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News da Palermo |
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19 e 20 Dicembre - Palermo - KALS'ART WINTER - 19/12 - al Teatro Arte Argento verrà messo in scena lo spettacolo dei pupi “La morte di Agricane”, nella ex chiesa di San Mattia ai Crociferi concerto di Gianni Gebbia e di Daniele Camarda - 20/12 - al Teatro Arte Argento verrà messo in scena lo spettacolo dei pupi “Morte di Ginamo di Baione”, a Palazzo Sant’Elia andranno in scena quattro spettacoli itineranti de “La vita al tempo del Serpotta”, di Luca Masia. |
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“KALS’ART WINTER”, DOMANI CONCERTO DEL DUO GEBBIA-CAMARDA DA LUNEDÍ Al VIA IL CICLO TEATRALE SU “LA VITA DEL SERPOTTA”
Domenica 19 dicembre Il teatrino delle marionette della famiglia Argento è stato fondato nel 1893, da Vincenzo Argento, detto Cecè, che ha appreso l’arte di oprante dalla famiglia di don Giovanni Pernice, antico puparo di Palermo. Vincenzo Argento aveva quattro figli maschi: Antonio, Francesco Paolo, Giovanni e Giuseppe, che lo collaboravano nella conduzione del teatrino nelle borgate e nei paesi delle province di Palermo e Agrigento. L’attività è stata proseguita dal 1948 in poi dall’ultimo dei figli: Giuseppe Argento, che aveva collaborato con il padre fin dall’età di 10 anni. Il teatrino dei pupi di Giuseppe Argento ha lavorato a Palermo in forma ambulante girando nelle varie borgate principalmente a Mondello, Pallavicino e in forma fissa con sede in corso Scinà, 107. Nel 1993 subentrò nell’attività il figlio Vincenzo, che attualmente è il titolare dell’opera dei pupi di Vincenzo Argento & figli. Dal capostipite Vincenzo Argento, tutti gli appartenenti alla famiglia si sono dedicati con amore e passione alla costruzione artigianale delle marionette e in particolare alla scultura lignea dei busti e delle teste, nonché alla costruzione e alla sagomatura delle armature in stile arabesco e a sbalzo, usando metalli come l’ottone, l’alpacca, il rame e l’argento.
Sempre per “Kals’art winter”, alle 21, nella ex chiesa di San Mattia ai Crociferi, in via Torremuzza, concerto di Gianni Gebbia (sax ed elettronica) e di Daniele Camarda (basso elettrico a 6 corde), dal titolo “Alla ricerca di un folklore immaginario”. L’ingresso è libero. Gianni Gebbia, al sassofono e il bassista messinese Daniele Camarda si esibiranno in un repertorio di composizioni ed improvvisazioni ispirate da svariate fonti musicali: dal jazz contemporaneo all’arte della zampogna messinese e delle launeddas sarde, strumenti tipici della tradizione natalizia del Sud. Il concerto di domani è anche un piccolo evento, perché in occasione dello spettacolo, i due artisti incideranno dal vivo il loro prossimo cd. Gianni Gebbia è considerato uno dei più rappresentativi esponenti della ricerca per solo sax e della respirazione circolare o continua. Si esibisce regolarmente in tutto il mondo ed ha al suo attivo circa quaranta incisioni discografiche. Daniele Camarda è considerato uno dei principali virtuosi del basso elettrico. Nonostante la giovane età, vanta illustri collaborazioni internazionali. Ha vissuto per anni in Usa e di recente si è trasferito nuovamente in Italia. Ha compiuto numerosi tour in Usa, India e Medio Oriente.
Lunedì 20 dicembre
Sempre lunedì 20 dicembre (repliche martedì 21, mercoledì 22 e giovedì 23 dicembre), alle 20, alle 21, alle 22 e alle 23, a Palazzo Sant’Elia, in via Maqueda, andranno in scena quattro spettacoli itineranti de “La vita al tempo del Serpotta”, di Luca Masia, con la regia di Walter Manfrè. L’ingresso è a inviti gratuiti, da ritirare lunedì mattina a Palazzo Ziino, ma bisogna specificare l’orario dello spettacolo al quale si intende assistere. Per ogni replica saranno disponibili 35 posti, complessivamente 140 spettatori a serata. Il pubblico, accolto dal narratore, attraversando i saloni del palazzo, sarà condotto nello spirito e nelle atmosfere della Palermo del Settecento. Il testo di Luca Masia è scritto sulla base delle cronache del Pitrè e dei Diari del Marchese di Villabianca. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta dei personaggi tipici dell’epoca, delle loro abitudini pubbliche e private, delle loro debolezze e aspirazioni. Alle figure del nobile, del viandante, del cameriere, del parrucchiere, del seggiaio, del cartaro, del cicisbeo, della novizia e dell’attrice, si aggiungono un narratore e alcuni musici che eseguiranno canzoni popolari e melodie barocche. Nei saloni del settecentesco, splendido palazzo Sant’Elia (in via Maqueda) s’intrecceranno le testimonianze dei diversi personaggi, unite da un misterioso fatto di sangue, consumato il giorno prima che una giovane nobile palermitana prendesse i voti e diventasse monaca di clausura.
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