Il Regno delle due Sicilie a Tavola
Fiasconaro,
Dei tre fratelli è Nicola il maestro pasticciere, mentre Fausto e Martino si occupano rispettivamente del settore marketing e dell’amministrazione. Il segreto del successo di questo prodotto sta nella lentissima lievitazione naturale che dura 36 ore e nell’utilizzo di materie prime straordinarie. Tante anche le versioni, assolutamente originali, che periodicamente vengono ideate dopo lunghe sperimentazioni: tra esse spicca il “Mannetto”, un panettone nato circa dieci anni fa e protetto da brevetto, nel cui impasto lo zucchero è parzialmente sostituito con la manna delle Madonie, un dolcificante naturale a basso contenuto di glucosio e fruttosio che si ricava dai frassini del Parco delle Madonie. Abbiamo avuto il piacere di intervistare il maestro Nicola in occasione della sua partecipazione a un importante evento gastronomico. Quando è avvenuto l’incontro con l’arte pasticciera? Praticamente alla nascita, perché sono nato al piano superiore della pasticceria di mio padre. La passione per questa arte è cresciuta poco alla volta trascorrendo il tempo libero nel laboratorio di famiglia.
panettone al Radicchio rosso tardivo di Treviso Igp candito che su richiesta può essere acquistato insieme a una boccetta di crema di aceto balsamico, mentre il secondo, premiato a giugno 2008 come prodotto di nicchia al TuttoFood di Milano, è con crema di Pistacchio di Bronte ricoperto di glassa e pistacchi. A proposito di questa pregiatissima e rinomata specialità siciliana, la sua azienda collabora da qualche anno con l’Università di Catania a un progetto per l’individuazione del DNA del Pistacchio di Bronte. Come mai? Da siciliano innamorato dei prodotti della mia terra ho sentito il dovere di mettermi in prima linea a difesa di un’eccellenza che è molto spesso soggetta a contraffazione da parte di prodotti provenienti da Paesi extraeuropei. L’individuazione del DNA consentirà una volta per tutte di distinguere in modo certo il Pistacchio di Bronte da quelli di altre zone. I suoi dolci hanno avuto il privilegio di essere selezionati dalla NASA tra tanti altri prodotti, per essere consumati a bordo del Discovery Shuttle nell’ottobre 2007. Ci racconta com’è andata? Grazie a un nostro riferimento in Florida, dove commercializziamo i nostri prodotti nel circuito dell’alta ristorazione italiana, sono venuto a conoscenza del fatto che nella missione del 2007 gli astronauti avrebbero consumato veri e propri alimenti e non più solo compresse. Ho presentato i nostri prodotti alle selezioni e il Mannetto, i torroncini alla manna e il dolcetto alle mandorle, che hanno superato i test microbiologici prima a Bari e poi a Cape Canaveral, sono stati consumati a bordo in occasione della cena in onore dell’astronauta italiano Paolo Nespoli, uno dei componenti dell’equipaggio. In che modo il consumatore può distinguere un panettone di qualità da uno scadente? Direi che non c’è migliore test della “prova digestione”! Il panettone di cattiva qualità è scarsamente digeribile a causa di una lievitazione molto rapida (8 – 10 ore contro le 36 necessarie per una lievitazione naturale). Ha un sogno nel cassetto? Vorrei tanto che la mia positiva esperienza imprenditoriale fungesse da stimolo per le giovani generazioni siciliane che troppo spesso, scoraggiate dalle tante difficoltà, optano per l’emigrazione e privano la nostra regione della loro inventiva.
Fiasconaro
Piazza Margherita, 10
dalla rivista Sapori e Piaceri di novembre/dicembre 2009 che ci autorizza la pubblicazione e che ringraziamo per la concessione
Laura Gambacorta
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