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18 Dicembre - Palermo - KALS'ART WINTER - Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita concerto della cantante tibetana Yunchen Lhamo.

 

 

“KALS’ART WINTER”, SABATO IL CONCERTO DI YUNGCHEN LHAMO

GLI INVITI GRATUITI DISPONIBILI DA VENERDÍ MATTINA

 

 

Sabato 18 dicembre, nuovo appuntamento con la musica internazionale per “Kals’art Winter”, la rassegna promossa dal Comune in occasione delle festività natalizie: alle 21, nell’Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita (via Valverde), è in programma il concerto della cantante tibetana Yunchen Lhamo.

I biglietti d’invito gratuiti sono disponibili presso Palazzo Ziino (in via Dante, 53) da venerdì 17 dicembre, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 18,30.

Il concerto sarà preceduto da un’introduzione storica sull’Oratorio e su Palermo, curate dallo storico dell’arte Pierfrancesco Palazzotto e da Gaetano Basile.

Yungchen Lhamo, “dea della canzone” (questo il significato del nome datole da un lahma di Lahsa),è una cantante straordinaria, che ha incantato con la sua voce anche Peter Gabriel, che la produce e la sostiene.
Nata a Lhasa, l’artista è fuggita dal Tibet dopo l’invasione comunista cinese e ha raggiunto l’India. Il viaggio l’ha condotta a Dharamsala, la residenza del capo spirituale tibetano in esilio, il Dalai Lama. Dopo avere vissuto per breve tempo presso la comunità di rifugiati tibetani nel nord dell’India, si è trasferita in Australia dove, nel 1995, ha realizzato il suo Cd d’esordio, Tibetan Prayer.

Yungchen Lhamo ha preso parte a prestigiosi festival internazionali, sempre riscuotendo un grande successo. Nel suo secondo cd Tibet Tibet, sono

raccolti canti tradizionali tibetani che molto raramente l’occidente aveva avuto occasione di ascoltare. La cantante, infatti, è ambasciatrice nel mondo del grido di libertà del popolo tibetano. Con la sua voce evocativa e carica di pathos tiene oggi viva un’antica tradizione, esponendosi in prima persona: in Tibet ogni forma di cultura tradizionale è severamente bandita dal governo cinese e chi la pratica può subire persino torture.

Nei suoi brani risuona l’eco di un percorso fuori dal comune, di un popolo isolato dal resto del mondo, ma anche di una spiritualità straordinaria; la stessa trasmessa a Yungchen dalla nonna e poi dalla madre e riflessa nelle sue canzoni: un’offerta a Buddha per far piovere benedizioni. Le canzoni, dunque, devono ispirare ed elevare; devono aiutare gli ascoltatori ad aprire una finestra sulla loro stessa spiritualità. Sola sul palco, questa donna minuta e affascinante riesce a catturare il pubblico intonando melodie capaci di evocare le cime innevate della sua patria lontana e con la bellezza della sua voce ci fa credere che forse possa esistere un pezzetto di paradiso.

Il concerto di sola voce è un appuntamento imperdibile, un vero e proprio tributo alla spiritualità e alla bellezza.