In un momento
in cui i Festival musicali “fioriscono” in ogni parte d’Italia, riuscire ad
offrire un prodotto culturale d’avanguardia diventa sempre più complesso. Da
questo punto di vista il Traffic di Torino riesce ad essere sempre uno di quelli
di più successo. Qual è il suo segreto?
Traffic è un festival multidisciplinare. Accanto
alla musica che certo ha il ruolo centrale, facciamo incursioni in altri ambiti
artistici. C’è una sezione letteraria, Word Jockeys, che nel corso degli anni ha
ospitato scrittori come Joe Lansdale, Patrick Mc Grath, Aldo Nove, Joseph O’Connor,
Isabella Santacroce, Tiziano Scarpa, Tommaso Pincio e molti altri. C’è anche una
rassegna cinematografica realizzata in collaborazione col Museo del Cinema e che
è stata curata l’anno scorso da Guido Chiesa e quest’anno da Gianni Canova, e
infine, c’è una sezione dedicata all’arte, in collaborazione con le più
importanti gallerie cittadine curata quest’anno da Luca Beatrice.
Torino negli ultimi anni è sempre più, con gli
eventi che organizza, al centro di interessi culturali, sportivi, economici, ….
Basta ricordare come esempio le Olimpiadi Invernali o il Salone del Libro. Quale
spazio si vuole ritagliare, sotto questo punto di vista, il Traffic?
E’ un evento molto atteso dove le aspettative
riguardano la qualità delle proposte e il clima che si respira. E’ uno dei modi,
uno fra i più evidenti, di cui la città dispone per comunicare fino a che punto
è arrivato il processo di trasformazione che negli ultimi anni l’ha riguardata a
più livelli
Ogni anno presentate novità interessanti,
spinti anche dall’affluenza sempre crescente di pubblico. Quest’anno vi siete
proiettati verso l’esterno in un viaggio ideale Nord-Sud, che vede Berlino e
Napoli quasi confrontarsi fra di loro. Perché questa scelta?
Berlino è una delle capitale europee più vive e
creative per quanto riguarda la scena artistica e sentiamo che in qualche misura
Torino le assomiglia. Napoli è un’altra capitale (del sud, e Torino è la terza
città meridionale d'Italia, ricordiamo), e ci affascina questa sua scena
creativa a vari livelli (cinema, musica, letteratura) per un contesto sociale
così duro e difficile.
I due spettacoli che spiccano maggiormente nel
cartellone di quest’anno per la loro unicità, senza sminuire o sottovalutare gli
altri, sono, a mio avviso, lo spettacolo di Lou Reed di giorno 11 e quello di
Franco Battiato del 14. Parlaci più dettagliatamente di questi due eventi.
Quello di Lou Reed, è uno spettacolo particolare,
e lo abbiamo scelto perchè la proposta dal vivo in versione musicale-teatrale di
Berlin, un suo disco del '73, non è il solito concerto di Lou Reed, che qui è
già molto conosciuto; non so se lo avremmo scelto se non avesse portato questo
spettacolo particolare, a cui teniamo molto. Quello di Battiato fa parte della
tradizione del festiva, è uno spettacolo "carta bianca", che prevede che ogni
anno un artista italiano diventi lui stesso il direttore artistico della propria
serata, e quindi scelga lui i contenuti da mettere sul palco, gli altri artisti,
lo svolgimento della scaletta, ... Lo abbiamo fatto con Capossela, lo abbiamo
fatto con Carmen Consoli, e quest'anno è il turno di Battialo, il quale ha
scelto di chiamare sul palco Ivan Segreto, Antony & The Johnsons e i Subsonica,
e noi naturalmente, essendo anche nomi che apprezziamo molto, abbiamo accettato
con piacere la sua proposta.
Come saprai il nostro magazine abbina spesso la
musica, o altre forme d’arte, alla gastronomia. Sono previsti momenti
gastronomici durante il Festival?
Veramente no. Ma ci possimo pensare.
Il Festival non è ancora cominciato e parlare
di futuro potrebbe sembrare fuori luogo, tuttavia guardare avanti è sempre
positivo. Avete già previsto novità o nuovi sviluppi per la prossima edizione?
Siamo consapevoli che non esistono formule
sempiterne e quella di Traffic non fa eccezione. D’altro canto è bene non
stravolgere ciò che funziona molto bene. E allora la strada è di introdurre
qualche elemento di novità magari durante l’anno, attendendo il festival vero e
proprio. Diciamo che ci stiamo ragionando.
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