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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Terza puntata - Maggio 2005

Antico Caffè Greco e Hotel Quirinale

di Luigi Farina

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Le Interviste: Bruno Gambacorta


Bruno Gambacorta

giornalista del TG2

Raccontaci un po’ la storia del Caffè Greco, locale famoso in tutto il mondo.

Ufficialmente il Caffè Greco nasce nel 1760 ad opera di un caffettiere di nome Nicola della Maddalena. In effetti, Giacomo Casanova nelle sue “Memorie” racconta di avere incontrato nel 1743 un conoscente in un caffè di via Condotti, che potrebbe anche essere il Caffè Greco. Anno più, anno meno … la cosa importante è che, secondo molte testimonianze, sin dall’inizio il locale si caratterizzò come un luogo di ritrovo per letterati e uomini di cultura provenienti da ogni parte del mondo, all’inizio soprattutto dall’Europa (con una cospicua colonia di tedeschi come Goethe). Nel XIX secolo raggiunse il massimo del suo splendore (e di quel periodo conserva ancora il tipico aspetto), quando comincia a servire il suo caffè migliore nelle tipiche tazze cerchiate d’arancio. E’ anche molto gradita, soprattutto dagli stranieri, la possibilità di ricevere la posta in cassette di legno poste all’ingresso del locale. In

quel periodo è frequentato da tantissimi personaggi come Leopardi, Baudelaire, Gioacchino Pecci (il futuro papa Leone XIII), Hans Christian Andersen, Gabriele D’Annunzio, Lord Byron, Gogol, Mark Twain, Stendhal, Arturo Toscanini, Bizet, Rossini, Wagner, e tanti altri.

Descrivici adesso un po’ il locale.

Il Caffè Greco è una sorta di labirinto di stanzette collegate fra di loro, stracolme di testimonianze e ricordi, come quadri, foto, lettere autografate, … Tre stanze sono un po’ diverse dalle altre.

Una, la cosiddetta “prima sala”, ha una pregevole esposizione di quadri, che raffigurano sopratutto Roma antica, realizzati da Vincenzo Giovannini fra il 1870 e il 1880.

La seconda, “l’omnibus”, è chiamata così perché, per la disposizione dei tavolini, è simile ad un vagone d’altri tempi, tipo Orient Express, oppure a quelli ancora precedenti trainati dai cavalli. E’ questa la stanza nella quale si accomodò Buffalo Bill con alcuni capi indiani, durante il tour in Italia con il suo circo.

La terza, che prende il nome di “sala rossa”, per i damaschi rossi di cui è rivestita, è una sala più ampia con una grande scultura di un fauno, che sembra fare da guardia alla stanza. In un angolo si trova una libreria che contiene tutti i documenti e i libri che testimoniano la storia del caffè , e sotto la finestra è presente anche il divano in cui si accomodava Hans Christian Andersen. Questa è la stanza dove si riuniscono varie associazioni che fanno capo al Caffè Greco, ed è qui che sono accolti gli ospiti di riguardo.

Un tuo pensiero finale sul Caffè Greco.

Non è l’unico caffè letterario del nostro paese, ma è sicuramente uno dei più affascinanti e rappresentativi di un fenomeno che all’estero, in Francia soprattutto, gode di un grande rispetto e interesse da parte dei turisti e degli intellettuali. Qui da noi, come in tante cose, c’è maggior disattenzione a quegli aspetti “nobili” della nostra vita sociale e culturale che gli stranieri ci invidiano. Sarebbe il caso di apprezzare di più luoghi come questo, o come i suoi “cugini” di Padova, Trieste , Torino, Milano o Napoli, prima che qualcuno decida di stravolgerli. In fondo, negli Stati Uniti, che pure hanno la cattiva abitudine di distruggere e ricostruire periodicamente, un pub aperto 50 anni fa sarebbe considerato un monumento nazionale!


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