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La nostra recensione

Balance of Visions

Remorse

www.remorse3.com

1 Fear by myself
2 Burn the lie (why was Jesus crucufied?)
3 ?
4 I love you
5 Face scored with scars
6 Silence kills
7 Fight
8 Work in down, life 2
9 State oppression
10 Against the bass without a man
  live songs:
11 Madman
12 Burn the lie
13 Face scored with scars
14 ?
15 I go
16 State oppression

Video clip: Face scored with scars


Andrea

drums

Daniele

bass, backing vocal, piano & contrabass on 10

Samuele

vox & guitar

Mauro "MP" Codeluppi

lead vocal on 9

Leo Castellani

electric organ on 9

 


Music by remorse except 4 by Warrior Soul and 9 by Raw Power

Lyrics by samuele except 4 by Kory Clarke and 9 by Mauro "MP" Codeluppi

Sana Records distribuzione - http://www.sanarecords.it

Live tracks recorded in May, 24, 2002 @ Magic Bus Club

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La recensione

di Daniele Castiglia

15/01/2004

 

Catalogare un album all’interno di un genere musicale non mi è mai piaciuto, credo che chiunque faccia musica abbia il proprio approccio personale alla composizione, allo strumento e la propria musicalità. Le etichette e la catalogazione in generi non soltanto nella musica, nascono dall’esigenza dell’uomo di creare attorno a se un territorio innanzi tutto nominabile, quindi familiare, conosciuto e per questo sicuro, all’interno del quale potersi muovere senza timore e con disinvoltura. Dare un nome o una definizione, sicuramente aiuta in questo intento; ma d’altro canto le categorizzazioni ghetizzano un’artista, lo imprigionano all’interno di un settore che in quanto tale è restrittivo. Ecco perchè non credo sia coretto definire i Remorse una semplice band hardcore. Questo “Balance of Visions” è la riedizione 2003 del secondo album della band veneta, pubblicato originariamente nel 2001, contenente dieci pezzi e adesso arricchito da sei tracce live peraltro di buona qualità e dal videoclip di “Face Scored with Scars”, che la band ha girato per dare una marcia in più alla promozione dell’album. Il lavoro a un primo ascolto presenta una band potente e aggressiva che si destreggia benissimo all’interno dei binari tipici dell’Hardcore; ma subito salta all’orecchio il fatto che è come se i Remorse volessero dirci di non fermarci al concetto di Hardcore, ma di ascoltare la musica, godersela e basta; si nota il tentativo di spingersi oltre il genere, che in quanto tale è fatto di certi cliché e di certe coordinate, così molti pezzi risentono di varie influenze esterne al tipico hardcore sound. Il disco parte con “Fear by Myself”, dove si ha un cantato quasi thrash-metal, presente e pulsante il basso che diversifica tutto l’aspetto ritmico del brano; bisogna segnalare la presenza imponente del basso un po’ in tutto l’album, con linee quasi funky; in questo senso è veramente pregevole il lavoro svolto da Daniele, vero motore della band che cattura l’attenzione fin dal primo ascolto, dando ad ogni brano grande feeling e relegando la chitarra a un ruolo di accompagnamento ritmico-armonico, anche se a dire il vero la band sembra molto compatta ed equilibrata nel suo sound: che il titolo “Balance of Visions” voglia significare proprio questo? Il secondo brano del CD è “Burn the Lie (Why Was Jesus Crucified)”, pezzo molto bello e vario, dove in qualche frangente compaiono i Metallca di “Leper Messiah”. Le radici hardcore non vengono però rinnegate e infatti la traccia che segue, che ha per titolo “ ? “, è un pezzo sicuramete più convenzionale, con un andamento più lineare (ma non troppo) e un cantato molto più orientato sull’Hardcore-Punk, anche qui piacevolissime le parti di basso. Segue una cover di “I Love You” pezzo dei troppo sottovaluati Warrior Soul di Kory Clarke. I brani scorrono via veloci e potenti, e per tutto il disco non si accusa alcun calo di tensione. Molto bella è anche “Fight” dove i Remorse si avventurano addirittura in un intermezzo reggae con tanto di organo a scandire il tempo in levare. Che dire poi di “State Oppression”, grande cover degli altrettanto grandi Raw Power, la band dei fratelli Codeluppi, qui addirittura cantata da Mauro‘MP’ Codeluppi in persona. Chiude l’album “Against the Bass Without a Man”, che nulla toglie e nulla aggiunge alla qualità complessiva del lavoro, peccato solo che il pezzo alla fine sfumi in uno scialbo quanto anonimo giro di accordi al pianoforte supportato da un contrabasso, sicuramente evitabile o migliorabile nella composizione.

In definitiva “Balance of Visions” è un album molto più che buono e in un paese come l’Italia dove in genere ci si limita a rifare il verso alle grandi band straniere i Remorse dimostrano intelligenza nell’inserire elementi nuovi e proporre un sound che gli consente di ritagliarsi uno spazio proprio. Riguardo alla produzione questa è sicuramente di buon livello, pulita ma non falsa, lascia traspirare tutta l’energia della band, vitalità della quale ci si può rendere conto molto bene anche nei sei brani dal vivo quattro dei quali già presenti in origine nell’album. “Balace of Visions” è ricco di spunti che mettono in mostra capacità e potenzialità ancora non completamente espresse dal gruppo.

Consigliatissimo a tutti coloro che amano l’Hardcore ma anche a coloro che non si limitano solo a questo.

Daniele Castiglia