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8 Agosto - Villa Trabia: ore 21.30 - “La fiaccola sotto il moggio” con Flavio Bucci e Caterina Vertova - Santa Maria dello Spasimo: ore 21.30 - “Li spiriti dei Gattopardi” di e con Gero Collovà - giardini sopra le mura dello Spasimo: ore 19 - il quartetto Medit presenta “Musiche da film” - ore 23 - Giorgio Li Bassi presenta “Andiamo a teatro” - Villa Lampedusa: ore 21.30 - Mvula Sungani presenta “Benarda Alba”.

 

Nell’ambito del “Teatrodelsole festival” promosso dal Comune, per la sezione teatro, venerdì 8 agosto, alle 21,30 a Villa Trabia andrà in scena “La fiaccola sotto il moggio” di Gabriele D’Annunzio con Flavio Bucci e Caterina Vertova, regia di Massimo Belli.

“La fiaccola sotto il moggio” fu definita da D’Annunzio stesso ‘la perfetta’ tra le sue tragedie. La storia narra gli ultimi momenti della nobile famiglia dei Sagro che vive in un antico palazzo di Anversa e celebra l’impotenza di Gigliola, la protagonista, che non riesce a vendicare la morte della madre, avvenuta ad opera della matrigna Angizia, con la complicità del padre Tibaldo.

La vicenda fa da sfondo ai canoni della tragedia, e l’inutilità del sacrificio di Gigliola dipinge questa eroina come un personaggio antico e moderno insieme. In lei è accesa una malattia interiore che non è solo vendetta, ma anche trasporto morboso raggiunto attraverso la sofferenza, che si manifesta anche nel rapporto ossessivo con la madre morta. Solo mostri come fantasmi si aggirano nella casa dei Sangro, non più superuomini ma solo larve ormai in disgregazione. L’antica casa crolla, i personaggi sono affetti da malattie e tare ereditarie come l’emofilia di Simonetto, il tremore di Tibaldo, la corruzione morale di Bertrando, la sfrontatezza di Angizia, tutto e vetusto, consunto, costretto a scomparire.

La decadenza dei Sangro, la loro sorte logorata ormai dai tarli che lentamente lavorano alla loro sepoltura, segnerà la fine della loro nobile e antica storia. E’ la fine di un’Epoca che D’Annunzio ritrae agli inizi del XX secolo e che ben illustra il destino dell’umanità sull’orlo della Grande Guerra.
Tra gli altri interpreti: Michele Pellegrini, Paola Sebastiani, Alessia Sorvillo, Gianpaolo Valentini, Massimo Capuano. Ingresso 3 euro.
 

Sempre per la sezione teatro, nel giardino sopra lo Spasimo, alle 23, Giorgio Li Bassi presenta “Andiamo a teatro” con la regia di Alfio Scuderi. Ingresso libero.


Allo Spasimo, sempre alle 21.30 andrà in scena “Li spiriti dei Gattopardi” di e con Gero Collovà. Ingresso libero.
 

Per la sezione danza a Villa Lampedusa alle 21.30, Mvula Sungani presenta “Benarda Alba”, liberamente ispirata all’opera di Federico Garcìa Lorca. Questo balletto propone una danza di contaminazione, incentrata sulla cultura dell’area mediterranea. E’ uno spettacolo innovativo dove lo stile classico si fonde alle tecniche definite afro-acrobatiche e dove la colonna musicale spazia tra il popolare ed il classico passando attraverso il contemporaneo. Il tema della passione amorosa, controllata e repressa dal potere parentale, è ripreso con toni di denuncia nel balletto. Il potere tirannico della madre, che impone alle cinque figlie un lutto di otto anni dopo la morte del padre, è simboleggiato dal bastone che Bernarda tiene tra le mani. Non vale dunque la pena di tentare una trasposizione in chiave politica della nuova creazione dell'autore italo-africano, che invece è una atto di accusa contro un sistema paradossale, che annienta la libera espressione delle pulsioni vitali e genuine, in nome di un presunto perbenismo, incentrato sul rispetto delle apparenze. "Bernarda Alba" nasce dalla volontà di raccontare, ricercare e condividere gli stati d'animo attraverso un linguaggio universale, coinvolgendo danza, musica e effetti multimediali. Nella creazione di Sungani la storia viene vista con gli occhi della figlia più piccola di Bernarda, Adele. La giovane, nell'opera coreografica, come del resto nella versione teatrale di Garcia Lorca, rappresenta l'anticonformismo, la trasgressione e l'audace spregiudicatezza di una ventenne desiderosa di essere protagonista della propria vita. A differenza dell'opera del poeta spagnolo, nel balletto di Sungani la figura di Pepe il romano assume una sua fisionomia, alla pari delle altre protagoniste. Nella nuova opera coreografica, per precisa scelta dell' autore, il personaggio di Bernarda Alba non c'è, ma la sua presenza si percepisce in tutto il balletto. La solidarietà all' interno del gruppo ed il clima di omertà imposto da una madre dispotica, riportano alle storie del Sud del nostro paese, infatti in questa nuova creazione la storia è stata ambientata in Italia. Per raccontare una vicenda così piena di conflitti e passioni, Sungani ha deciso di affidarsi a tre filoni musicali: musica barocca (J.S. Bach), canti del sud Italia (Canzoniere Greco Salentino) e musica contemporanea (E.Morricone) La musica barocca conferisce al balletto un atmosfera solenne, a tratti austera. Le tarante ed i canti popolari del sud Italia rendono la coreografia di forte matrice mediterranea e contadina. Le splendide "opere minori" (solo di nome) scritte da Ennio Morricone per accompagnare molte storie di "casa nostra". Biglietto 5 euro.
 

Per la sezione musica, alle 19 nel giardino sopra lo Spasimo, il quartetto Medit presenta “Musiche da film”. Ingresso gratuito.