al porto, dove c'era la vera economia
della città, per i commercianti che venivano dalla zona di isola
delle Femmine e Capaci. Qui davanti all'Hotel si trovava un palmeto,
ed era una zona paludosa. Verso la fine dell'800 questo palazzo fu
venduto dagli Ingham ad un certo Ragusa, che aveva aperto il primo
albergo a Palermo, l'hotel Trinacria. Il Ragusa, da buon genovese,
molto ferrato nel commercio, capì che la Sicilia era scelta
sopratutto dai tour della cultura, visto che i poeti, gli artisti,
..., avevano visto che la città di Palermo, la famosa conca d'oro,
tanto osannata, rendeva il clima così mite, che chi era ammalato,
allora c'erano tutte queste malattie di natura respiratoria o
malarica, riceveva benefici dal clima di questa città. Quindi la
città fu visitata da tanti scrittori, poeti, musicisti, che vennero
ad alloggiare qui, come per esempio Roussell, che morì qui alla 224,
che diventò famoso dopo la morte, che adoperava il metodo di
cambiare l'ordine delle parole di una frase, cambiando completamente
il senso della frase. Era una persona molto sadica, non amava le
donne, le odiava a tal punto che invitava le donne a pranzo, però
mezz'ora prima entrava in cucina si faceva preparare il pranzo e
mangiava, in modo da essere sazio prima di sedersi a tavola, una
volta seduto a tavola con l'invitata di turno non faceva altro che
istigarla e la portava all'esasperazione, lasciandola digiuna. Però
era molto amante dei prodotti veri, si faceva mandare la frutta
giornalmente dalla Francia. Si dice che la sua morte sia stata
procurata dalla sua nutrice, voleva togliersi la vita ed aveva
chiesto ad un cameriere dell'hotel, che però si rifiutò, ed allora
si dice che ci pensò la nutrice. Passarono da qui poeti uruguaiani,
uomini illustri di ogni genere, noi dobbiamo vedere questa struttura
nel 1874, quando era già stato ultimato il teatro Politema, ed
iniziavano a costruire il teatro Massimo, in contemporanea nascevano
tanti nuove ville e palazzi, come palazzo Tagliavia, venne costruita
la via Villa Reale, che era in origine un vigneto, nel 1891 in via
Villafranca nasceva l'esposizione tanto osannata dal Pitrè, da cui
lo stesso Pitrè raccolse tutte le opere offerte dai nobili
dell'entroterra per realizzare il Museo Pitrè.
Tornando alle Palme, all'apertura
del teatro Massimo c'era quella voglia d'arte di cultura, un po'
come adesso dopo la riapertura del teatro, che portava alle
Palme tantissimi nobili, che lasciavano i loro feudi ai
gabbelloti, che si curavano di tutto compreso degli incassi, e
davano solo una piccola parte, da sperperare, ai nobili. Qui
venne Wagner, arrivò il 5 Novembre 1981, con la moglie, la
figlia ed un gruppo di amici. Aveva un rapporto d'odio con la
direzione, perchè allora i prezzi non venivano calmerati secondo
il periodo annuale, ma veniva applicata la legge del commercio,
se l'albergo era pieno aumentava i prezzi, se era vuoto li
abbassava, e Wagner che voleva stare 3-4 mesi qui, non voleva
andare ad alloggiare presso le case dei nobili palermitani,
nonostante i tanti inviti, odiava questo sistema. Era una
persona molto schiva, come tutti i geni, per evitare di avere
persone a pranzo con lui, visto che i nobili usavano
autoinvitarsi, si metteva uno scialle in testa, un pastrano, la
moglie cominciava a dire: "il maestro sta avendo
l'ispirazione!", e tutti scappavano, c'era la corsa dalla
hall per lasciarlo solo, in silenzio, perchè Wagner aveva
l'ispirazione, appena la gente se ne andava, si levava lo
scialle dalla testa e tutti a mangiare al ristorante. A tavola
erano sempre circa in 7, fra cui c'era un nobile di Acireale,
che si teneva molto caro, perchè pensava che se andava via dalle
Palme poteva andare nella villa di questo nobile, anche perchè
la figlia si era innamorata di questo ragazzo. Poi si è
trasferito ai Porrazzi dove finì di comporre e fece ascoltare
agli amici il Parsifal. Andando un po' più avanti nel tempo, qui
ha alloggiato il Crispi, che venne eletto primo ministro per un
motivo tecnico, visto che qui in Sicilia c'erano i contadini che
volevano applicare la legge dell'agraria, cioè volevano
prendersi tutti i terreni in mano, e questo disturbava questi
nobili, gli stessi nobili che vollero Crispi, che essendo della
zona poteva combattere meglio questo sistema, e Crispi
soggiornando nell'albergo e bivaccando nel salone degli specchi
ha cercato di domare i moti di Corleone, facendo uccidere tante
persone, e di questo si confessava con il consierge di allora.
Negli anni '40 qui è stata impiantata la sede del quartiere
generale americano, che hanno distrutto l'hotel delle Palme, lo
hanno distrutto portandosi tutti i mobili più importanti dietro,
e qui divenne un punto di incontro di una certa voluttà
politica, di una certa voluttà amministrativa del luogo, il
famoso Vizzini, che veniva qui in albergo, perchè gli americani
lo avevano osannato, e lo nominarono sindaco di Villalba, mentre
c'era qualche personaggio di sinistra, che aveva pensato che con
l'avvento degli americani avrebbe potuto estromettere il Vizzini
dal potere politico. Poi ci furono personaggi importanti,
importanti per noi sopratutto dal punto di vista economico, come
il barone Di Stefano, che alloggiò qui per circa 50 anni, aveva
delle suite, dove viveva da solo, ma riceveva tanti invitati,
tanti amici, da Carla Fracci a famosi cantanti di lirica, come
il maestro Di Stefano, di cui diceva in giro di essere cugino,
anche se non era vero niente, infatti avevano solo il cognome in
comune. Veniva seguito perchè aveva conoscenze al teatro Massimo
e si adoperava per far dare un buon caché ai suoi amici, quindi
tutti lo seguivano. Aveva una mentalità tutta sua sulla cucina,
tutti i suoi prodotti venivano dal suo paese di origine,
Castelvetrano in provincia di Trapani, tutti i giorni arrivava
un corriere che portava il pane, il formaggio, la ricotta, le
olive, l'olio, e il maitre di allora, che si chiamava Stassi,
andava al mercato della Vucciria a comprare il pesce o
qualcos'altro che non arrivava dal suo paese di origine per lui.
Scendeva dalla scala fischiettando con il suo sigaro acceso,
oggi sarebbe stato un dramma per via delle nuove leggi sul fumo,
e si sedeva a tavola all'una, e finiva alle cinque di
pomeriggio. Fra i commensali che riceveva al suo tavolo c'era
spesso il maestro Guttuso con la moglie, però Guttuso alle tre
in punto si alzava, si accendeva la sigaretta e passava dal
banco, a parlare con me, si parlava di arte, di cultura
siciliana, poi si faceva accompagnare a casa dal suo autista
Isidoro. Il barone è morto nel 2002, negli ultimi anni è stato
assistito da tanta gente, perchè stava molto male.
Da qui sono passati tutti i
presidenti della Regione Sicilia, iniziando dall'era La Loggia,
e poi tutti gli altri, da qui sono passati tanti personaggi
politici, che ricordiamo con molto piacere, visto che con noi
erono molto spartani, aperti, esigenti, e spesso il personale
doveva risolvere alcuni problemi.
Dal '94 la vita di questo albergo
è un po' cambiata, perchè la nuova proprietà gli ha dato un
input un po' diverso, le camere sono diventate più efficienti,
la clientela è un po' più raffinata, sopratutto è innamorata di
questa hall che è una delle più belle al mondo, si sono creati
due banconi di portineria, per dare più spazio e garanzia alla
clientela, è diventato un grand hotel di tour sopratutto di
cultura, arrivano scrittori da tutto il mondo.
Per finire ci parli della
pubblicazione che stampate per i vostri clienti, "Un Ospite a
Palermo".
Da cinque anni a questa parte è
nata l'esigenza di stampare una rivista utile per i turisti, e
ci siamo messi a fare gli imprenditori a livello editoriale, ed
è stata una bella avventura, abbiamo creato appunto "Un Ospite a
Palermo". L'ho creato io personalmente, sulla falsa riga di
quello che si stampa a Venezia, ed è diventata la mia sposa da
cinque anni a questa parte, non è facile, anche perchè Palermo
non è una città molto propensa ad accettare le pubblicità, che
sono quelle che ci permettono di andare avanti, accetta le
pubblicazioni ma non le pubblicità. In questa rivista sono
inserite le manifestazioni, le mostre, i musei, i taxi, gli
orari degli aerei, le distanze fra una città e un'altra, tutto
quello che serve al turista, da quando arriva a quando parte,
inoltre abbiamo inserito l'ora solare nel mondo, perchè è
importante che sappia l'ora nel proprio paese di origine. Ho
ricevuto grandi manifestazioni di stima per questo mio lavoro,
che anche se faticoso da tante belle soddisfazioni. |
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