by
|
|
Introduzione alla rubrica ed indice puntate |
|
Prima puntata -
Gennaio 2005
Ristorante Museo
Caruso e Grand Hotel Excelsior Vittoria
di
Luigi Farina
torna all'articolo |
|
Le Interviste: Paolo
Sanavia |
Paolo Sanavia
direttore del Grand Hotel Excelsior Vittoria
|
Cosa ha lasciato
Caruso con la sua presenza all'Hotel Excelsior Vittoria, e quanto si
sente ancora oggi la sua presenza?
Sicuramente il lungo soggiorno, di circa
due mesi, di Caruso all’Excelsior Vittoria ha lasciato il ricordo ed
il fascino che può lasciare un personaggio leggendario come lui che è
considerato il più grande tenore di tutti i tempi. Poi, come si sa, ha
dovuto lasciare l’albergo per problemi di salute ed è morto due giorni
dopo, il 2 agosto del 1921, all'Hotel Vesuvio di Napoli. Comunque il
ricordo della sua personalità è rimasto vivo nella storia e nel
percorso della nostra struttura. La suite dove è vissuto negli ultimi
giorni della sua vita si chiama proprio “Suite Caruso” e sono rimasti
intatti alcuni elementi fondamentali dell'interno come il pianoforte,
il bagno e alcuni arredi che lasciano intatta l’atmosfera di circa un
secolo fa. Quindi capita che numerosi clienti chiamino dal Giappone o
dagli Stati Uniti per prenotare direttamente la sua Suite.
Naturalmente la stanza, che porta il suo nome era la stanza dove
accoglieva i suoi ospiti, suonava il pianoforte e si dedicava alle sue
caricature. In realtà poi dormiva nella stanza accanto, nella suite
Aurora, che ha un bellissimo affresco del 1882, opera di due artisti
sorrentini, Di Leva e Prestileo.
Ci parli adesso di alcuni dei
personaggi famosi che hanno alloggiato nella suite Caruso, e delle
manifestazioni da voi organizzate che lo hanno coinvolto.
All'interno della suite Caruso sono stati ospitati numerosi personaggi,
tra i quali anche il tenore Luciano Pavarotti. Mentre |
|
per Lucio Dalla c’è una piccola storia da raccontare: Dalla è stato
costretto, da un guasto alla barca, a fermarsi per caso al porto
di Sorrento e ha chiesto di alloggiare da noi. Però era
disponibile solo la suite Caruso e quando ha chiesto il prezzo ha
commentato che avrebbe dovuto comporre una canzone per pagarsi il
conto. Alla fine si chiude nella Suite e rapito dal fascino del
posto e del golfo di Sorrento ha composto "Caruso", una
delle sue più belle canzoni, che gli ha dato un successo enorme.
La manifestazione più importante che si tiene in città in onore
del tenore scomparso è il “Premio Caruso” ed è organizzata dal
comune di Sorrento. Nella prima edizione è stato premiato Andrea
Bocelli, che ha trascorso due notti nella stanza di Caruso. Poi c’è stato uno spettacolo televisivo con Katia Ricciarelli e un
tenore che faceva la parte di Caruso. Anche la Ricciarelli ha
alloggiato nella famosa suite. Infine RAI1 con il programma "La
vita in diretta", ha organizzato una diretta di oltre 18' dalla
stessa suite. Tutto questo dimostra che esiste un grande interesse
attorno alla figura di Caruso tanto da farne un mito, cosa questa
che si riflette in modo positivo sulla città di Sorrento e sul
nostro albergo.
Abbiamo parlato del mito Caruso,
parliamo adesso della vostra cucina, dei vostri tre ristoranti.
Che tipo di cucina è la vostra e come si può raffrontare oggi con
quella dei primi del '900?
Da alcuni anni anche il nostro
albergo, che si trova nell’epicentro di uno dei poli gastronomici
più interessanti e vivaci di tutto il mediterraneo, è interessato
alla grande rivoluzione culturale che sta cambiando i connotati al
modo di fare ristorazione. Oggi, i nostri ristoranti il Vittoria e
il Bosquet che apre in estate sulla terrazza, offrono un servizio
che include il menu a la grand cart anche ai clienti di
mezza pensione con grande successo, tanto da invogliarci ad
insistere sulla strada dell’innovazione. Il ristorante
dell’albergo non va più visto come la cucina che serve
esclusivamente agli ospiti; ma come un ristorante aperto anche ai
buongustai che non alloggiano da noi e che puntano alla cucina
d’eccellenza. Per questo va rivista la figura dello Chef, che non
può essere uguale a quella del classico Chef d’albergo. Noi stiamo
gia lavorando in questa direzione da un paio d’anni con il nostro
Executive Chef Vincenzo Galano che ha dato una sterzata decisiva
alla cucina della nostra struttura, anche attraverso iniziative
gastronomiche con chef stellati di fama internazionale. Infatti
più volte il nostro ristorante ed il suo chef sono stati
protagonisti di serate di alta cucina a quattro e sei mani con
maestri come Enrico Derflingher, Alfonso Iaccarino del “don
Alfonso” ed il siciliano Nino Graziano del ristorante il Mulinazzo.
Queste esperienze certamente hanno favorito la crescita della
nostra ristorazione facendoci capire l’importanza del confronto e
la collaborazione con gli altri. Tanto che il continuo
aggiornamento, attraverso l’incontro - confronto con altre cucine,
è diventato uno dei tratti essenziali della crescita professionale
del nostro chef. Fare un raffronto con la cucina degli inizi del
900 resta un impresa difficile, l’unico elemento che penso sia
comune alle due epoche è la qualità della materia prima. Perché
adesso chi vuole fare la differenza nella ristorazione, e noi ci
stiamo tentando, deve tornare alla riscoperta dei prodotti genuini
legati al territorio. Un po' come avveniva, per forza di cose, un
secolo fa. |
|
|
A due passi
dal Ristorante Museo Caruso, in Piazza Tasso, si trova il
Grand Hotel Excelsior Vittoria, dove Caruso visse i suoi
ultimi giorni, fra la suite Aurora, dove dormiva, e la suite
che oggi prende il suo nome, dove riceveva i suoi ospiti, che
fu spettatrice delle sue ultime sofferte esibizioni ancora
piene di passione.
Ripercorrere i viali del parco
dove sono immerse le tre palazzine che costituiscono
l'albergo, fra profumi e colori mediterranei, mi fanno
rivivere tempi passati, pensando a tutti i personaggi che li
hanno calcati, che hanno fatto la storia e non solo italiana,
come Strauss, il Principe di Galles, l'Imperatrice Elisabetta
d'Austria (Sissi),... Entrare nell'albergo e visitare le sale,
passando dallo stile Liberty a quello della Bella Epoque, fino
ad arrivare alle terrazze che si affacciano su un mare azzurro
e profondo con il Vesuvio che domina all'orizzonte, con ai
suoi piedi Napoli, mi fanno immaginare gli ospiti dell'albergo
seduti ai tavolini della terrazza, gustando sapori raffinati
ma rigorosamente mediterranei, o sorseggiando una tazza di the
con il sole che sta per tramontare.
Ma la
sensazione più bella e suggestiva è entrare nella suite
dedicata a Caruso. Entrando si viene accolti da un pianoforte,
sembra quasi di vederlo seduto li ad intonare una canzone
napoletana o un'aria d'opera, ospitale come solo lui sapeva
fare, sempre sorridente e cordiale. Le sue foto ai lati e le
sue caricature lo fanno sentire ancora più presente e la sua
voce è ancora li, che affascina chiunque si trova li ad
ascoltarla. |
|
|
|
|
|
|
|