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25, 26, 27, e 28 Dicembre - Palermo - KALS'ART WINTER - presso il teatro Ditirammu la compagnia Ditirammu porta in scena “Ninnarò, il Presepe raccontato”.

 

 

“KALS’ART WINTER”, “NINNARÓ, IL PRESEPE RACCONTATO”
IL 25 IL 26 IL 27 E IL 28 DICEMBRE AL TEATRO DITIRAMMU

 

 

Nell’ambito di “Kals’art winter”, la rassegna promossa dal Comune per queste festività natalizie, sabato 25 e domenica 26 dicembre, alle 18.30 e alle 21.30, presso il teatro Ditirammu, in via Torremuzza 6, la compagnia Ditirammu porta in scena “Ninnarò, il Presepe raccontato”. A causa del numero elevato di biglietti richiesti, lo spettacolo sarà replicato anche lunedì 27 e martedì 28 dicembre, alle 21.30. Ingresso 5 euro. Necessario prenotare al numero 0916177865. Biglietti esauriti per gli spettacoli del 25 e del 26.

C’era ‘na vota un picciriddu… Gisuzzu, ‘u figghiu di l’Onnipotenti. “Ninnarò, il Presepe raccontato” è un atto di fede, offerto dalla Compagnia Ditirammu, ad un avvenimento che rappresenta il memoriale della nascita di Gesù. Il testo è una composizione di Rosa Mistretta e Vito Parrinello. Dal ’95, va in scena ogni anno con poche (affollate) repliche, riprendendo così la celebrazione di un rito popolare.

Liberamente ispirato al “Vangelo secondo Luca” e al repertorio musicale popolare, Ninnarò trova la sua sintesi nei “sunatura”, cantastorie spesso ciechi, che sin da epoche remote e fino ad alcuni anni addietro, raccontavano, durante l’anno, fatti ed avvenimenti secondo un antico “almanacco” di usi e costumi popolari.

I “sunatura” cantano la “novena” per la nascita di Gesù e “Turidduzzu”, un infantile sacrestano contastorie, accende le nove candele che, per nove giorni, ripercorrono le parti che precedono la nascita di Gesù. Turidduzzu è l’immaginario popolare che, spesso, umanizza il sacro e lo raffigura con forte rapporto al quotidiano ed infatti, il suo poetico racconto assume toni fantastici e privi di tempo. Sono le emozioni dell’anima dei più umili che raccolgono, nella loro fantasia, un sentimento di fede ed ecco, che questa antica storia, oltre al racconto di Turidduzzu (interpretato da Filippo Luna), prende vita dal canto di Rosa Mistretta e dalle musiche dell’orchestra della Compagnia. Un’ora di poesia popolare.