MASSIMO MANGANO - LO
CHEF CHE SPOSA LA TRADIZIONE CON LA FRESCA
CREATIVITA’
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Massimo
Mangano nasce a Palermo nel 1973. Dopo aver
conseguito il titolo di Tecnico delle attività
alberghiere di Stato presso l’Istituto
Alberghiero “Mulini Virga” di Palermo, inizia
presto a prestare servizio in diversi importanti
hotel e ristoranti, siciliani e internazionali.
Tra questi l’Hotel Kastalia (4 stelle – Sicilia)
con mansione di Commis di cucina, l’Hotel Mhaos
Beach (5 stelle - Antille) con mansioni di capo
partita addetto alla cucina italiana e
siciliana, la societa Venta Club a Jerba
(Tunisia) con mansioni di capo partita, l’Hotel
Iliade (4 stelle), l’Hotel Excelsior di Catania
(4 stelle) e diversi altri ristoranti a Londra,
Norinberga e a Bayereuth in Germania. Dal 1997 è
in servizio presso l’Hotel Centrale Palace di
Palermo (4 stelle) con qualifica di Chef di
cucina.
Durante
questi anni ha esercitato diverse consulenze
alla formazione e alla realizzazione dei servizi
di ristorazione presso il teatro di Verdura e il
teatro Massimo con la società Novamusa, gruppo
Framon Hotel Italia. Tra le sue specializzazioni
le decorazione per buffet con la Pasta sale, le
sculture vegetali, i dessert al piatto, la
Cucina creativa e tradizionale, rivisitata e
porzionata, e la Cucina inside.
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Indice di
tutte le puntate
TERZA PUNTATA
15 febbraio 2003
IL
PROTAGONISTA
IL FASCINO
DELLA CUCINA SICILIANA
Salve a tutti i
lettori di Spaghettitaliani. Sono Massimo
Mangano e con grande piacere partecipo alla
rubrica Parola di chef con l’intento di offrirvi
consigli e idee spero sempre utili e divertenti.
Da oggi anche a me potrete rivolgere alcune
delle vostre domande riguardanti il mondo della
gastronomia nello spazio Chiedilo allo chef. In
questa mia prima puntata vi presenterò la cucina
regionale siciliana e quello che è e il mio
stile presentandovi due mie ricette.
In modo
particolare sono appassionato della cucina
regionale perché credo che quando non si
conoscono bene le proprie tradizioni sia molto
difficile interpretare in modo intelligente le
altre cucine.
Inoltre ritengo
fondamentale che ogni cuoco faccia particolare
attenzione a quello che ogni stagione offre.
In Sicilia
sicuramente, grazie ad un clima generoso, è
molto facile avere a disposizione sempre una
vasta gamma di prodotti che rappresentano un
vanto della nostra terra.
La Sicilia
gastronomica nasconde grandi misteri e grandi
tradizioni che riguardano specialità e prodotti
unici che la caratterizzano in tutto il mondo,
vedi il gamberone del trapanese, il pomodoro di
pachino del ragusano o la straordinaria
pasticceria. Tra le tante ricette particolari
possiamo citare il cous-cous di pesce,
specialità di San Vito lo Capo, che rappresenta
l’incontro tra la tradizione araba a quella
siciliana.
Secondo me,
proprio la ricchezza offerta dalla natura e le
influenze culturali sono il vero fascino di
questa terra.
La mia continua
ricerca consiste nel recuperare piatti spesso
dimenticati o scartati. Purtroppo a volte sento
dire che una caponata o delle polpette di sarda
o un falsomagro non si addicono ad una cena di
un certo livello… Ecco! Io spero di sfatare
totalmente queste opinioni. Se è vero che i
piatti tradizionali rappresentando una cucina
principalmente povera sono poco curati dal punto
di vista decorativo, mio obiettivo professionale
è quello di cercare di rendere più affascinanti
e contemporanee le meraviglie della tradizione,
senza tradirne la storia, i sapori e la
genuinità.
Quando penso alla
Sicilia e alle sensazioni gastronomiche che
questa terra può offrire immagino il colore
acceso del giallo degli agrumi e dello
zafferano, il colore caldo del rosso dei
pomodori e quello allegro del verde dei
carciofi. Seguendo tali suggestioni, vi propongo
due mie ricette che spero possano arricchire
piacevolmente le vostre tavole e il vostro
ricettario: i Capelli d’angelo con baccalà e il
Sartu di riso, agnello e carciofi.
Vi ringrazio
dell’attenzione, e vi auguro una buona lettura e
Buona Cucina a
Tutti!
LE
RICETTE DI MASSIMO MANGANO
SARTU DI RISO
CON AGNELLO E CARCIOFI
Ingredienti per 10 persone:
|
Utilizzo dell'ingrediente |
Cipolle bianche
gr 300 |
Tritate finemente
e una intera per il brodo |
Carciofi
(n° 1 carciofo circa 200 gr) gr 1000 |
Tagliare a
giulienne e immergeteli in acqua e vino |
Agnello coscia
gr 1000 |
Ricavare la polpa
e tagliarla in piccoli cubetti e usare gli
scarti per la salsa |
Olio d’oliva
extra vergine gr 200 |
Usare caldo per il
fondo
|
Formaggio
primintio dolce gr 100
|
Grattugiare e
usare per decorare
|
Vino bianco
gr 100 |
Per bagnare il
riso caldo |
Vino rosso
gr 100 |
Usare per bagnare
l’agnello |
Farina 00
gr 50 |
Setacciare e usare
per legare la salsa |
Riso carnaroli
gr 800 |
Tostare e cucinare
con brodo caldo |
Burro fresco
gr 100 |
Per mantecare il
riso |
Procedimento:
Portare i carciofi
a infusione con a coprire acqua, olio d’oliva,
sale e pepe. Far bollire per 15 minuti.
In un tegame
friggere la cipolla con un filo d’olio e
aggiungere gli scarti d’agnello precedentemente
bagnati con vino rosso. Lasciare ridurre il
vino, spolverare con la farina e versare acqua
calda in modo da realizzare una salsa ben
corposa. Soffriggere con della cipolla la polpa
d’agnello, bagnare con vino rosso e versare la
salsa precedentemente realizzata dopo averla
passata con cura al colino.
Tostare il riso,
bagnare con vino bianco e versare poco per volta
il brodo di carciofi caldo fino a cottura
ultimata.
Mantecare il
risotto ai carciofi con primintio grattugiato e
burro fresco. Versare del riso negli appositi
stampini imburrati e velati di mollica,
riempirli a metà e aggiungere un po’ di agnello
con la salsa. Chiudere lo stampo con altro riso.
Lasciate
raffreddare gli stampini per 20 minuti in
frigorifero. Sformare, cospargere di salsa e
formaggio e riporre in forno caldo. Lasciare
gratinare per 10 minuti a 180°. Sistemate il
sartu di riso al centro del piatto e decorate
con foglie di carciofo fritte e con il formaggio
restante realizzate delle scaglie da rendere
croccanti con l’utilizzo di un padellino
antiaderente. Cospargete la salsa d’agnello
restante attorno il sartu. Servire caldo con un
filo di olio a crudo.
Se volete
arricchire e decorare maggiormente la ricetta
preparate una giulienne di carciofi fritti da
adagiare sopra il sartu.
CAPELLI
D'ANGELO CON BACCALA', ZUCCHINE VERDI E CREMA DI
PORRO
SU CIALDA DI
CACIOCAVALLO STAGIONATO
Ingredienti per 10 persone:
|
Utilizzo dell'ingrediente |
Cipolle bianche gr 200 |
Tritare finemente e una intera per il brodo |
Aglio fresco gr 50 |
Pelare e lasciare intero |
Olio extra vergine di oliva gr 100 |
Per il fondo |
Porro fresco gr 800 |
Tritare finemente |
Vino bianco gr 50 |
Per bagnare il riso |
Baccalà in acqua gr 1000 |
Ricavare la polpa e usare gli scarti per un
brodo |
Zafferano pistilli gr 2 |
Per profumare il brodo |
Pomodori maturi gr 200 |
Spellare, privare dei semi e tagliare a
giulienne |
Farina 00 gr 50 |
Setacciare e usare per legare la salsa |
Prezzemolo fresco gr 50 |
Lavare e usare intero per il brodo |
Zucchine verdi di Pantelleria gr 500 |
Lavare e tagliare a giulienne |
Sale e pepe q.b. |
Utilizzare a salsa ultimata |
Capellini d’angelo gr 800 |
Cucinare in abbondante acqua salata e bollente
|
Burro fresco gr 50 |
Da
unire al riso caldo a termine cottura |
Pecorino ragusano (stagionato duro) gr 400 |
Grattugiare fresco |
Procedimento:
Preparate da caldo
a freddo un brodo mettendo in un tegame gli
scarti di baccalà, lo zafferano e la cipolla
intera. Lasciar bollire a fiamma leggera per
circa 20 minuti.
In una casseruola
bassa soffriggere la cipolla tritata e l’aglio
intero. Aggiungere la polpa di baccalà e
lasciarla soffriggere. Bagnare con vino bianco,
spolverare con la farina setacciata e irrorate
con brodo caldo realizzando una salsa corposa.
Aggiungere il pomodoro.
Friggete le
zucchine e versarne la metà nella salsa
bollente. Gustare con sale, pepe e prezzemolo
tritato.
Cucinare i capellini d’angelo in abbondante
acqua salata. Terminata la cottura mantecarli
con la salsa di baccalà e le zucchine. A questo
punto riempite degli stampini monoporzione, che
avrete precedentemente velato con olio extra
vergine e mollica. Cucinare i timballi di pasta
a bagnomaria per 25 minuti.
Utilizzando un
padellino antiaderente prepariamo le cialdine di
formaggio, cospargendo la padella anche fredda
di un sottile strato di formaggio. Lasciare
fondere a fiamma viva sformare e sagomare
ponendolo sopra un apposito stampo rovesciato o
una comune tazza.
Mettere il porro
in una casseruola con il brodo rimanente e
lasciar ridurre il brodo fino ad ammorbidire il
porro. Passare il tutto al mixer.
Sformare la pasta
ancora calda adagiatela al centro della cialdina
di formaggio e versare sopra la crema di porro.
Decorate
facoltativamente con capelli d’angelo fritti e
cospargete il piatto con del caciocavallo
grattugiato.
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