DAL 29 SETTEMBRE
SARA' IN VENDITA NEI NEGOZI
…Le band si sciolgono
Il nuovo disco di
inediti
di
Luca Carboni
biografia
Venerdì 29
settembre esce il nuovo album di LUCA CARBONI
dal titolo “... LE BAND SI SCIOLGONO”
(Sony Bmg Music Entertainment).
Anticipato in
radio dal singolo “Malinconia”, già
entrato nella top ten del music control, “...
LE BAND SI SCIOLGONO” segna il ritorno
di LUCA CARBONI dopo cinque anni di
assenza dal mercato discografico (l’ultimo album
di inediti, “Lu.Ca”, risale al 2001).
«Cinque anni in
effetti sono tanti, però a me sembrano volati in
un lampo», spiega Luca Carboni. «Nel 2003
ho prodotto e pubblicato il mio primo album dal
vivo ("Live") che conteneva la canzone inedita
"Settembre". Poi ho sperimentato diverse forme
d'espressione, pubblicando anche un libro di
miei disegni intitolato "Autoritratto", da cui è
nato un tour. Non sono proprio sparito... In
questi cinque anni bisogna calcolare anche gli
ultimi due, passati nel mio studio a scrivere e
realizzare questo album, che ha avuto una
gestazione molto lunga. E poi, come dico sempre,
prima di cominciare qualcosa di nuovo ho bisogno
di tempo per dimenticare e uscire dal progetto
precedente».
Il tempo non è
passato invano. Luca Carboni è tornato in forma
smagliante: l'album "…Le band si sciolgono" si
candida fra le migliori opere della canzone
d'autore contemporanea.
«Per un
cantautore la sfida è scrivere canzoni profonde
e popolari, ma soprattutto essere sempre dentro
il proprio tempo, senza assogettarsi
passivamente alle tendenze. Il sogno è sempre
quello di realizzare opere attuali e immortali
allo stesso tempo».
Sul fronte
musicale il cd "…Le band si sciolgono" è una
sapiente amalgama fra suoni elettronici e
acustici; in più è infarcito di frammenti sonori
tipici degli Anni '70 e '80 contaminati con
sonorità più contemporanee.
«Questo album
per me è una novità: è il mio debutto come
produttore artistico dell'intero disco. Come
sempre, ho scritto tutte le canzoni (a parte la
musica di "Lampo di vita" composta da Gaetano
Curreri) e curato gli arrangiamenti. Inoltre ho
suonato tutte le tastiere, programmato le
ritmiche, suonato quasi tutti i bassi sinth e
alcune chitarre. Sentivo l'esigenza di mettermi
alla prova anche come musicista».
Oltre a Gaetano
Curreri degli Stadio, a rendere ancora più
imperdibile il ritorno di Luca Carboni c'è la
partecipazione nel disco di Tiziano Ferro
e Pino Daniele.
Tiziano Ferro
duetta con Luca in "Pensieri al tramonto":
«Ho conosciuto Tiziano grazie al suo
produttore musicale Michele Canova e fra noi è
nata un'amicizia e una complicità artistica
molto spontanea. Lui ha espresso il piacere di
cantare nel mio disco e io sono felice della sua
presenza, perché lo stimo come artista e mi
piace molto la sua voce, il suo modo di cantare:
il timbro vocale di Tiziano ha rafforzato i
concetti espressi da questa canzone, che ho
scritto ispirandomi alle opere di George Heym,
un poeta tedesco dei primi del Novecento».
Pino Daniele
suona la chitarra acustica in "La mia isola":
«Ho pensato a lui già ai primi abbozzi della
musica, perché questo brano contiene molti
elementi latini, anche se parla di una
navigazione verso il tramonto con la prua a
ovest. Pino mi ha fatto il grande onore di
venire in sala d'incisione a Bologna e ha
impreziosito il brano suonando il tema di
apertura, gli arpeggi delle strofe e
improvvisando alcune note nel finale con il suo
talento e la sua sensibilità».
La partecipazione
di Gaetano Curreri come autore della
musica di "Lampo di vita" rinnova una
proficua collaborazione che ha caratterizzato
gli esordi di Luca Carboni: «In passato ho
lavorato tanto con Gaetano, che tra l'altro è
stato uno fra i primi a credere in me, e ho
scritto molti testi per gli Stadio: quasi tutto
l'album "La Faccia delle Donne" l'abbiamo
scritto insieme. Ho voluto tornare a collaborare
con lui come nei miei primi due dischi, ognuno
dei quali aveva un brano con la musica di
Gaetano Curreri: "Fragole buone buone"
all'interno di "Intanto Dustin Hoffman non
sbaglia un film" e "Ci sei perché" dentro a "Forever"».
Il tempo non passa
mai invano. E il tempo è il fil rouge del cd "…
Le band si sciolgono": non un classico
concept-album, bensì un disco in bilico fra
passato, presente e futuro…
«Il tempo è un
tema affascinante: il tempo della nostra vita,
l'attimo, l'eternità… Mi si è accesa una luce da
ragazzo leggendo "La morte felice" di Albert
Camus. Da allora ragiono spesso sul valore del
tempo, sul mio rapporto con esso. Alla mia età
(44 anni il prossimo 12 ottobre) il tempo non fa
paura, forse perché è come essere in mezzo a un
guado in cui passato e futuro sono equidistanti.
Io sono sempre proiettato in avanti, però mi
piace anche fermarmi e guardarmi indietro,
riavvolgendo il nastro dei ricordi, delle
emozioni e delle esperienze. E la nascita di un
figlio cambia la prospettiva del tempo: ti fa
scrutare il futuro non solo per te stesso, ma
soprattutto per lui che sta crescendo».
Qualcosa resiste
inossidabile all'usura del tempo: il talento
vocale e la vena autorale di Luca Carboni, che
nell'album "…Le band si sciolgono" lascia la sua
inconfondibile impronta poetica soprattutto in
canzoni romantiche come "Sto pensando", "È
caduta una stella" e "Lampo di vita". In altre
troviamo l'orgogliosa rivendicazione di un ruolo
socialmente attivo della generazione dei
quarantenni di oggi ("Segni del tempo");
l'esortazione a non essere succubi del
cambiamento schizzofrenico di mode e convinzioni
personali ("Le band"); l'accorata difesa della
malinconia (nel singolo omonimo) come uno stato
d'animo prezioso per entrare in sintonia con il
prossimo.
«Ho scelto
"Malinconia" come primo singolo, perché credo
sia il modo più sincero per rientrare
nell'ambiente discografico dopo una lunga
assenza. Questa canzone, infatti, è una sorta di
autoritratto: la malinconia è uno stato d'animo
riflessivo e intimo, ma è anche capace di farmi
entrare maggiormente in sintonia con le emozioni
degli altri: la malinconia mi ha ispirato molte
delle mie composizioni più creative».
Anche il titolo
del nuovo album, "…Le band si sciolgono", è un
tuffo nel passato di Luca Carboni: «Intanto
ci tengo a dire che è una frase tratta dalla
canzone "Le band". Mi piaceva come titolo perché
evoca anche il concetto del tempo che passa, ma
in modo non esplicito, in una chiave che è
drammatica e ironica allo stesso tempo. Poi
certamente ritengo che la band sia l'officina da
cui escono le cose più interessanti della musica
contemporanea. Anch'io sono cresciuto in un
gruppo (Teobaldi Rock) facendo un'esperienza
fondamentale. Il mio sogno era diventare autore
e musicista di una rock-band: non volevo fare il
cantante, anche se come autore sono molto
individualista. Diventare cantante solista è
stata una conseguenza dello scioglimento del
gruppo, ma è stato un cambiamento faticoso e
traumatico. Artisticamente io mi sento figlio
del sogno di suonare in un gruppo: quando una
band si scioglie per me è una forte delusione, è
sempre una sconfitta».
L'album "…Le band
si sciolgono" verrà pubblicato
contemporaneamente anche in una versione "Limited
Edition" che unito al cd con tutte le canzoni
conterrà un dvd con i videoclip in animazione
dei brani "Malinconia", "Sto pensando" e "La mia
isola", che uniti formano una trilogia del
viaggio realizzata dal regista Marco Pavone.
«Mentre
componevo "La mia isola" mi è venuta
l'ispirazione di rendere omaggio ai viaggi
avventurosi di Hugo Pratt, un fumettista che amo
molto. Trovavo intrigante realizzare un video in
animazione prendendo spunto dai suoi racconti
tipo "La ballata del mare salato"; anche per
mantenere vivo il rapporto con i disegni nato
con il mio libro "Autoritratto", anche se in
questi filmati non ci sono illustrazioni mie.
Assieme al regista Marco Pavone, che mi aveva
colpito per il segno molto particolare usato in
un clip dei La Crus, abbiamo deciso di non
limitarci a una sola canzone, bensì unire
idealmente tre brani facendoli diventare i tre
atti di un unico racconto che ha come
protagonista un Luca Carboni in versione
animata. In questa trilogia, "Malinconia"
rappresenta lo stato d'animo di un viaggio da
fermi; "Sto pensando" è una sorta di volo nel
tempo in cui rivedo la mia vita (infatti sono
raffigurato con le ali); "La mia isola" mantiene
i connotati iniziali dell'omaggio a Hugo Pratt e
racconta un viaggio fisico e avventuroso».
"…Le band si sciolgono"
tracklist con il
commento brano per brano di Luca Carboni
SEGNI DEL TEMPO
"Io e te
Certo il tempo ci ha segnato
Questo tempo che è passato vieni più vicino
Forse il mondo ci ha ferito
Forse in tanti hanno tradito vieni più vicino
Si stringimi così e non avere paura
Si stringimi così io non ho più paura"
Un omaggio alla
mia generazione, che è stata ingiustamente
considerata impalpabile, silenziosa e incapace
d'incidere in modo significativo sulla società
nel periodo del cosiddetto "post impegno". Mi
piace parlare di noi quarantenni, che oggi siamo
padri e madri: anche attraverso i nostri figli,
nel modo di crescerli e di educarli, possiamo
lasciare un segno importante e indelebile nel
tempo.
LAMPO DI VITA
(musica di Gaetano Curreri)
"A scuola me ne
fregavo dei voti non volevo essere giudicato
ma quanto entusiasmo che avevo e quanta voglia
d'imparare a volare
e che voglia di stare ad ascoltare e conoscere
tutte le cose
Ma i professori non insegnano niente bisogna
sempre fare da soli"
Il dialogo
immaginario con una ragazza del passato mi aiuta
a raccontare come ero io e capire se i miei
sogni si sono avverati. Quando ci si volta
indietro a guardare la scia del proprio viaggio
nella vita, ci si domanda se il nostro percorso,
umano e artistico, ha preso una direzione
affascinante o se è rimasto inespresso e
nascosto in qualche angolo buio. Nel mio viaggio
spero che ci sia ancora molto da esplorare, però
mi ritengo un uomo fortunato, perché ho preso il
vento buono per la navigazione: ho realizzato
tanti i miei sogni e ho sempre nuovi stimoli.
Qui il tema del tempo è sviluppato attraverso la
formula della canzone d'amore, fotografando la
mia generazione da un punto d'osservazione più
individuale e meno collettivo. L'accenno critico
ai professori (citazione di un trattato del
filosofo Rudolph Steiner) è un retaggio della
mia esperienza traumatica con insegnanti troppo
rigidi: il fine della scuola è insegnare, ma
anche assecondare la curiosità dei ragazzi,
invece la mia poneva spesso limiti e barriere.
STO PENSANDO
"Sto pensando a
questi anni un po' strani in cui tutto diventa
pubblicità anche la carità
Sto pensando a questi freddi Natali di ansia per
i regali senza felicità
All'anno che verrà
Alle parole che non dicono mai tutta la verità"
Un viaggio, un
volo leggero, come se dall'alto guardassi tutta
la mia vita e oltre, tentando di scrutare il
futuro. Pensieri, sensazioni, ricordi, piccoli
flash per scoprire comunque come è grande la
gioia di essere qui a vivere questi anni, il mio
tempo. È stata la canzone guida dell'intero
disco: quando l'ho composta, infatti, ho provato
la sensazione che l'album stesse predendo una
dimensione definita.
LE
BAND
"E gli anni
passano gli amori finiscono
Le band si sciolgono senza un perché
I clacson suonano le stronzate piacciono
Le stesse cose ci annoiano senza un perché
Le facce cambiano le tette si gonfiano
Altre cose spariscono senza un perché"
È la canzone da
cui è tratto il titolo dell'intero album. Un
brano ironico e amaro in cui gioco continuamente
fra grandi temi e banalità, chiedendomi in
fondo, senza avere risposte, il perché della
forza distruttrice dell'uomo nei confronti delle
cose, dell'ambiente e soprattutto di se stesso.
MALINCONIA
"Sembra quasi la
felicità sembra quasi l'anima che va
Il sogno che si mischia alla realtà
Puoi scambiarla per tristezza ma è solo l'anima
che sa
Che anche il dolore servirà"
Il primo
singolo dell'album è un tentativo di descrivere
e raccontare cos'è per me la malinconia. Uno
stato d'animo apparentemente passivo,
riflessivo, per nulla estroverso, nel quale
invece la sensibilità è al massimo e ti scopri a
sentire, percepire, catalizzare e assorbire
certe suggestioni umane. In alcuni momenti
assomiglia davvero alla felicità, perché riesci
a entrare in contatto con gli altri, a capirli,
senza bisogno di parole. Dalla malinconia è
venuta spesso l'ispirazione per le mie cose più
creative, soprattutto in campo musicale.
È
CADUTA UNA STELLA
"È caduta una
stella tutto si avvererà
La coperta è gelata è l'estate che va…
A volte penso che sei
Come l'acqua che sai
Si può bere però
Non si può stringere mai"
Una canzone
sulla bellezza dell'inafferrabilità dell'amore e
della persona che condivide con te questo
sentimento. Il desiderio di conoscerla sempre
più profondamente si rinnova in continuazione,
perché questa persona è al tempo stesso fonte di
gioia ma anche di mistero; come l'acqua che ti
disseta ma che non riesci a stringere nella
mano.
PENSIERI AL TRAMONTO
(duetto con Tiziano Ferro)
"Ci addormentiamo
e i sogni poi piano piano entrano
Come dottori attenti che ci guariscono
O come amici veri che ci capiscono…
Non riesco avere miti ne eroi io sono un mito
per me
So che un bel vestito nuovo non può darmi
nessuna felicità"
L'ho scritto
ispirandomi a una vecchia antologia di George
Heym, un poeta tedesco dei primi del Novecento.
In particolare due poesie ("Quiete" e
"Fantasticherie in azzurro") mi hanno dato lo
spunto per creare una struttura di frasi
sovrapposte come in un botta e risposta fra
azione e pensiero. Un brano così concepito era
perfetto per un duetto e sono felice di averlo
cantato con Tiziano Ferro: stimo molto la sua
voce, che infatti ha rafforzato i concetti del
testo.
CI
SI DIMENTICA
"E poi succede che
ci si dimentica
Del compleanno no solo un po' di noi
E poi succede che che fuori nevica
Si copre tutto e io non so più chi sei"
È la traccia
più malinconica del cd e avrebbe potuto
intitolarsi "Il compleanno". Pur ricordando
certe ricorrenze, in un rapporto di coppia può
succedere di dimenticare cose ben più
fondamentali: abbandonandosi alla routine si
corre il rischio che le cose esterne assumano
più importanza rispetto ai valori reali della
vita.
LA MIA ISOLA
(Pino Daniele alla chitarra)
"Forse il destino
della gente è quello di viaggiare sempre e di
non fermarsi mai
Ogni giorno andare in posti sconosciuti in cui
non siamo stati mai
È così che mi sento io
Con lo zaino in spalla io
Guardo lontano e vado via"
Il viaggio come
metafora della vita e l'approdo del navigatore
sull'isola come rappresentazione della
realizzazione di un progetto o dell'incontro con
il grande amore. Il brano è dedicato all'isola
d'Elba, un luogo che amo e dove trascorro molto
tempo: l'ho scritto su uno scoglio dove la
realtà di isola si fondeva con l'aspetto
simbolico della fine del viaggio. La canzone
parla di una navigazione verso il tramonto con
la prua a ovest, ma contiene molti elementi
latini e del sud: già nella sua fase embrionale
ho pensato alla chitarra di Pino Daniele, che mi
ha fatto il grande onore di impreziosire la mia
composizione con il suo talento e la sua
sensibilità
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