Dal 16 al 19 aprile a Piana degli
Albanesi (PA)
La pasticceria secolare internazionale ad aprile si darà appuntamento a Piana degli Albanesi in occasione di Cannoli & Friends, il primo festival di dolci e culture in programma nella cittadina della provincia di Palermo dal 16 al 19 aprile, dedicato alla promozione e alla valorizzazione del cannolo, dolce simbolo nel mondo di Piana degli Albanesi. L’evento darà spazio a degustazioni di dolci siciliani ed internazionali, spettacoli, incontri e momenti culturali dedicati alla cultura Arbereshe (albanese). Momento centrale di Cannoli & Friends sarà la gara di pasticceria internazionale, in programma sabato 18 aprile, che vedrà il cannolo di Piana degli Albanesi “sfidare” dolci tipici internazionali come l’austriaca torta Sacher, la crema catalana, specialità della Catalogna, il babà napoletano, lo strudel tirolese e la francese torta Saint Honorè. Ad una prestigiosa giuria internazionale, composta da giornalisti enogastronomici e presieduta da Edoardo Raspelli, conduttore di Mela Verde e Attenti al Lupo, il compito di individuare il vincitore del Cannoli and Friends Award.
L’evento si articola nelle seguenti iniziative:
I Tasting Point Per l’intera durata della manifestazione verranno allestiti punti di degustazione in cui il pubblico potrà gustare i dolci internazionali in gara e il famoso cannolo di Piana degli Albanesi, in abbinamento ai migliori vini dell’Isola acquistando un ticket di 2 euro. Il biglietto dà diritto ad un dolce a scelta tra quelli proposti e ad un bicchiere di vino siciliano.
L’Expo Village Lungo il corso principale del paese verrà realizzato il villaggio espositivo che ospiterà enti pubblici, aziende sponsor e le delegazioni ufficiali dei paesi partecipanti. Il villaggio proporrà un interessante itinerario fra artigianato, turismo ed agroalimentare nazionale ed internazionale.
Arbereshe & Friends Costituisce il contenitore culturale della manifestazione rivolto alle minoranze linguistiche ed in particolare all’Arbereshe ed alle loro tradizioni gastronomiche, religiose, musicali e folkloristiche. Cuore della manifestazione la mostra fotografica sulla multiforme realtà socio culturale arbereshe.
I Tasting Lab
Il Live show Musica, cultura e spettacolo nel ricco programma di appuntamenti che vedrà alternarsi, sul palco, gruppi musicali di livello internazionale ed artisti emergenti. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti.
Sport cup Sul lago di Piana degli Albanesi – che vanta un centro sportivo polifunzionale – si svolgerà un torneo regionale di Vela classe Optimist (bambini). Un richiamo in più per chi vuole alternare alle delizie del palato la suggestione agonistica dello sport.
La storia del cannolo
Dal cannolo di Cicerone alle delizie degli Emiri Marco Tullio Cicerone, prima di diventare console romano fu questore in Sicilia, dove, dicono le cronache, conobbe ed apprezzò il: “Tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus”, ossia: “cannolo farinaceo fatto di latte per un dolcissimo cibo”. Non era ancora il cannolo come lo conosciamo noi, ma ci si avvicinava parecchio. Andando più avanti nel tempo, una leggenda narra che la nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a Caltanissetta, l’antica “Kalt El Nissa”, “Castello delle donne”, sede di numerosi harem di emiri saraceni. Si ipotizza che le donne, per passare il tempo, si dedicassero alla preparazione di prelibate pietanze e, in particolare, di dolci. Durante uno dei tanti esperimenti culinari si suppone che abbiano “inventato” il cannolo, ad imitazione di un dolce arabo, simile per forma ad una banana, ripieno di ricotta, mandorle e miele. Un’altra fonte, invece, tramanda che i cannoli siano stati preparati per la prima volta in un convento siciliano nei pressi di Caltanissetta. Si racconta che, in occasione del Carnevale, le monache “inventarono” un dolce caratterizzato da un involucro (‘a scorcia) preparato con farina, uova, strutto e zucchero, e da una farcia preparata con una crema di ricotta e zucchero ed arricchita con “cucuzzata”, pezzetti di cioccolato e granella di mandorle. Proviamo a “sposare” le due leggende: alla fine della dominazione araba in Sicilia, gli harem si svuotarono. Una o più donne, ormai libere, convertitesi al Cristianesimo, entrarono in convento. Qui potrebbero avere riprodotto alcune delle ricette preparate per gli Emiri, tra le quali quella dei “cannoli”.
Ogni cannolu è scettru di Re “Beddi cannuola di Carnivali… su biniditti spisi li dinari… ogni cannolu è scettru di Re…” Così un verseggiatore dell’800 inneggiava al mitico cannolo siciliano, nato come dolce di carnevale ma divenuto presto immancabile squisitezza di tutto l’anno. Deliziosa e complessa la ricetta. La pasta è a base di farina e zucchero ma la peculiarità sta nel ripieno di crema di ricotta di pecora freschissima, che, specie in primavera, assume un sapore inimitabile, grazie all'erba nuova, tenera e profumata. La scuola pasticcera catanese prevede per la versione classica soltanto farina, zucchero, margarina vegetale, sale, uova e vino (usato anche per dare acidità all'impasto). Per conferire alla scorza la tipica forma cilindrica e allungata, anticamente si usavano le canne di bambù, mentre oggi le cannule su cui si avvolge la pasta sono di metallo. Alla ricotta di pecora setacciata si aggiungono pezzetti di zucca morbida e cioccolato fondente. Per la decorazione vi sono alcune varianti, come l'uso dei pistacchi di Bronte, la "cirasa" o il tondino di scorza d'arancia candita all'estremità e, per finire, una spolverata di zucchero a velo. Esistono in commercio diverse versioni della cialda di questo goloso dolce barocco, da quella classica all’aromatizzata al pistacchio, al cacao, all'arancia e al mandarino.
Lo speciale cannolo di Piana degli Albanesi Il cannolo è il dolce siciliano più noto al mondo. I cannoli di Piana degli Albanesi (canojet) sono particolarmente famosi per dimensioni (circa 25 cm) difficilmente riscontrabili in altre zone della Sicilia, e bontà. Il segreto sta tutto nella cialda (shkorça) croccante e friabile, preparata con farina, vino, strutto e sale e riempita con una freschissima ricotta di pecora, zuccherata e passata a setaccio, e schegge di cioccolato.
Laura Gambacorta |