Come si
uniscono tre personaggi che hanno dato un'impronta molto personale ad uno
strumento come il sax, con quali stimoli e motivazioni?
Anche se ognuno
di noi ha un suo modo personale di interpretare il sax, abbiamo tutti e tre lo
stesso vocabolario, gli stessi punti di riferimento come per esempio John
Coltrane, ci è sembrato interessante dare ognuno di noi la sua interpretazione e
fonderle nello stesso insieme, per vedere cosa sarebbe uscito fuori, visto che
anche se con lo stesso strumento in mano e parlando la stessa lingua abbiamo
messo ognuno di noi un modo personale di interpretarlo, di esporlo, come tre
poeti che parlano la stessa lingua, ma mettono le proprie rime.
Visto che abbiamo parlato di vocabolario e di Coltrane, chi fra i
sassofonisti del passato chi ti ha influenzato di più?
Per me John
Coltrane è stato chi mi ha ispirato di più, l'ho visto suonare un sacco di
volte. Mi ha ispirato sin dalla prima volta che l'ho sentito suonare, avevo
circa 15-16 anni, e per me è stato l'input fondamentale che mi ha fatto decidere
di diventare un sassofonista professionista.
Facendo adesso un salto nell'eno-gastronomia, che rapporto hai tu con il cibo
e il vino, e che rapporto hai con la cucina italiana?
Per me la cucina
italiana è la migliore cucina europea, non solo ci sono degli ottimi piatti,
fatti con ottimi ingredienti, ma le porzioni sono sempre abbondanti. Mi piace
moltissimo la frutta, la verdura, mi piace sopratutto la varietà della cucina,
perchè puoi trovare di tutto costantemente, anche se "arrangiate" in modo
diverso. Poi il pane è fantastico. Poi la cucina in Italia è fantastica
dappertutto, dalla Toscana alla Puglia. Non sono un grande esperto di vino, ma
mi piace un sacco il barolo.
Tornando alla musica, dove va il jazz di oggi?
Il jazz è come
un fiume che ha tanti affluenti, e una serie di fiumiciattoli che vanno nascendo
di volta in volta, il fiume principale è però sempre quello storico con Louis
Armstrong, John Coltrane, Charlie Parker, Duke Ellington..., e tutti i
personaggi che hanno fatto la storia del jazz. Tutte le varie contaminazioni che
sta subendo il jazz da tutte le altre parti del mondo penso siano senz'altro
positive, perchè il jazz non è più un monopolio americano o europeo, ma arrivano
contributi da tutto il resto del mondo, dall'Australia all'Africa, dall'oriente,
e questo fa in modo che il jazz si stia trasformando in musiche nuove, ma
senz'altro in meglio.
Ringrazio
Dave Liebman per la sua disponibilità e per la simpatia con cui mi ha
accolto e mi
commiato aspettando con interesse di assistere alla loro performance.
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