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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Seconda puntata - Marzo 2005

Centrale Palace Hotel e Grand Hotel et des Palmes

di Luigi Farina

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Le Interviste: Salvatore Gallina


Salvatore Gallina

capo barman del Grand Hotel et des Palmes di Palermo

foto di Luigi Farina ©2005

Lei nel 2002 ha preso il testimone da Toty Librizzi come capo barman in questa struttura, ci parli della sua esperienza, anche se parecchio recente, e visto che lei rappresenta il presente di questo bar, che è un po' l'anima di questo albergo, proviamo a fare un confronto con il passato.

Naturalmente questa struttura ha la caratteristica di avere un target di clientela parecchio selezionato, e questo comporta che quando si muove tutto l'iter della città, sotto il punto di vista di manifestazioni, impegni politici, impegni pubblici, teatro, ..., noi abbiamo la possibilità di ospitare tanti personaggi illustri che vengono in città per queste manifestazioni. Per questo diventano delle vetrine non indifferenti rispetto ad altre strutture ricettive. Quindi avendo la possibilità di poter conoscere questi personaggi che ospitiamo, si diventa un po' come degli ambasciatori di questi personaggi, difatti il mio predecessore che ha vissuto questa esperienza in un periodo in cui Palermo era al massimo della sua espressione, dal punto di vista culturale, teatrale, ..., ha potuto immortalare molti personaggi di quel periodo, diventando anche il cloro confessore, perchè ovviamente bisogna considerare che il nostro lavoro è prettamente serale, perchè di giorno non c'è un grande movimento, ma la sera, quando si ritorna nel proprio alloggio, in questi spazi, con questa cornice, il bar diventa un luogo dove distendersi e nello stesso tempo rilassarsi dopo una giornata alquanto impegnativa, e quà nasce l'incontro con il barman che può essere, tra parentesi, il confessore, perchè è colui che non fa pesare la giornata trascorsa, e tra un bicchier di vino o un drink, e una sigaretta, anche se oggi giorno è una cosa non più possibile, si comincia ad instaurare un rapporto, non  

dico amichevole, ma al quanto confidenziale, anche perchè il personaggio di spessore qua abbandona quelli che possono essere i suoi "scudi" protettivi, che invece ha normalmente all'esterno, qui anche rimanendo personaggio si presenta come uomo. In tutto ciò c'è una continuità con quanto avveniva prima, visto che in questi quasi 3 anni di personaggi ne sono passati tanti, più o meno famosi, e naturalmente per tradizione, per far si che le tradizioni vengano continuate, anch'io ho una piccola collezione di disegni e di dediche, da Salvatore Accardo ad Enrico Montesano, o altri personaggi dello spettacolo o della TV, come Gianfranco Funari, attori come Stefano Accorsi, o Valeria Cerri, ... Quasi tutti i personaggi che passano da Palermo vengono ad alloggiare in questa struttura e noi abbiamo la possibilità di poterli conoscere direttamente, e perchè no, non farsi lasciare una testimonianza del loro passaggio.

Tornando alla sua professione di barman, Librizzi aveva creato diversi cocktail, di cui vediamo i quadri proprio in questa stanza. Oggi la situazione qual'è? Quanto rimane del passato e quanto invece ha messo di suo?

Naturalmente i cocktail che il mio predecessore aveva inventato rimangono, nel mio modesto parere, nella classicità di questo bar, nel senso che non abbiamo fatto in modo che sparissero, anzi ho cercati di riproporli nel modo in cui venivano preparati, dando inoltre il mio modesto contributo preparandone altri, e vengono proposti nella nostra lista del giorno. Ne posso descrivere che preparai per la cantante Bridgewater Dura e di cui lei ne rimase entusiasta, gli preparai, era una serata di luglio, un cocktail estivo con del basilico pestato, una variante del Moito, e lei ne rimase molto entusiasta, e questo divenne uno dei miei "cavalli di battaglia", anche perchè il cocktail, secondo me è la creazione di qualcosa che viene trasmesso da uno stato d'animo, visto che ci sono delle componenti che lo creano, non c'è niente di matematico, ovviamente ci sono le regole merceologiche, che determinano la giusta creazione miscelando gli ingredienti, ma c'è un fattore che è importante, che è quello di provare l'elemento emozionale, per questo molte volte il cocktail ha successo, perchè si cerca di proporlo a delle persone che vi riscontrano le proprie aspettative. Tornando al discorso di prima, venendo in confidenza con i personaggi si può cercare di capire cosa si aspettano da un drink, sopratutto se ci da la possibilità di spaziare, anche se chiediamo sempre se si è allergici a qualche cosa, o se qualche base, come il Gin, la Vodka o il Whisky,  non è gradita, ovviamente questo è prettamente legato all'ora in cui viene chiesto il cocktail, di mattina non preparerei mai un cocktail troppo forte, ne preparerei uno molto più leggero, un soft drink, qualcosa di fruttato. Da un paio di mesi a questa parte preparo dei cocktail gelatinosi, dei cocktail solidi, che qualche altro mio collega aveva proposto in passato, ma do la mia impronta sia come decorazione che come assaggio, perchè potere offrire qualcosa che quando si scioglie in bocca da l'effetto di far rinascere il drink da cui deriva. Per concludere questo è un lavoro che principalmente si fa perchè piace farlo, anche se comporta sacrificio, perchè noi viviamo in funzione di quelle che sono le esigenze gestionali dell'hotel. E' un mondo moto affascinante, se piace ha un certo fascino, non c'è ombra di dubbio, ovviamente come in tutti i lavori, ci sono dei periodi in cui uno è più motivato, ed altri meno, però sta a noi non farsene accorgere, avere sempre il sorriso e la disponibilità.


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