Otto Jazz Club
Salita Cariati, 23
Napoli
081 5513765
Venerdì 12
novembre
STEVE KUHN TRIO
in concerto
Steve Khun
pianoforte
Joey Baron
batteria
George Mraz
contrabasso
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Steve Khun
è uno dei grandi maestri del piano jazz
tuttora in attività. Tra la fine degli anni
'50 e l'inizio degli anni '60 ha suonato tra
gli altri con Kenny Dorham, Stan Getz e Art
Farmer, ed è stato inoltre il primo pianista
del leggendario quartetto di John Coltrane,
insieme a Steve Davis e Pete La Roca, nel
corso di una lunga scrittura al Jazz Gallery
di New York. Successivamente ha formato
numerosi propri trii con svariati musicisti
tra cui Steve Swallow, Pete La Roca, Chuck
Israels, Ron Carter, Bob Moses, Jack
DeJohnette e Al Foster. Steve Kuhn è un
musicista di grande classe e lignaggio, in
possesso di una capacità innata di creare
idee melodiche scultoreamente indelebili,
riuscendo a svilupparle con un sicuro senso
della narrazione e una logica mai scontata,
anche attraverso un tocco straordinariamente
evocativo che è senz'altro uno dei tratti
distintivi della sua espressività. George
Mraz e Joey Baron sono da anni collaboratori
abituali di Kuhn. Il primo è uno dei più
straordinari talenti del contrabbasso jazz
di sempre, come dimostra un'elenco delle sue
principali collaborazioni che comprendono
tra gli altri Dizzy Gillespie, Oscar
Peterson, Tommy Flanagan, Bill Evans, Hank
Jones, Richie Beirach, Joe Pass e David
Liebman. Joey Baron è una stella di prima
grandezza della batteria jazz. Musicista
ferratissimo e dotato di uno swing
irresistibile e ricco di nuances, è anche
uno dei jazzisti più eclettici e creativi
sul suo strumento, nonché aperto alle
influenze musicali più diverse. L'elenco
delle sue collaborazioni comprende artisti
che vanno da Dizzy Gillespie, Jim Hall e
John Scofield a Philip Glass, Arthur Blythe
e "Masada" di John Zorn, passando per David
Bowie e Al Jarreau. |
Ancorché Kuhn si è
già trovato in passato a esprimersi in contesti
che vanno aldilà del trio, in particolare
attraverso le collaborazioni con Gary McFarland
nella seconda metà degli anni '60, il lavoro con
il compositore argentino Carlos Franzetti, oltre
che per la diversità di organico, è molto
differente fin dalla premessa. Mentre infatti
nelle collaborazioni con McFarland Kuhn e il suo
trio improvvisavano all’interno di un contesto
di musica da camera, nel lavoro con Franzetti
sono le composizioni di Kuhn che definiscono la
cornice della performance. La prospettiva è
quindi cambiata, dando vita a un’opera davvero
rara nel suo lirismo e originalità. Il tratto
evocativo della musica e del tocco di Steve Khun
e il suo senso di narratività sono mirabilmente
valorizzati da Franzetti nel suo lavoro
orchestrale e i due, ognuno per la sua parte, in
“Promises Kept” condividono mirabilmente l’arte
di evocare e quella di narrare, attraverso il
conseguimento di una bellezza del suono
organicamente connessa all’urgenza espressiva
Nato a Brooklyn,
New York, nel 1938, Steve Kuhn inizia a prendere
lezioni di piano a cinque anni. Studia in
seguito con Marguerite Chaloff, celebre
insegnante di scuola russa, da cui apprende la
tecnica di produzione e proiezione del suono. Il
figlio di Marguerite, il baritonista Serge
Chaloff, scrittura il tredicenne Kuhn, che ha
così modo di suonare nei club di Boston con
Coleman Hawkins, Chet Baker, Vic Dickenson. Dal
1959 al 1963 suona con Kenny Dorham, John
Coltrane (della cui prima versione del
leggendario quartetto è stato per sei settimane
il primo pianista nel corso di una scrittura al
club The Jazz Gallery, insieme a Steve Davis e
Pete La Roca) e Stan Getz. In seguito suona per
due anni con Art Farmer e col proprio trio. Dal
1967 al 1971 si trasferisce a Stoccolma e si
esibisce lungamente col proprio trio in tutta
Europa. Nel 1971 è di ritorno a New York, dove
forma un proprio quartetto. Suona in svariati
festival con Art Farmer e Stan Getz, tra cui
Newport e Monterey, mentre col proprio gruppo
continua a compiere tournée in Europa. Negli
anni 80 forma lo All Star Trio, con Ron Carter e
Al Foster. Dagli anni 90 fino a oggi ha diretto
lo Steve Kuhn Trio con David Finck al basso e
Billy Drummond o Joey Baron alla batteria. Ha
inciso numerosi dischi per la ECM, tra cui
spiccano a suo nome “Last Year’s Waltz”, con
Harvie Swartz e Bob Moses, “Ecstasy”, piano
solo, “Trance” con Steve Swallow, Jack
DeJohnette e Sue Evans, e la partecipazione
insieme a Dave Liebman, Sheila Jordan e Bob
Moses a “Home”, forse il capolavoro di Steve
Swallow. Ha inoltre inciso numerosi cd per le
etichette Venus e Reservoir. Steve Kuhn è uno
dei maggiori pianisti jazz viventi, discendente
diretto di quella grande tradizione del suo
strumento che egli stesso ha peraltro
contribuito a definire. Il senso di appartenenza
a questa tradizione non lo ha mai ad ogni modo
imprigionato in uno stile o cliché, e ciò sin
dall’inizio della sua vita musicale jazzistica,
quando nel 1959 fu testimone diretto degli inizi
della rivoluzione del free ancor prima di
giungere a New York, come compagno di studi di
Ornette Coleman e Don Cherry alla celebre
sessione estiva della School of Jazz di Lenox,
nel Massachusetts. Durante i primi anni 60, Kuhn
affianca alle collaborazioni illustri l’attività
del proprio trio con Steve Swallow e Pete La
Roca, in cui incorpora una varietà di concezioni
che stavano proprio in quel tempo definendosi e
affermandosi tra i giovani pianisti, ossia
quelle di Bill Evans, Paul Bley e Cecil Taylor.
Nella sua carriera Steve Kuhn si è anche
inoltrato in territori musicali nei quali
durante un certo periodo si è ricercato il
superamento della dicotomia tra il jazz straight
ahead e il free jazz. In particolare è da
segnalare nel 1966 il lavoro “The October Suite”
pubblicato dalla Impulse!
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Joey Baron
è nato nel 1955 a Richmond, Virginia in una
famiglia ebrea della working class. Si è
formato prevalentemente da autodidatta,
attraverso l’osservazione degli altri
musicisti e l’ascolto di dischi, radio e
televisione. Le sue prime influenze spaziano
dagli ospiti dell’Ed Sullivan show e la
sigla del telefilm "The Wild Wild West" alle
incisioni di Art Blakey, Ray Charles, Booker
T. and the M.G.'s, James Brown, i Beatles e
Jimi Hendrix. Oltre ad aver fino al 1995
fatto parte per dieci anni della band di
Bill Frisell, si è esibito e ha inciso con
un numero impressionante di grandi artisti
tra cui spiccano Carmen McRae, Dizzy
Gillespie, Tony Bennett, Hampton Hawes, Chet
Baker, Laurie Anderson, Art Pepper, Stan
Getz, Jay McShann, David Bowie, The Los
Angeles Philharmonic, Big Joe Turner, Philip
Glass, John Abercrombie, Mel Lewis, Pat
Martino, Harry Sweets Edison, David Sanborn,
Al Jarreau, Jim Hall, Randy Brecker, Marian
McPartland, John Scofield, |
e i Lounge Lizards.
Joey Baron inoltre è co-leader del gruppo
"Miniature" (insieme a Tim Berne e Hank Roberts)
ed è stato membro dei "Naked City" (con John
Zorn, Bill Frisell, Fred Frith and Wayne Horvitz).
Suona nel gruppo "Masada" di John Zorn, con Dave
Douglas (tromba) e Greg Cohen (basso), ed è
leader del proprio trio "Barondown", che
comprende Ellery Eskelin (sassofono) e Steve
Swell (trombone). "Barondown" ha inciso tre
albums: “Crackshot” (Avant), “Raised Pleasure
Dot” (New World) e “Tongue in Groove” (JMT).
Joey Baron ha anche diretto una all star band
che ha visto la partecipazione di Ron Carter,
Arthur Blythe and Bill Frisell. Con questo
gruppo ha inciso per la serie Songline/Tone
Field della Intuition “Down Home”, un cd di
proprie composizioni originali ispirate alle
sonorità R&B del sud degli Stati Uniti, sua zona
d’origine. Joey Baron si esibisce anche in duo
con Bill Frisell e da solo. Un brano da lui
inciso in solitudine, “Alfie”, è stato
pubblicato nel CD “Great Jewish Music: Burt
Bacharach” (Knitting Factory Works).
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George Mraz
è nato nella Repubblica Ceca nel 1944.
Trasferitosi a dapprima a Monaco, dove ha
modo di suonare con Benny Bailey e Mal
Waldron, si reca in seguito negli USA, dove
studia alla Berklee School e inizia una
carriera prestigiosa collaborando con Dizzy
Gillespie, il trio di Oscar Peterson, Ella
Fitzgerald. Successivamente suona con la
Thad Jones – Mel Lewis Big Band, e compie
delle tournée con il quartetto di Stan Getz.
Mraz è uno dei contrabbassisti più
affidabili ed efficaci sulla scena da molti
anni, dalla cavata sicura e dotato di un
senso dell’armonia infallibile che si
esprime in un walking bass di spontanea e
rara eleganza, le cui linee sembrano
possedere il dono dell’ineluttabilità. La
sua straordinaria tecnica strumentale gli
consente inoltre di costruire dei soli
meravigliosamente melodici, con una fluidità
espressiva generalmente associata a altri
strumenti. Di particolare rilievo, tra le
molte collaborazioni illustri di Mraz, è la
militanza nel trio di Tommy Flanagan, cui
per lunghi anni ha fornito un formidale
supporto ritmico e armonico. Da ricordare
inoltre i lavori con Hank Jones, Bill Evans,
Richie Beirach, John Hicks, Carmen McRae,
Clark Terry, |
Slide Hampton,
Elvin Jones, Joe Henderson, Joe Lovano, Joe
Pass, Zoot Sims. Oltre le sue numerose
collaborazioni George Mraz è attivo anche come
leader di un proprio quartetto che vede la
partecipazione di Renee Rosnes, Billy Hart e
Rich Perry, con cui ha realizzato diversi albums.
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