Data evento: 10-12-2017
Per i "Matinee della Domenica" al Cinema Rouge et Noir di Palermo a Piazza Verdi, rassegna dell'Institut Français, c'è l'omaggio a Jean-Pierre Melville con il film "Le cercle rouge" alle ore 11 domenica 10 dicembre
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La pellicola di Jean-Pierre Melville, Le Cercle rouge (il titolo italiano, I senza nome, si riferisce al fatto che i personaggi si chiamano soltanto per cognome) è uno dei più grandi successi del cinema francese e rappresenta il culmine stilistico dell'intera filmografia melvilliana e al tempo stesso la celebrazione di una concezione sacra del cinema. In occasione della rassegna I matinee della domenica, organizzata dall'Institut Français di Palermo al Cinema Rouge et Noir di Piazza Verdi nel capoluogo siculo, il lungometraggio sarà proiettato domenica 10 dicembre alle ore 11 in versione originale francese con sottotitoli in italiano (Ingresso Euro 4 intero / Euro 3 per under 30 e tesserati Institut français Palermo).
Durante un trasferimento in treno da Marsiglia a Parigi, il detenuto Vogel (Gian Maria Volonté) riesce a scappare dalla sorveglianza della polizia e viene inseguito dal commissario Mattei (Bourvil). Il pregiudicato Corey (Alain Delon), appena uscito dal carcere, medita vendetta verso un ex complice e studia un piano per svaligiare una gioielleria. Vogel e Corey si incontrano casualmente e decidono di lavorare insieme, coinvolgendo nel colpo anche Jansen (Yves Montand), ex tiratore scelto della polizia schiavo dell'alcool e di allucinazioni.
Dodicesimo e penultimo film di Jean-Pierre Melville, vera e propria summa poetica del cineasta francese. L'azione è ridotta al minimo così come i dialoghi, la cura dei dettagli e delle gestualità è maniacalmente precisa, lo stile è essenziale, l'astrazione narrativa porta i tempi del racconto a dilatarsi e a creare una tensione prevalentemente psicologica e introspettiva, focalizzandosi maggiormente sui caratteri dei singoli personaggi piuttosto che sullo svolgimento della storia. Così, mentre i criminali agiscono seguendo un rigido codice comportamentale e sono legati da amicizia virile e profondo senso dell'onore, le forze
dell'ordine si muovono al di fuori di schemi prestabiliti, superano i limiti imposti dalla legge e non disdegnano il tradimento o la mistificazione come mezzi per raggiungere i propri scopi. Tutti i protagonisti sono accomunati dalla solitudine, dalla malinconia e da un senso di fatalismo, consapevoli di un destino di sconfitta che li attende ma non per questo refrattari a prendere l'iniziativa, uomini fuori dal tempo e maschere dolenti cui non resta che aspettare la morte in un mondo dilaniato da profonde inquietudini esistenziali e da un cinismo spietato. Splendida la fotografia algida e notturna di Henri Decaë che restituisce un senso di sospensione metafisica e straordinaria prova di un cast che riunisce talenti come Alain Delon, Gian Maria Volonté, Yves Montand e Bourvil. Il titolo originale Le cercle rouge (Il cerchio rosso) fa riferimento alla citazione in esergo che apre il film: «Buddha prese un pezzo di gesso rosso, tracciò un cerchio e disse: "Se è scritto che due uomini, anche se non si conoscono, debbono un giorno incontrarsi, può accadere loro qualsiasi cosa e possono seguire strade diverse, ma al giorno stabilito, ineluttabilmente, essi si ritroveranno in questo cerchio rosso"».