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News da Palermo |
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26 Maggio - Presentato in Curia il 380° Festino di Santa Rosalia, un'opera in musica con Van Dick che racconta la peste. |
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PRESENTATO OGGI IN CURIA
IL 380° FESTINO DI SANTA ROSALIA,
UN’OPERA IN MUSICA CON VAN DYCK CHE RACCONTA LA PESTE
due palchi stabili del Palazzo Reale e della Cattedrale. Musica lirica ed etnica, fra Oriente e Occidente, melodie barocche e ritmi magrebini, strumenti antichi e moderni: sarà una colonna sonora di grande impatto, che attingerà fondamen-talmente dalla tradizione palermitana, dove confluiranno echi arabeggianti e mediter-ranei, di natura colta o popolaresca, e con inserimenti di carattere liturgico. La città teatro - Nell’ottica del massimo coinvolgimento spettacolare dei luoghi, quest’anno le architetture del centro storico saranno particolarmente valorizzate grazie agli interventi di Giantito Burchiellaro che ne accentueranno la valenza barocca. Scenografo di fama (ha lavorato nel teatro lirico e nel cinema con importanti registi, come Fellini, Zeffirelli, Bellocchio), Burchiellaro ha svolto un’accurata ricerca sul Barocco siciliano, puntando sui giochi di luce e sulle trasparenze, esaltando gli aspetti contrapposti della città splendida e di quella poverissima. Sarà Van Dyck (Anversa, 1599 - Londra, 1641) il narratore della vicenda, che avrà inizio, appunto, dallo sbarco a Palermo del pittore, allora già noto ritrattista (qui eseguirà, fra l’altro, una Santa Rosalia, oggi nel Museo di Palazzo Abatellis, e una splendida Madonna del Rosario, nell’oratorio di San Domenico). E all’opera di Van Dyck s’ispireranno le citazioni figurative dello spettacolo. I due “quadri” principali - Uomo delle brume del Nord Europa, Van Dyck resta ammaliato dal calore di Palermo: trova una città vivace, operosa, straordinario intreccio di culture diverse, ma nella quale, d’improvviso, si staglia l’ombra della peste, il cui contagio viene trasmesso dall’equipaggio di un veliero proveniente da Tunisi. E particolarmente drammatico si sviluppa il momento in cui l’artista esegue il ritratto di Emanuele Filiberto, già presago della sua fine (il dipinto oggi si trova a Londra, alla Dulwich Picture Gallery), nel corso di una conversazione sul destino degli uomini e sulla volontà divina. È questo l’argomento del primo quadro, nel piano del Palazzo Reale, allestito con una sontuosa scenografia rappresentante Palermo e il palazzo del viceré. Durerà una quarantina di minuti e ai brani recitati si alterneranno motivi cantati dal vivo dagli attori e da un coro lirico. Dal Cassaro, poi, entrerà in
scena il Carro trionfale, la cui struttura è quella dello scorso anno, ma la cui
decorazione sarà totalmente rinnovata. Si fermerà dinanzi alla Cattedrale, dove
andrà in scena il secondo “quadro”, che avrà come protagonista il cardinale
Giannettino Doria in una Palermo annientata dalla peste. Preceduto da un corteo di 74 figuranti in costume barocco, al cui centro emerge il baldacchino di Giannettino Doria, il Carro inizia il suo percorso lungo il Cassaro, rischiarato da centinaia di torce e “padelle romane”, decorato da drappi rossi lungo i balconi dei palazzi e accompagnato dalla musica che, talvolta, sembrerà risuonare proprio dal Carro. Una delicata scenografia che utilizzerà le sculture dei Quattro Canti accoglierà il Carro a piazza Vigliena, dove il sindaco recherà l’omaggio floreale alla Patrona, mentre una pioggia di petali scenderà sulla folla. Da lì, fino a Porta Felice, dove si svolgerà un’ultima tappa con un’ardita scenografia e musica dal vivo, preludio ai circa cinquanta minuti di “giochi di fuoco” che sfolgoreranno sul mare. Le edicole restaurate - Fra
le manifestazioni collaterali, ancora in corso di definizione, da sottolineare
il restauro, promosso dall’Amministrazione comunale, di sedici edicole votive
dedicate a Santa Rosalia, presenti nell’area dei quattro Mandamenti. Qui
davanti, si svolgeranno altrettanti triunfi ad opera di gruppi folcloristici di
tradizione. |