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Outing di: Massimo Altomare - Wing / Edel Italia - 2010

 

Massimo Altomare

 

 

10/03/2011 - MASSIMO ALTOMARE OSPITE DAL VIVO DI SERENA DANDINI A "PARLA CON ME" (RAI 3) GIOVEDI' 10 MARZO

 

MASSIMO ALTOMARE OSPITE DI SERENA DANDINI A
"PARLA CON ME" (RAI 3) GIOVEDI' 10 MARZO

Massimo Altomare con il suo trio sarà ospite a "Parla con me", il programma condotto da Serena Dandini in onda su Rai Tre alle 23,15 circa. Massimo, presenterà un paio di brani tratti dal nuovo cd "Outing" (Wing/Edel).

HANNO SCRITTO DI “OUTING”

“..Massimo Altomare torna a stupire con “Outing”. Sono Folgoranti madelaine di un diario sentimentale, legate dal filo rosso dell’ironia e costruite con sapienza artigianale...”
(Alberto Dentice – L’espresso)

“Outing”, un album di canzoni come non se ne fanno più, pieno di ricordi, emozioni. (...) Da melodie dedicate ai baby boomers, a Mina e Clara Calamai e memorie dei concerti al tempo degli auto-riduttori, il cd racconta senza nostalgia come eravamo”.
(Alfredo D’Agnese - il Venerdi de la Repubblica)

“Da Cult Artist nei ’70s a songwriter maturo e raffinato negli anni zero, Altomare continua a raccontare il suo tempo con garbata fermezza”.
(Ezio Guaitamacchi – Jam)

“Dieci canzoni dove i suoni molto west coast tanto prediletti si fondono con qualche (timida) sonorizzazione elettronica. Incontro delizioso e ben calibrato quasi a comporre – come sottolinea lui stesso – un “puzzle emozionale, un piccolo manifesto di vita quotidiana”.
(Stefano Crippa – Il manifesto)
A distanza di tempo e dopo tantissime esperienze, tra una colonna sonora e uno stage insieme ai ragazzi detenuti, il cantautore torna con “outing”, un cd di dieci canzoni tutte sue, da condividere con chi non ha abbastanza voce per farsi sentire”.
(Diego Carmignani – Terra)
Questo splendido cd mette in risalto tutta la filosofia e la poesia che in pochi in italia sono in grado di fare (...) una visione del mondo vista dagli occhi della gente comune, quella che non “appare”, che vive alla giornata con poco o con niente”.
(Nicola Violante – Il Quotidiano di Bari)

SCHEDA CD
MASSIMO ALTOMARE
“OUTING”
(Wing /edel Italia)

A sorpresa, ritorna sulla scena Massimo Altomare, con un nuovo album dal titolo molto attuale “OUTING”, prodotto dalla indie Wing e distribuito da edel Italia.

Un ritorno inaspettato, ma che crediamo troverà un’accoglienza speciale, innanzitutto da parte di coloro che nei propri ricordi hanno ancora stampato il nome ed il suono inconfondibile dei “Loy&Altomare”, che tra gli anni ’73 e ’77, con i 2 album “Portobello” e “Chiaro” e poi “Lago di Vico” , hanno aperto, forse per primi in Italia, la strada ad un modello di cantautori intimisti e sognanti, sospesi ed immersi nel suono americaneggiante delle chitarre acustiche. Il singolare contrasto tra la voce, scura grave e concreta di Checco Loy e quella acuta eterea e sognante di Massimo Altomare, sottolinea l’altanelante desiderio di smarrirsi per le strade della più vicina Londra (quella degli anni ’70) o di rifugiarsi in una campagna familiare e rassicurante, a raccontare storie….e ricordi, le loro canzoni, tra amici.

In verità la scena musicale e artistica Massimo Altomare non l’ha mai abbandonata, semmai, nel corso degli anni, l’ha arricchita ed alternata con esperienze e partecipazioni le più svariate, tra cui: un tributo a Fred Buscaglione, il progetto disco-spettacolo “Abbassa la tua radio” (2000) ovvero un omaggio alla musica leggera degli anni ’30-’40, una fase soul con il gruppo Hypnodance sotto la guida artistica del giornalista produttore Ernesto De Pascale, una fase ironica con “Sounds of Humour” e poi radio, teatro musicale, colonne sonore per film, laboratori per parolieri e didattica nei Licei di Firenze (“La Storia in Musica”: il ‘900 visto attraverso le canzoni). Da evidenziare anche un’intensa attività, negli ultimi 10 anni circa, di autore e regista di spettacoli realizzati insieme ai ragazzi e ragazze detenuti nelle carceri di Firenze e Prato.

Tra le collaborazioni musicali di questi anni risalta senz’altro quella con il geniale ed eclettico Stefano Bollani, una amicizia ed un’intesa artistica che li vede all’inizio protagonisti nel musicare insieme una raccolta poetica di Fosco Maraini “La Gnosi delle Fanfole” (1998), di cui Massimo Altomare ne è anche la voce- cantante.
Questo fil rouge artistico con Bollani si snoda da allora senza più interrompersi (passando attraverso anche il già ricordato e fortunato progetto-spettacolo “Abbassa la tua radio”), per arrivare all’oggi, al nuovo in tutti sensi lavoro di Massimo Altomare “OUTING”. Tre sono le tracce, o meglio, i brani: “Re di vie agitate”, “Hey Mina” e “Clara”, in cui l’inventiva e l’arguzia pianistica di Bollani si spendono a “piene mani” nel dare suono e forza ai fantasmi della mente di un Massimo Altomare in vena di …outing.

Ed infatti questo progetto, nel suo insieme, rappresenta un po’ un…“ritorno al futuro” di Massimo Altomare: da un lato un prolungamento di quell’ Altomare della “prima ora”, quello che dava voce leggera come a degli appunti presi in corsa su fogli volanti, tra un esperienza e l’altra di quegli anni giovanili fumosi e sognanti, dall’altro un Altomare di oggi, deciso a tirare una riga ed a decifrare le proprie esperienze di vita ed artistiche, per poi ributtarsi nella… mischia, senza rinunciare a quel suo tocco leggero ed ispirato nel raccontarti “fatti e sogni” della vita di tutti i giorni e…delle notti.

Ed ecco quindi L’Altomare di oggi, con voce a tratti più cruda e diretta -come nella canzone ”Outing” che da il titolo all’album- che si apre con lucida maturità ad una presa di coscienza di quelli che lui considera i “non valori” della società attuale, riuscendo a percepire, nonostante tutto, il lieto fine in una speranza d’amore.
L’originale ed acuto song-writer Altomare si concede poi con “Baby Boomer” un flash-back nello spirito dei vagheggiati anni ‘50 e ’60 in cammino verso i ‘70, denso di immagini, sensazioni e oggetti divenuti da tempo autentiche memorabilia nell’immaginario collettivo. Un’altra occasione per guardarsi allo specchio e scoprire cosa è rimasto però delle aspettative di quegli anni.

Un diverso flash-back, carico di amara e travolgente ironia, lo ritroviamo in “Re di vie agitate”, dove i protagonisti sono gli emarginati, i tossici, i border-line, che si scagliano contro i codardi pregiudizi, alla disperata ricerca di un riscatto di dignità, per diventare una volta tanto i notabili del… regno delle vie agitate.

Ma poi l’atmosfera dell’album si colora di altre suggestioni, tra cui uno scintillante omaggio ad una delle più belle canzoni-manifesto degli anni beat, firmata da Francesco Guccini e portata al successo dall’Equipe 84: “E’ dall’amore che nasce l’uomo”, con la voce di Altomare che si staglia sopra un caleidoscopico tappeto sonoro intriso di espliciti richiami alle scorribande indiane beatlesiane (chitarre reverberate e tremolanti, archi e sitar a gò-gò), sotto il tiro di una ritmica frenetica ed incalzante.

E quando la notte risveglia le nostre ossessioni e ci fa perdere tra le “strade vuote” della città, allora anche una storia d’amore privata con un immagine di “lei” nascosta tra le ombre, si mescola a echi di un canto che ha attraversato e riempito l’anima di intere generazioni: quel fantasma è la voce di Mina che risuona senza tregua nella testa di Altomare fino a fargli implorare, dopo assillanti ed accorati “Hey Mina”: “….ti prego dedicami un canto terapeutico”.

Sedurre/essere sedotti è eccitante, stimolante, ma dopo un po’…arriva la routine. Questa verità, per “L’eterno fidanzato”, immaginato da Altomare come una macchietta dei tempi del cinema-varietà, non è accettabile, perché per lui la vita e passione d’amore sono indivisibili. L’eroico centometrista del sesso, nonché romantico seduttore “….che sa apprezzare anche una vecchia perché la femminilità può non dipendere dall’età…”, non si arrende e prosegue infaticabile nel suo ritmico “….in/out…in/out…in/out… ”…. ad libitum.

Calato all’improvviso uno schermo immaginario davanti ai nostri occhi, il multimediale Altomare ci propone un tenero omaggio alla prima vera diva del Cinema italiano, Clara Calamai. E cosi, come per effetto di un magico incantesimo, Altomare, immaginando di dirigerla rapito da ogni suo gesto e posa ammaliante, ci fa ri-apparire la fatale “Clara” …”sopra un cammello… tra le onde delle dune….Madonna ironica…”

Quando finisce l’amore, a volte ci si può ritrovare in una sincera amicizia… solo se si riesce a chiedere “Scusa per le lacrime”. E così Massimo ritaglia un appartato spazio in questo album per una sincera seppur tardiva dedica ad una storia d’amore realmente vissuta e che ha lasciato un ricordo dolce- amaro delle cose che avresti potuto dire e che non hai detto al momento giusto.

Ancora in vena di ricordi miscelati a nuove suggestioni, Altomare si concede, in coda a questo album, un omaggio al suo passato discografico, riproponendo 2 brani, incisi da solista nel 1977: “Il Torrente” e “Gato Lee” facciata A) e B) di uno stesso 45g. pubblicato dalla CBS (…quella di una volta).
“Il torrente” (che simboleggia la vita) ce lo ripropone con un testo ed un arrangiamento arricchiti, rispetto alla versione di allora, di riflessioni e di sonorità che ti trasportano in una ambientazione tipicamente indiana e meditativa: un torrente, un ponte, il mare, una stella, la mente, il cuore, l’amore, la teoria, la pazzia, il dolore ed un corvo zen, sono i protagonisti-testimoni di un viaggio verso la conoscenza.

In chiusura, riversata direttamente dal vinile dell’epoca, “Gato Lee”, un nome di fantasia che da il titolo a una canzone che ci fa rituffare nel pieno degli anni ’70 , ispirata da quanto accaduto al Palazzo dello Sport di Roma il 17 febbraio 1975 : ……. il pubblico in delirio attende l’entrata in scena di Lou Reed e mancano solo pochi minuti all’inizio del concerto; all’esterno i cosiddetti “contestatori” del business dei concerti spingono ed iniziano l’assalto ai cancelli al grido “musica libera….la musica è di tutti….” etc. etc.”. Irrompe la polizia e lancia lacrimogeni anche all’interno del Palazzo. Caos, parapiglia, panico, la gente da dentro scappa all’aperto…concerto annullato….Sono flash, veri alcuni ed altri di fantasia…(compresa la fuga del manager con l’incasso), che Altomare ha addensato nel suo testo-racconto un po’ romanzato, ma che rispecchiano perfettamente il mood e l’agitazione di quel periodo, in cui i concerti iniziavano ad essere il bersaglio preferito per caricare e scaricare tutte le tensioni giovanili, e grande era la delusione generale allorquando venivano forzatamente annullati.

La copertina del digipack riproduce integralmente un disegno del pittore fiorentino Giovanni Ragusa, realizzato in originale a matita su carta pane. Improbabili figure filiformi e stilizzate in b/n imbracciano sonori megafoni e si agitano scompostamente in un fragoroso “outing” collettivo.