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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Terza puntata - Maggio 2005

Antico Caffè Greco e Hotel Quirinale

di Luigi Farina

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Le Interviste: Ivano Dionisio


Ivano Dionisio

cameriere dell'Hotel Quirinale

foto di Luigi Farina ©2005

Da quanto tempo lavora in questa struttura?

Da 35 anni.

Ci racconti qualche aneddoto su qualche personaggio che ha incontrato in questi 35 anni.

In questo albergo sono passati tanti personaggi famosi, dai politici, agli sportivi, tutte le squadre di pallone venivano qui a fare il ritiro. Personalità tantissime. Per esempio il Conte Rognoni, dirigente del CONI, la sera veniva a cena qui, assieme al portiere facevamo la pastasciutta e lui si fermava a mangiare con noi, oppure se arrivava un arrivo, prendeva il carrello e portava i bagagli su, e si intascava pure la mancia, altre volte appallottola dei giornali fuori la porta, lo accendeva ed entrava dentro con questa fiaccola, come se ci fossero le Olimpiadi. Mi ricordo Pippo e la signora (Pippo Baudo e Catia Ricciarelli), son venuti qua appena sposati e sono stati qui tre giorni, a parte che lei veniva già quando cantava, anche in epoche che non era ancora tanto conosciuta. La Callas l'ho vista una sola volta, su al 229, e mi ricordo che mi affascinò il fatto che stava su un divano distesa come Cleopatra, ma già non cantava più. Ai tempi della democrazia cristiana passarono da qui molti politici con Andreotti in testa, che veniva una volta alla settimana ai tempi del Senatore Dosi, e qualche senatore aveva la stanza qui tutto l'anno. Alcuni volevano sempre la stessa camera, come un signore di Torino che voleva sempre la stessa stanza, altrimenti aspettava, ma la stanza doveva essere sempre la stessa. Son passati da qui quelli della Consulta. Uno scrittore tedesco, Bruno Süβmilch, ha scritto su questo albergo, visto che veniva sempre 

qua, due racconti su di un libro, che mi regalò nel '94, uno che riguarda i portieri, il servizio del bar, e l'altro parla del giardino con la Venere, come la chiamava lui, la statua il cui corpo raffigura la nipote del proprietario che ha tenuto l'albergo dal '50 al '77. Questo scrittore lo ricordo perchè era senza una gamba, e di quella finta ne aveva due, una con la scarpa rossa e una con la scarpa nera, un giorno ne la sciò una sotto al letto con la scarpa che usciva fuori e alla cameriera gli è preso un colpo, pensando ci fosse un morto sotto al letto. 

Lei serve pure al ristorante, qualche personaggio con gusti o usi particolari se lo ricorda?

Normalmente accettano di buon grado quanto gli offrivamo. Qualcuno decanta il vino con le mele, oppure mi ricordo quando Valardi, l'editore, un giorno fece trovare una colonna altissima di marmellate per la colazione un sopra l'altra, con un biglietto dove "confessava" di essere stato lui l'autore di quella colonna.


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