a
cura di
Luigi Farina
15ª
Puntata - I vini DOC delle province siciliane:
Palermo
indice puntate
“Il vino è
opera della natura e dell’arte dell’uomo:
appartiene perciò a vari regni. Al regno della
bellezza per primo: si pensi alle meravigliose e
molteplici scale cromatiche dei grappoli, oppure
alle infinite sensazioni aromatiche e gustative
che il vino può offrire a seconda del suolo,
della luminosità o del clima da cui proviene
l’uva che l’ha prodotto.” Parola di Giacomo
Tachis, enologo di grande ingegno e talento,
innamorato di Sicilia.
Nell’Isola il
sogno dei poveri fu la vigna dietro la casa,
quello dei nobili una vigna per dare lustro al
Casato. E’ terra a naturale vocazione viticola
come l’attesta la nascita di viti durante il
Terziario. Prima ancora che vi comparisse
l’uomo.
PALERMO
La provincia di
Palermo dal punto di vista enologico si
caratterizza per la varietà. Conseguenza di una
configurazione territoriale assai varia: dagli
ambienti collinari alle pianure, alla fascia
costiera. Vi corrispondono ambienti diversi che
consentono la coltivazione di vitigni sia
bianchi che rossi.
Tentando di
identificare i confini, abbiamo ad occidente i
vigneti che ricadono sotto la denominazione
Alcamo; ad est quelli che vivono sotto le
Madonie e Castelbuono. Zone dove prosperano
Merlot e Cabernet Sauvignon. Tra Camporeale e
Corleone si fanno fantastici Syrah in purezza.
Nell’entroterra, invece, l’esteso territorio
costituito da sette comuni che produce tutto il
DOC Monreale; mentre la zona a sud, confinante
con le province di Agrigento e Caltanissetta, è
quella di altre due DOC – Contessa Entellina e
Sclafani Bagni – che hanno una genesi anomala.
Infatti non fanno riferimento a vini specifici
di un territorio, ma a una singola grande
azienda che possiede vigne e cantine in quella
zona. Vediamo assieme questi vini nei dettagli.
Alcamo Bianco DOC – I primi documenti che
attestano la coltivazione della vite nelle zone
di produzione costituite da ben dieci comuni a
cavallo tra le province di Palermo e Trapani,
tra cui Alcamo, Monreale e Calatafimi, risalgono
al 1367. Ma possiamo ritenere che l’attività
vinicola fosse presente già da prima.
L’uvaggio è costituito da Catarratto (minimo
60%) Ansonica o Inzolia oppure Grillo/Grecanico/Chardonnay/Sauvignon
(massimo 40%). Il vino ha colore giallo
paglierino più o meno intenso, talvolta con
riflessi verdolini. Profumo intenso, vinoso,
armonico e fruttato; sapore fresco e asciutto,
equilibrato.
Gradazione alcolica: minimo 11%. Delle
sottodenominazioni varietali parleremo quando
andremo in provincia di Trapani.
Contessa Entellina DOC – Si tratta di
vini prodotti nel territorio che comprende il
comune di Contessa Entellina.
Contessa Entellina Rosso – L’uvaggio è
costituito da Calabrese e/o Syrah (minimo 50%)
più eventuali aggiunte di altre uve rosse locali
non aromatiche.
Il vino ha colore rosso rubino, talvolta con
riflessi granato se invecchiato; profumo vinoso,
intenso; sapore asciutto e vellutato. Gradazione
alcolica: minimo 11,50%.
Contessa Entellina Bianco – Uvaggi:
Inzolia (minimo 50%), Catarratto bianco lucido
e/o Grecanico dorato e/o Chardonnay, più altre
uve locali (massimo 15%).
Il vino ha colore paglierino più o meno intenso,
talora con riflessi verdolini; profumo delicato
fruttato; sapore secco, vivace, fresco.
Gradazione alcolica: minimo 11%.
Contessa Entellina Rosato – Uvaggi: le
stesse del tipo Rosso, ma vinificate in rosato.
Il vino ha colore rosato, talvolta con riflessi
aranciati. Profumo fine e intenso; sapore
asciutto, fragrante, vellutato. Gradazione
alcolica: minimo 11%.
Esistono le seguenti sottodenominazioni
varietali: che prevedono un minimo dell’85%
degli uvaggi indicati: Contessa Entellina
Cabernet Sauvignon - Contessa Entellina Merlot
Contessa Entellina - Pinot nero - Contessa
Entellina Ansonica - Contessa Entellina
Chardonnay - Contessa Entellina Grecanico -
Contessa Entellina Sauvignon
Contea di Sclafani DOC – Sono vini
prodotti nel territorio comprendente undici
comuni della provincia di Palermo, tra cui
Sclafani Bagni e Valledolmo e nell’intero
territorio di Vallelunga Pratameno e Villalba in
provincia di Caltaniseetta ed in parte in quello
di Cammarata, in provincia di Agrigento.
Contea di Sclafani Rosso – Uvaggi: Nero
d’Avola e/o Perricone (minimo 50%) con
l’eventuale aggiunta di altre uve locali. Il
vino ha colore rosso rubino più o meno intenso
con eventuali riflessi violacei; profumo
gradevole, fine, vinoso; sapore asciutto,
armonico, ricco di struttura. Gradazione
alcolica: minimo 11%.
Contea di Sclafani Bianco – Uvaggi:
Catarratto e/o Inzolia e/o Grecanico (minimo
50%) più una eventuale aggiunta di altre uve
locali. Vino di colore paglierino più o meno
intenso, talora con riflessi verdognoli. Si può
arrivare fino al colore ambrato per il Vendemmia
Tardiva. Profumo gradevole, fine, elegante. E’
fruttato nello Spumante.
Sapore armonico, delicato, gustoso, sapido.
Vellutato e ricco nel Vendemmia Tardiva.
Gradazione alcolica: minimo 10,5%
Esiste nelle tipologie:
Dolce – minimo 11°, di cui almeno 5,5% in alcol
svolto.
Spumante – minimo 11,5°.
Dolce Vendemmia Tardiva – ottenuto da uve
raccolte dopo il 1° ottobre e sottoposte ad
appassimento sulla pianta e vinificate in
recipienti di legno. Deve avere minimo 18°, di
cui almeno 5,5° in alcol svolto. Viene affinato
in botti di legno per 6 mesi e non può essere
immesso al consumo prima di 18 mesi.
Contea di Sclafani Rosato – Uvaggi:
Nerello Mascalese (minimo 50%) più altre uve
locali. Il colore è rosato più o meno carico.
Profumo gradevole, fine, fruttato, fragrante;
sapore delicato, armonico, fresco, vivace. E’
sapido lo Spumante, sempre da bere giovane.
Gradazione alcolica: minimo 10,5%.
Esistono le seguenti sottodenominazioni
varietali che prevedono un minimo di 85% degli
uvaggi indicati: Contea di Sclafani Cabernet
Sauvignon - - Contea di Sclafani Merlot - Contea
di Sclafani Nerello Mascalese - Contea di
Sclafani Nero d’Avola o Calabrese - Contea di
Sclafani Perricone - Contea di Sclafani Pinot
nero - Contea di Sclafani Sangiovese - Contea di
Sclafani Syrah - Contea di Sclafani Ansonica o
Inzolia - Contea di Sclafani Catarratto - Contea
di Sclafani Chardonnay - Contea di Sclafani
Grecanico - Contea di Sclafani Grillo - Contea
di Sclafani Pinot bianco - Contea di Sclafani
Sauvignon
Monreale DOC – Prodotto nei territori dei
comuni di Camporeale, San Giuseppe Jato, San
Cipirrello, Santa Cristina Gela, Corleone,
Roccamena ed in parte Monreale e Piana degli
Albanesi.
Monreale Rosso - Uvaggi: Calabrese o Nero
d’Avola e Perricone (minimo 50%) più uve locali.
Vino di colore rosso rubino fino a raggiungere
il granato nel Riserva. Profumo gradevole,
vinoso, fruttato; sapore ricco e armonico.
Gradazione alcolica: minimo 12°
Monreale Bianco – Uvaggi: Inzolia e
Catarratto (minimo 50%) più altre uve tra cui il
Trebbiano. Il vino ha colore giallo paglierino
tendente al dorato. Profumo fine ed elegante.
Sapore delicato nel Superiore armonico e
corposo. Gradazione alcolica: minimo 11°.
Monreale Rosato – Uvaggi: Nerello
Mascalese, Perricone e/o Sangiovese (minimo
70%), più uve rosse locali. Vino di color rosa
tenue, profumo fruttato, sapore armonico,
fresco, talora vivace. Gradazione alcolica
minimo 11°. Va bevuto entro 16/18 mesi.
Esistono le seguenti sottodenominazioni
varietali: Monreale Cabernet Sauvignon –
Monreale Calabrese o Nero d’Avola – Monreale
Merlot – Monreale Perricone –Monreale Pinot nero
– Monreale Sangiovese – Monreale Syrah –
Monreale Ansonica o Inzolia – Monreale
Catarratto – Monreale Chardonnay – Monreale
Grillo – Monreale Pinot bianco
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Gaetano
Basile, palermitano DOC, è
giornalista, scrittore, autore di testi
teatrali, fine narratore, ma sopratutto
ricercatore appassionato di tutto quello
che è cultura e tradizione popolare,
sopratutto nel settore enogastronomico.
Ha svolto attività giornalistica e
televisiva, divulgando tutto ciò che è
cultura siciliana, tanto da meritarsi
diversi premi. Vive e lavora a Palermo,
dirige la rivista di etnoantropologia
"Il Pitrè" e collabora con numerose
testate nazionali ed estere.
In questo
spazio Gaetano Basile ci offrirà i suoi
contributi per darci la possibilità di
conoscere meglio la cultura
eno-gastronomica siciliana, e
palermitana in particolare, parlandoci
dell'origine delle pietanze che hanno
reso famosa la cucina siciliana, o di
quelle a volta meno conosciute, che
andrebbero riscoperte, raccontandoci la
loro storia e di come si sono
trasformati nel tempo. |
Il sito di Gaetano Basile
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