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5 Maggio - Palermo - Per la rassegna Avvenire... domani verrà proiettata ai Cantieri Culturali della Zisa il film del 1965 Terrore nello spazio diretto da Mario Bava.

 

PER LA RASSEGNA “AVVENIRE… DOMANI”, GIOVEDÍ POMERIGGIO AI CANTIERI CULTURALI “TERRORE NELLO SPAZIO”, FILM DEL 1965 DIRETTO DA MARIO BAVA
 

Giovedì 5 maggio, alle 17.30, ai Cantieri culturali alla Zisa, sarà proiettato “Terrore nello spazio”, film del 1965 diretto da Mario Bava. La proiezione è organizzata nell’ambito della rassegna “Avvenire…domani”, che ripercorre la vasta produzione del cinema di fantascienza americano fra gli anni ’40 e ’60 e che rientra nelle “Officine dell’arte”, la manifestazione promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune e dall’Accademia di Belle Arti di Palermo.

“Avvenire… domani” è organizzata dagli studenti dei corsi di Storia del cinema e del video, di Estetica e di Filosofia dell’immagine, comprende otto film, tutti in lingua italiana, e vuole essere un’occasione per riscoprire pellicole difficilmente reperibili.

L’ingresso è libero.

Girato in pochissimo tempo e con mezzi limitati, tratto dal racconto “Una notte di 21 ore” di Renato Pastriniero, il film di Bava è la storia dello sbarco dell’equipaggio di un’astronave su un misterioso pianeta. Un pianeta fatto di nebbia, un cimitero da incubo dove i morti sorgono dalle tombe con volontà omicida per minacciare, assieme alle incorporee e parassite presenze aliene, la vita dei protagonisti. Due astronavi vengono attratte quasi forzatamente su un pianeta sconosciuto. Gli equipaggi perdono conoscenza ad eccezione del comandante della prima nave, che può così contrastare i misteriosi attacchi di follia dei compagni. Tornato in sé, l’equipaggio di una delle due navette spaziali raggiunge l’astronave gemella e la trova piena di cadaveri. Gli uomini sembrano essersi uccisi l’un l’altro. Sepolti dai compagni, essi tornano in vita, animati dagli esseri che abitano il pianeta, appartenenti a un diverso piano dimensionale, i quali vogliono appropriarsi dei corpi degli astronauti per fuggire al loro mondo morente. La battaglia infuria e solo in tre riusciranno a decollare; ma il tecnico di bordo si accorge che i suoi compagni sono anch’essi posseduti dagli alieni così, per salvare il suo mondo, sacrifica se stesso e distrugge il “deviatore di meteore”, uno strumento senza il quale l’astronave non può inoltrarsi nello spazio esterno. Agli alieni non resta che atterrare sul pianeta più vicino, un mondo di nome Terra.

Il finale a sorpresa rivela come i protagonisti, seppure umanoidi, non sono terrestri. Per il periodo è una trovata cinematograficamente geniale

che, purtroppo, sfuggì del tutto alla critica dell’epoca. Il film possiede due finali leggermente diversi: nel primo si vede l’astronave sovrapporsi minacciosamente alla Terra, quasi a volerla chiudere in una stretta angosciante; nel secondo, molto più semplicemente, vediamo la nave spaziale farsi sempre più piccola nell’avvicinarsi al nostro pianeta. Di certo, questo film è stato un modello, un’ispirazione per Alien di Ridley Scott.