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News da Palermo |
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30 Maggio - Palazzo Ziino: Inaugurata la mostra "Vincenzo Florio: il gusto della modernità", che rimarrà aperta fino al 31 Agosto |
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Vincenzo Florio: il gusto della modernità, è il titolo della mostra che si è inaugurata venerdì 30 maggio, alle 17,30, negli spazi espositivi di Palazzo Ziino, curata da Marina Giordano, promossa dall’assessorato comunale alla Cultura e organizzata dalla Eidos di Palermo. La mostra di Palazzo Ziino intende tracciare un ampio ritratto di Vincenzo Florio (Palermo 1883 - Epernay 1959), della sua figura di mecenate, di animatore della vita culturale della città, che egli ha contribuito ad inserire, per un periodo, in una corrente di gusto e di interesse di portata europea. Sarà l’occasione per raccontare il personaggio Florio, nell’ambito della cultura palermitana del tempo. La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto.
Un vulcano di vita e di idee.
Racchiudere Vincenzo Florio in un etichetta è impossibile. Metterne in luce la
personalità, descriverne le passioni e gli interessi, il fascino e l’eclettismo,
è invece lo spirito della mostra Vincenzo Florio. Il gusto della modernità, che
è stata inaugurata questo pomeriggio, alle 17,30, a Palazzo Ziino,
dall’assessore comunale alla Cultura, Gianni Pugliesi, e dall’assessore
regionale ai Beni culturali, Fabio Granata. Il percorso espositivo per immagini fa sì che le varie sfaccettature di questo personaggio s’intreccino tra loro. Il Florio pittore - con i suoi quadri che, nati come uno svago, un divertissement, non sono schiavi di nessuno stile e declinano con libertà vari linguaggi espressivi – accompagna il visitatore da una sezione all’altra, affiancandosi al Vincenzo Florio organizzatore sportivo, al fotografo, al disegnatore e al caricaturista. Proprio perchè concepite in una dimensione domestica, e ancor oggi esposte nella sua villa dei Quattro Pizzi all’Arenella, in pareti allegre e affollate di forme e colori come quadrerie dell’immaginario e della giocosa fantasia, anche in mostra si è voluto mantenere questo tono “scanzonato” nell’allestire le opere firmate da Vincenzo, lungi da qualunque tentativo di musealizzazione. Alle sue tele e ai disegni, si alternano opere di artisti come i suoi amici futuristi, - da Giacomo Balla a Rizzo e D’Anna, da Corona a Varvaro - e il pittore liberty Ettore De Maria. Nella sezione dedicata alla Targa Florio, la grande corsa automobilistica nata dalla mente di Vincenzo nel lontano 1906, spiccano alcuni tra i principali illustratori e grafici della Belle Epoque (Cambellotti, Dudovich, Terzi), che produrranno manifesti e immagini per “Rapiditas”, la rivista ufficiale della gara. I ritratti di Giacomo Grosso, di Federico Beltram Masses, della francese Renée Meurisse e di Guido Gregorietti tracciano un’affascinante galleria di volti del mondo femminile di Vincenzo, che ruota attorno alla sua compagna Lucie. Le mordaci caricature a olio e a matita dei personaggi dell’alta società palermitana, sono affiancate dalle divertenti immagini di Florio firmate da due tra i più celebri caricaturisti palermitani del tempo, Scopa e Cimabuco. Oggetti, documenti, cimeli, e soprattutto le fotografie arricchiscono l’itinerario attraverso la vita di un uomo che fece della passione per la modernità e della voglia di andare oltre gli schemi la sua caratteristica principale. Il catalogo, oltre a contributi del sindaco Diego Cammarata, dell’assessore alla Cultura, Gianni Puglisi, e della dirigente del settore Archivi e Spazi per la Cultura, Eliana Calandra, si arricchisce del saggio critico della curatrice Marina Giordano, e degli interventi degli studiosi Enrico Crispolti, Eva di Stefano e Anna Maria Ruta. La mostra sarà visitabile, fino al 31 agosto, da martedì a domenica, dalle 9,30 alle 19. L’ingresso è di 3.10 euro. |