09 | |
Articolo inserito il 13/02/2012 alle ore 09.30.56 | |
Articolo inserito il 09/01/2012 alle ore 11.02.35 | |
Articolo inserito il 15/04/2010 alle ore 10.15.04 |