introduzione e
indici
Le
Ricette di Davide D'Arcamo
3ª Puntata
15/01/07
Torta di carote al
cioccolato
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Ingredienti per
8 persone:
125g di
burro a temperatura ambiente
4-5 carote
4 uova
100 g di
zucchero semolato
100 g di
farina 00
100 g di
mandorle tritate
2 cucchiai
di semolino
Un
cucchiaio colmo di lievito in polvere
Una
tavoletta da 100g di cioccolato fondente
Zucchero a
velo |
Tempo di preparazione:
30'
Tempo di cottura:
45’
Procedimento:
Scaldate
il forno a 180°, raschiate le carote e
grattugiatele.
Montate il burro
con lo zucchero semolato finchè diventa gonfio e
spumoso, incorporate le uova uno alla volta, e
aggiungete le carote. Le mandorle, la farina
setacciata con il lievito, il semolino e il
cioccolato grattugiato.
Versate l’impasto
in una teglia da torta rivestita da carta da
forno, e cuocetela in forno per 45’ ,
controllando di tanto in tanto la cottura
inserendo uno stecchino.
Toglietela dal
forno lasciatela raffreddare e servitela senza
toglierla dalla teglia cospargendola di zucchero
a velo.
Un consiglio,
questa torta migliora riposandosi qualche ora,
quindi potrete prepararla anche per il giorno
successivo.
il
profilo di Davide D'Arcamo
La cucina di Davide D’Arcamo
Dal suo lungo
viaggio attraverso culture culinarie, le più
diverse, nasce la cucina di Davide D’Arcamo:
innovazione nella tradizione della cucina
regionale.
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La sua esperienza
di cuoco inizia tra i fornelli delle piccole
trattorie di borgata e prosegue nelle grandi
cucine della ristorazione di lusso. Questo
fortunato incontro tra l’alta cucina
internazionale e quella “povera”, ma ricca di
sapori, della tradizione siciliana ed, in
generale, regionale dà vita ad un felice
connubio culinario, reso personalissimo dalla
creatività sinestetica con la quale D’Arcamo da
anni stupisce chi gusta i suoi piatti.
La sua capacità
eclettica e compositiva ha avuto così modo di
concretizzarsi in ardite propo-ste di autentica
cucina italiana di alto profilo: la più rinomata
cucina italiana ed internazionale si sposa così
con quella siciliana, terra d’origine dello
chef.
La sua
impostazione culinaria proviene da un connubio
ricercato di prodotti genuini e di valore, di
accostamenti peculiari, di piatti classici e di
piatti creativi.
La cucina di
Davide D’Arcamo non si attiene poi soltanto alle
ricette più tradizionali, ma cerca di usufruire,
per quanto può essere possibile, di prodotti
locali.
Questo nuovo modo
di fare ristorazione, una sorta di “nouvelle
cucine” all’italiana, con buona pace dei
francesi, riscuote da subito ampi consensi. |
La rivisitazione
di antiche ricette, alle volte quasi
dimenticate, e la riscoperta di sapori sopiti
nella memoria ma rievocati in chiave “moderna” è
la “filosofia culinaria” proposta dallo chef
Davide D’Arcamo.
La richiesta di
tali inusitati connubi proviene, d’altra parte,
dalla clientela stessa, sempre più attenta e
preparata, che sceglie di percorrere itinerari
alla scoperta di arte e cultura non disdegnando,
quali aspetti culturali, la buona tavola e le
tradizioni: e sebbene in Sicilia la cultura
gastronomica rimandi ad una cucina
essenzialmente povera, contadina, la
rivisitazione che ne fa Davide D’Arcamo lascia
non poche sorprese.
Non solo una
riproposizione, dunque, di piatti della
quotidianità, ma un’attenzione particolare alle
radici storiche di ogni piatto che parte dalla
scelta dei prodotti per concludersi alle volte
con reinterpretazioni anche ardite.
D’altra parte, la
tradizione a cui si ispira Davide D’Arcamo va
ben al di là della comune accezione del termine:
è una tradizione millenaria, quella siciliana,
in primis, così prodiga di contaminazioni
culinarie e culturali, la cui realizzazione
spesso implica una ricerca meticolosa, resa
complessa anche dalla difficile reperibilità di
ingredienti ormai caduti in disuso.
I piatti proposti
quindi, pur non escludendo, anzi valorizzando,
l’ambito della tradizione gastronomica locale,
sono il risultato di una continua ricerca che è
filologica prima che gastronomica, dedicata
anche all’evolversi delle tendenze alimentari e
dei modi di vita della società senza rinunciare
alla tradizione della cucina tipica italiana.
Anche la
presentazione dei piatti “tipici” così
rivisitati segue lo stile a cui l’alta cucina
abitua i propri frequentatori.
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