Iniziamo con la
domanda che faccio sempre per prima. Qual'è il
tuo rapporto con l'eno-gastronomia?
Io ho un rapporto
bello con la gastronomia, io penso che il
sedersi a tavola ed iniziare ad assaporare
quelle che sono le pietanze incida profondamente
sullo stato d'animo e sull'umore, anche perchè
io ho un ciclo biologico e di metabolismo, che
mi porta naturalmente verso le 19.30 - 20 a
sedermi a tavola. Infatti adesso che sono
proprio le 19.30 è un momento per me difficile
perchè mi trovo all'apice della curva, che si
esaurisce appena mi siedo a tavola a mangiare,
dove il fatto stesso di degustare i piatti che
trovo a tavola, mi porta a cambiare
completamente il mio umore. Con il vino ho anche
un ottimo rapporto, mia madre è toscana e sono
stato sempre abituato a berne di buono,
principalmente rosso.
Andando in giro
per l'Italia che rapporto hai con la cucina
regionale?
Sia per quanto
riguarda la cucina che per il vino mi piace
gustare i cibi e il vino della zona in cui mi
trovo ed approfittare della varietà e vastità
del patrimonio eno-gastronomico italiano. Ci
sono alcune nazioni che a stento hanno una
cucina nazionale, la nostra è infinita ed
incredibilmente varia. E', come ti dicevo prima
dell'intervista, una composizione di una
sinfonia. L'accostamento con la musica calza
benissimo, credo che i grandi arrangiatori, i
grandi direttori di orchestra sono spessissimo
dei grandi cuochi, perchè hanno l'abitudine a
mettere insieme i suoni, e lo stesso fanno con
la cucina, secondo me anche il cibo ha dei
suoni. Se immagino un cibo lo vedo ora più acuto
ora più grave, se ha più frequenze medie, come
il vino, che hai la sensazione che lo senti a
livello di frequenze non semplicemente di gusto.
Parliamo adesso
della tua professione, mi interesserebbe saperne
di più dello spettacolo, che ti vedrà fra i
protagonisti, che debutterà a Roma martedì
prossimo, dove interpreterete "La Tempesta" di
Shekespeare, vista in chiave jazz.
E' un progetto
abbastanza delirante, perchè è molto
avventuroso. Ogni personaggio è rappresentato da
uno strumento, da un solista, tranne due che
sono i narratori, che sono Ferdinando e Miranda,
interpretati da me e da una cantante jazz che si
chiama Ada Montellanico, gli altri, Califano,
Prospero, Ariel, Antonio, sono invece
rappresentati da strumenti, tutto questo
accompagnati da una Big Band e da un DJ, che è
Gaudi, fra l'altro bravissimo, che in tempo
reale manipola i suoni dell'orchestra o della
mia voce, li cambia, li mixa. In tutto questo
sono previste delle proiezioni durante lo
spettacolo. E' veramente avventuroso, ed io per
primo sono curioso di vedere che cosa succederà,
fra l'altro abbiamo fatto soltanto una prova. |
Andiamo adesso
alla tua musica. Quest'anno è uscito il tuo
ultimo disco, dopo 3 anni di silenzio,
interrotto soltanto dal disco prodotto per la
Spagna. Da che è dipeso, sopratutto se guardiamo
un ambiente dove si sfornano dischi in
continuazione?
Questi tre anni
non sono stati programmati, ho solo aspettato
che le canzoni fossero scritte e io ne fossi
soddisfatto. C'è stata solo la volontà che le
canzoni nascessero in modo naturale, non per
soddisfare un'ansia di qualcun altro. Ognuno ha
i suoi tempi.
Torniamo alla
gastronomia. Devi organizzare una cena fra amici
a casa tua, ti metti ai fornelli, o compri già
tutto pronto?
Io prevalentemente
cucino primi e preparo insalate. Anche con i
secondi me la cavo, sono convinto che tutto è
reso più facile se vai da un buon macellaio, uno
dei miei amici è un macellaio, che mi da della
buona carne, che la metti sulla griglia, la giri
un paio di volte, la condisci con rosmarino,
olio extravergine e un po' di sale ed è pronta,
non ci vuole molto. Mentre dal punto di vista
dei primi, vado un po' ad istinto, non è che ci
butto dentro cose a caso, cerco di unire sapori
che armonizzino fra loro. A volte mi riescono, a
volte meno. Devo dire che fino a 4 persone me la
cavo. La differenza con i grandi cuochi sta
anche nel fatto del numero delle persone per cui
cucini.
Per finire un
saluto ai visitatori di spaghettitaliani.
Spaghettitaliani,
sono Niccolo Fabi, vi raccomamndo. Buon appetito
a tutti. Ciao!
Ringrazio
Niccolò Fabi per la disponibilità
con cui mi ha accolto e lo saluto cordialmente,
con un grosso in bocca al lupo per la sua
carriera.
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