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News da Palermo |
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5 Agosto - Palermo - per il KALS’ART 2004 al Teatro 30: dal 5 all'8 Agosto la compagnia Darianton (Dario Ferrari e Nina Lombardino) porterà in scena lo spettacolo Amletòn, tragedia in un atto e unica scena. |
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KALS’ART 2004
“KALS’ART”, DA GIOVEDÍ 5 A DOMENICA 8 AGOSTO AL TEATRO 30 DARIANTON METTE IN SCENA L’AMLETÓN, TRAGEDIA IN ATTO UNICO
Nell’ambito di “Kals’art”, la rassegna promossa dal Comune, da giovedì 5 a domenica 8 agosto, alle ore 21.30, al Teatro 30 di via Magione 5, la compagnia Darianton (Dario Ferrari e Nina Lombardino) porterà in scena lo spettacolo Amletòn, tragedia in un atto e unica scena. L’ingresso è libero, ma a causa del numero estremamente limitato di posti disponibili, è necessaria la prenotazione, telefonando al 3209456937, oppure recandosi, dalle 18 alle 19, al botteghino del Teatro 30. L’“Amletòn” non si pone né come rivisitazione, né come rilettura, né come riscrittura, del celebre personaggio shakespeariano. È, piuttosto, un pamphlet di liberi versi, un flusso di coscienza, una sorta di puzzling, un gioco di retorica, nel senso medieval-nominalistico del termine, e dedicato non tanto alla “lettera”, cioè alla storicità, alla classicità, al déja vu/ déja écouté, di questo straordinario emblema drammatico, quanto, e soprattutto, al suo “spirito”, alla sua essenza di fondo, che, è, ancora oggi, spirito ed essenza di opposizione, di ribellione, all’intrigante “fatticità” delle cose del mondo, e praticata attraverso la forza negativa, critica, delle parole. Lavorando su questa traccia puramente metaforica dell’Amleto, il percorso di scrittura e di scena, che Liberiteatri e Darianton propongono di Amletòn, si profila come un labirinto, un dedalo, totalmente incentrato attorno alla de-strutturazione lirica e alla ricomposizione semantica dell’oratio amletica, suddivisa in corse ritmiche avanti e indietro nel tempo e nei sensi logici, per creare un unico frammento caotico d’eloquio, linguisticamente barbarico, giocato sull’excursus storico, “fuori” da logiche narrative o d’intreccio accostabili alle numerose rivisitazioni o riletture già fatte. Darianton traccia una propria traiettoria, fornisce una propria linea dell’Amleto, dell’impenetrabile mistero, enigma/significante, della sua anima, del suo segreto, dei suoi riti solitari e logorroici, fatti di dubitazione, calembours, incessanti domande intorno al senso, della vita e della morte, prima di tutto, e poi, a seguire, intorno al senso stesso del “senso”, con un movimento perpetuo, spiraliforme, reiterante, ossessivo, che è tipico della poesia e che ha nella lingua, nelle lingue, il proprio campo-oggetto. ‘‘Amletòn” è la storia di un uomo comune, la cui sofferenza e la cui consapevolezza dell’essere, del divenire, sono il tormento quotidiano. Nessun eroe. Nessun re, ma un uomo comune. Il testo originale ha, così, dato vita a un nuovo testo, che Darianton ritiene che possa, comunque, soddisfare le intenzioni di Shakespeare. L’Amletòn è stato scritto, riscritto e lavorato in 14 mesi. All’interno dell’opera si trovano, oltre alla scrittura teatrale di Dario Ferrari e Nina Lombardino, testi di Artaud, Shakespeare, Sanguineti, e Moscato.
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