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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Seconda puntata - Marzo 2005

Centrale Palace Hotel e Grand Hotel et des Palmes

di Luigi Farina

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Le Interviste: Giuseppe Guddo


Giuseppe Guddo

chef del Grand Hotel et des Palmes di Palermo

foto di Luigi Farina ©2005

Da quanto tempo è chef qui all'Hotel delle Palme?

Da circa 8 anni.

Il ristorante è frequentato solo dagli ospiti dell'albergo o anche da clienti diciamo così esterni.

I clienti che frequentano il ristorante ovviamente provengono maggiormente fra gli ospiti dell'albergo, ma c'è anche circa un venti trenta percento che provengono dall'esterno

Che tipo di cucina viene proposta in questo albergo e che tipo di menu proponete?

Noi facciamo cucina tipica siciliana, nazionale ed internazionale, secondo i tipi di ospiti. Abbiamo due menu diversi, una gran carta fissa e un menu giornaliero dove inseriamo sempre dei piatti tipici.

Facciamo adesso un confronto fra la cucina di una volta con quella di oggi.

Prima c'era una cucina più povera, adesso, anche se gli ingredienti sono uguali, si sono adattati alla cucina moderna, come per esempio la caponata, che noi usiamo in diversi piatti, a parte nel modo classico come contorno, viene modificata nella sua presentazione, fermo restando quelli che sono gli ingredienti originali tradizionali, anche se a volta facciamo delle aggiunte come la zucchinetta oppure il peperone, anche per dare dei colori diversi al piatto.

I clienti sono più stimolati da piatti innovativi o ricercano la tradizione, e che tipo di cucina presentate?

No, a volte preferisce il piatto più innovativo. La cucina che presentiamo è essenzialmente a base di pesce, anche se come

carne usiamo dalla caccia alla carne bianca, usiamo un po' di tutto, però principalmente si lavora più pesce.

Anche se lei non è a stretto contatto con la clientela, ha qualcosa da raccontare sui personaggi famosi che hanno alloggiato in questo hotel?

Un personaggio che per esempio aveva delle esigenze particolari è stato per esempio il barone Di Stefano, che ho conosciuto per telefono, per cui ho cucinato per qualche anno. Per esempio voleva i polipetti murati come si facevano un tempo, quel piatto doveva essere preparato come tradizione, e i pitti venivano preparati spesso con gli ingredienti che venivano da Castelvetrano, che era il suo paese, tipo il cavolocappuccio, che mangiava quasi giornalmente, inoltre anche se stava moltissimo a tavola non mangiava molto, gustava un po' qua, un po' la, gli piaceva però avere la tavola abbastanza piena.


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