25/03/2011 - Con l'olio nell'acqua: il nuovo album di Daniele Scarsella
Ritorna il cantautore laziale: un doppio album di brani acustici, pennellate pop, jazz, dixie e blues. Un opera che coniuga tradizione e sperimentazione con un approccio intimo e universale
Con l'olio nell'acqua: il nuovo album di Daniele Scarsella
Daniele Scarsella
e
Eleinad Studio
sono lieti di presentare:
CON L'OLIO NELL'ACQUA
...Ci sono ombre sulla vita da ridipingere di bianco...
Studio Eleinad 2011
CD 1 - 13 brani, 60 minuti
CD 2 - 3 brani, 16 minuti
Con l'olio nell'acqua è il quarto disco di Daniele Scarsella, un album doppio per il poliedrico cantautore che in questa nuova opera mette a nudo il proprio universo interiore, riassumendo temi e direzioni di una giovane ma intensa carriera. Per il suo quarto progetto discografico il cantautore frusinate - finalista al Premio Ciampi nel 1998 - ha voluto rivelare tutto il suo mondo espressivo confezionando un doppio cd aperto al contributo di numerosi e validi collaboratori.
Con l'olio nell'acqua è un titolo significativo: richiamandosi alla tradizionale cura del 'malocchio' (rito popolare del Sud Italia), Scarsella a questa pratica ha voluto aggiungere "anche l'immagine della copertina, che rappresenta una specie di spaventapasseri a difesa del raccolto, per idealizzare una forma protettiva delle proprie dignità e libertà". E' intorno a questi due poli che si sviluppa il concept dell'autore, che attraversa sentimenti e aspirazioni, immagini e scavi interiori in sedici brani, mai irrigiditi nella forma-canzone e aperti a svariate influenze.
Se Cammariere, Conte e Fossati sono i riferimenti più espliciti di Scarsella è anche vero che Con l'olio nell'acqua rivela una scrittura poliedrica e variopinta. Il segreto del disco è nella sua genesi collettiva: il cantautore, dopo una lunga fase di scrittura ha coinvolto un gruppo di fidati musicisti per dare un respiro più ampio alla propria musica. Il risultato è un doppio cd di base acustica con sfumature pop, jazz, dixie e blues, che conferma la profondità e la maturazione dell'autore.
Info:
Daniele Scarsella:
http://www.myspace.com/danielescarsella
INTERVISTA a Daniele Scarsella di Donato Zoppo di Synpress 44
Come è nato il tuo percorso d'autore?
Mi sono avvicinato alla musica ai tempi delle scuole superiori e in maniera molto istintiva, con degli amici abbiamo messo su un gruppetto, eravamo tutti alle prime armi e tutto sembrava straordinariamente fantastico, lo facevamo per la bellezza di farlo... se non sbaglio era il 1989.
Quali sono i connotati stilistici della tua proposta?
In quello che scrivo, prevale molto una forma Cantautorale che va a ramificarsi verso vari generi, viaggiare in più luoghi musicali è per me una necessità evolutiva. Nel caso di Con l'olio nell'acqua, mi sono ritrovato in quattro anni, delle canzoni molto morbide e ne volevo conservare l'essenza, evitando che l'arrangiamento ne stravolgesse il senso, da qui la scelta di strumenti acustici, il risultato è stato un concept di base acustica con sfumature pop, jazz, dixie e blues. Credo che acquisire vari linguaggi musicali doni più colore all'espressione... in fondo cambiare vestito non è cambiare se stessi.
Ci sono artisti o correnti musicali che hanno ispirato la tua scrittura e che ancora oggi ti fanno da bussola?
M'innamoro di tutto quello che ascolto con profonda passione, ma non tutto riesce ad ispirarmi; altre volte invece capita che delle canzoni completino, illuminando, dei sentieri emozionali rimasti al buio. Non mi affido a nessuna bussola, cerco di seguire il mio sentire con sincerità, ricerca e sperimentazione.
In un tuo brano nascono prima le parole o prima la melodia?
Nel mio caso, per la maggior parte delle volte le parole, per essere più precisi un pensiero o una riflessione, il procedimento successivo va di pari passo con la musica.
Nella tua composizione esistono dei temi ricorrenti oppure cerchi di affrontare tematiche sempre diverse?
Parlo della Vita mi sembra la cosa più sensata, metto molto di me stesso perché quello che scrivo non è mai lontano da quello che respiro.
Raccontaci come nasce il disco Con l'olio nell'acqua.
Dal 2006 al 2008 ho scritto veramente tanto, per lo più pensieri e poesie, ma solo successivamente, scegliendo le cose migliori, sono diventate le canzoni di quest'album.
Per quello che riguarda la parte tecnica, inizialmente, ho cominciato a fare dei provini completi al computer, ma tendevo a schematizzare troppo e avevo l'impressione d'inscatolare il tutto, sembrava che la musica non respirasse, al contrario dei provini chitarra e voce.
Decisi allora di fare una serie di prove con tutti i musicisti e di abbozzare solamente le strutture, dopo un mese di fermo entrammo in studio per due giorni, per registrare Contrabbasso e Batteria. Il resto delle registrazioni sono state realizzate nel mio studiolo, improvvisato nella stanza degli ospiti, tranne il Pianoforte, registrato nel salone del violoncellista ed il "Coro Polifonico" registrato nel reparto radiologico di un vecchio ospedale (ora diventato una scuola media). La realizzazione è durata più o meno un anno.
Quali sono le tematiche di questo tuo ultimo progetto?
Spesso, nel vivere questa vita si sbaglia direzione, ci si ritrova in luoghi fangosi, dove tutto sembra fiaccarti, dove tutto sembra ammalarti: nella maggior parte delle liriche si ascolta chiaramente la necessità di guarirne il senso profondo. In Cose da Perdonare seconda traccia dell'album, cerco di riassumerne tutto il senso.
Il titolo del tuo nuovo disco suggerisce qualcosa di antico ed esoterico, come mai questa scelta?
Ho voluto giocare con un rito molto diffuso dal centro sud in giù, una delle più famose pratiche guaritrici per togliere il malocchio, questo rito, che spesso viene effettuato da donne anziane a cui è stato tramandato, e consiste nel recitare più volte delle preghiere, intorno o sulla fronte della persona colpita dal malessere, e per controllare se il male è andato via, la guaritrice butta alcune gocce di olio in un piatto pieno d' acqua, se le gocce restano intatte non c'è nessun maleficio in caso contrario sì. A questa pratica ho voluto aggiungere anche l'immagine della copertina, che rappresenta una specie di spaventapasseri a difesa del raccolto, per idealizzare una forma protettiva delle proprie dignità e libertà.
Con l'olio nell'acqua si accompagna ad un secondo disco composto di tre brani, in cosa si differenzia dal primo?
La scelta è stata obbligatoria, perché non entrava in un solo album, ed io non volevo perdere nessun brano... solo e unicamente un problema di spazio.
Nel 1998 sei stato finalista al Premio Ciampi: come è nata questa esperienza e cosa ti ha insegnato?
Ho spedito una demo e mi hanno preso tra i quattro finalisti, è stata una bella esperienza ma non ricordo granché, perchè bevemmo eccessivamente dal pomeriggio alla sera... giovani e sciocchi. Credo mi abbia insegnato a non bere prima di una serata...
Come ti esprimi meglio, in studio o dal vivo?
Sicuramente nell'esecuzione dal vivo... la forza, l'energia e le atmosfere creano l'unicità dell'esibizione.
Come sta la canzone d'autore oggi?
Finché ci sarà una dittatura musicale, un atteggiamento da cosca... non si alimenterà nient'altro che un cancro nello stomaco della musica.
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