29/04/2016 - ZUCCHERO "SUGAR" FORNACIARI: domani esce il nuovo disco di inediti "BLACK CAT", dal 16 al 28 settembre 10 straordinari show all'Arena di Verona (uniche date italiane del 2016).
ZUCCHERO "SUGAR" FORNACIARI
DOMANI ESCE IL NUOVO DISCO DI INEDITI
"BLACK CAT"
DAL 16 AL 28 SETTEMBRE ALL'ARENA DI VERONA
10 STRAORDINARI SHOW (UNICHE DATE ITALIANE DEL 2016)
Anticipato dai primi singoli in radio, "Partigiano Reggiano" (in Italia) e "Voci" (all'estero), domani esce in tutto il mondo "BLACK CAT" (Universal Music), l'atteso nuovo disco di inediti di ZUCCHERO "SUGAR" FORNACIARI.
Prodotto da tre grandi nomi del panorama internazionale, T Bone Burnett (Elvis Costello, Elton John, Tony Bennett e altri), Brendan O'Brien (Bruce Springsteen, Pearl Jam, Bob Dylan e altri) e Don Was (The Rolling Stones, Iggy Pop, Bob Dylan e altri), "BLACK CAT" si compone di 13 brani dalle nervature rock-blues: "Partigiano Reggiano" (Don Was), "13 Buone Ragioni" (Don Was), "Ti Voglio Sposare" (Brendan O'Brien), "Ci Si Arrende" - feat. Mark Knopfler (Don Was), "Ten More Days" (T Bone Burnett), "L'Anno Dell'Amore" (Don Was), "Hey Lord" (T Bone Burnett), "Fatti Di Sogni" (Brendan O'Brien), "La Tortura Della Luna" (Don Was), "Love Again" (T Bone Burnett), "Terra Incognita" (Brendan O'Brien), "Voci" (T Bone Burnett) e "Streets Of Surrender (S.O.S)" - feat. Mark Knopfler (Don Was).
L'album annovera la collaborazione artistica di Bono, che in seguito alla tragedia avvenuta al Bataclan di Parigi ha scritto con Zucchero il brano "Streets Of Surrender (S.O.S.)", e la partecipazione alle chitarre di Mark Knopfler, che suona sia nel brano "Streets Of Surrender (S.O.S.)" sia nel brano "Ci si arrende".
TRACKLIST:
1. Partigiano reggiano
2. 13 buone ragioni
3. Ti voglio sposare
4. Ci si arrende
5. Ten more days
6. L'anno dell'amore
7. Hey Lord
8. Fatti di sogni
9. La tortura della luna
10. Love again
11. Terra incognita
12. Voci
13. Streets of Surrender (S.O.S.)
Creato, ideato e scritto da Zucchero a "Lunisiana Soul" - Pontremoli (Italia)
Tutte i brani sono scritti da Zucchero ad eccezione di "Streets of Surrender (S.O.S.)" scritta da Bono.
La produzione artistica dei 13 brani che compongono il disco è a firma di tre grandi nomi del panorama internazionale: T Bone Burnett, Brendan O'Brien e Don Was.
Co-prodotto da Zucchero & Max Marcolini
Arrangiato da Zucchero, Don Was, Brendan O'Brien, T Bone Burnett e Max Marcolini
Pre-produzione di Zucchero & Max Marcolini a Lunisiana Soul - Pontremoli (Italia)
Tutte gli archi sono a cura di Davide Rossi, arrangiati da Zucchero & Max Marcolini
I fiati sono arrangiati da Zucchero & Max Marcolini
ZUCCHERO "SUGAR" FORNACIARI RACCONTA "BLACK CAT":
Non è facile descrivere le proprie canzoni tramite i testi, perché ogni testo può avere tante chiavi di lettura. Sarebbe bello che ognuno li leggesse dandogli un proprio significato, che si facesse il suo video mentale. Il rischio è quello di incanalare l'ascoltatore in una visione di una cosa che è solo mia. Il bello delle canzoni è quello di far sognare le persone, lasciando che ognuno si faccia il suo soggetto, il suo video, la sua storia, i suo film. Le canzoni dovrebbero raccontarsi da sole.
"Black Cat", un gatto nero o una gatta nera... Quando ho dato questo titolo non ho pensato al gatto nero che attraversa la strada, questo è piuttosto ovvio. Per gli afroamericani il gatto nero è sempre indice di buon auspicio, contrariamente a noi. Per loro è un modo di dire, si salutano dicendo "Hey cat, how are you?", come a dire "Hey man", è un saluto confidenziale, amichevole. Ho deciso di dare questo nome al disco perché, più degli altri, è un album nero, con radici nella musica afroamericana. È un album libero come libero è il gatto. Il gatto è selvatico come questo album, i suoni sono ruvidi, marci, ma è anche un disco un po' anarchico, perché il gatto non è così domestico, come può esserlo il cane. Il suono delle parole Black Cat mi è piaciuto subito e mi sembrava che fosse in sintonia con l'album stesso.
Quando mi sono messo a scrivere questo album, ho pensato di voler essere più libero. Quando fai questo mestiere ovviamente speri sempre che il tuo disco piaccia e possa essere un successo. Ma mi sono ricordato di "Oro Incenso & Birra". A quei tempi non mi interessavano le classifiche delle radio o quanto l'album potesse piacere, ero più libero perché avevo meno da perdere, andavo a ruota libera. In quel periodo ero capace di alzarmi alle 4 di mattina con una frase in testa, andavo in studio e, su quella frase, con una chitarra e un pianoforte, buttavo giù quello che il momento mi suggeriva in modo istintivo, meno pensato. Con "Black Cat", volevo tornare, quanto più possibile, a quello stato d'animo, cercando di fregarmene della musica che si sente in giro e muovendomi in modo più anarchico. Così facendo ho buttato giù una quarantina di canzoni, per poi sceglierne 12. A dimostrazione del fatto che non volevo necessariamente seguire mode o suoni, ho deciso di coinvolgere tre produttori diversi. Volevo che alcuni brani fossero vestiti con un certo suono e altri con un altro. Fondamentale è stato riuscire a dare alla fine un sound omogeneo, per far capire che i brani appartengono a uno stesso album, nonostante la produzione di tre persone diverse. Dopo la bella esperienza di "Chocabeck", più intimista e in un certo senso "folk", volevo fare un disco più rhythm and blues.
Ci siamo divertiti molto, anche perché i musicisti, soprattutto quelli con cui ho lavorato a Nashville, lavorano come negli anni '70, ascoltando il provino 3-4 volte e operando sul brano come ci si sente di fare sul momento. I musicisti che hanno suonato nel disco sono i numeri uno del panorama musicale americano nel loro specifico strumento, sanno esattamente cosa fare al momento giusto, non si sovrappongono, colgono il momento e sanno sfruttare anche i silenzi. È un disco organico, come amo definirlo, con pochissimo uso di computer, drum machines, sintetizzatori... È registrato su pro tools ma riportato poi tutto su nastro analogico, per dare al disco un calore diverso. È stato un lungo lavoro: c'è voluto un anno per scrivere i brani, e poi ho viaggiato tra Los Angeles, New Orleans, Nashville, Memphis... per cercare i produttori e i musicisti giusti per ognuna delle tracce. Sono molto soddisfatto, era quello che avevo in testa. Non è facile rinnovarsi, rinnovare la mia musica che, tra gli altri, attinge dal blues e dalla musica afroamericana, senza ricorrere a sintetizzatori o ad altre strade più moderne.
Tra le collaborazioni dell'album c'è Don Was che ha prodotto tutti i musicisti più importanti: dai Rolling Stones a Bob Dylan, e che faceva lui stesso parte di un gruppo che ebbe successo negli anni '80, "Was (Not Was)". È un produttore ma anche un grande artista, ha un curriculum enorme, io lo chiamo "mio fratello" perché ci assomigliamo, anche lui porta un cappellaccio e ha la barba, quando giriamo per strada ci chiedono se siamo fratelli. Ma siamo fratelli soprattutto nel gusto musicale, nell'amare e nell'essere cresciuti con la stessa musica. Con lui avevo già fatto altri tre album. Non sapevo che esistessero tremila tipologie di chitarra con peculiarità diverse ognuna dall'altra, perché non è propria della tradizione italiana, ma fa parte della cultura country e, più in generale, di quella americana. Ecco, con lui si scoprono queste sonorità.
T Bone Burnett è un altro personaggio incredibile, forse il più geniale e pazzoide di tutti, nel senso buono. Lui è di Nashville e ha con sé Mike Piersante, ingegnere del suono di origine abruzzese, che ha un suono tutto suo, molto dark. È capace di far suonare i musicisti per far uscire dei suoni crudi e drammatici. Era la prima volta che lavoravo con lui e sono rimasto positivamente sorpreso. Ci sono poi musicisti come Jerry Douglas che suona la lap steel, il dobro e che ha suonato con i Led Zeppelin, Robert Plant, Willie Nelson... insomma è il numero uno a usare questo strumento, che da noi è poco usato. Poi c'è Jay Bellerose, batterista di Boston che lavora con T Bone. Anche lui ha un modo tutto suo di suonare la batteria, il suo kit è molto personale, non assomiglia a nessun altro batterista tradizionale. Sono cose che, insieme, fanno il suono di un disco.
Ovviamente, è stato bello collaborare con le star che conosciamo, come Bono, con il suo testo di "Streets of Surrender", Mark Knopfler, oppure Elvis Costello, con cui avevo già collaborato in passato. È un disco pieno di vibrazioni e di suoni, secondo me anche abbastanza inaspettato.
Zucchero Sugar Fornaciari
Il video di "Partigiano Reggiano" è visibile al link http://vevo.ly/GkOten e il video di "Voci" è visibile al link http://vevo.ly/Ll0YcP (entrambi sono stati diretti da Gaetano Morbioli).
"BLACK CAT" verrà presentato live da Zucchero a settembre, in anteprima mondiale all'Arena di Verona, nei suoi unici 10 concerti in Italia per tutto il 2016, prima tappa di un tour che impegnerà l'artista in tutto il mondo. Quelli del 16, 17, 18, 20, 21, 23, 24, 25, 27 e 28 settembre saranno 10 serate in cui l'artista porterà in scena uno spettacolo unico, regalando così al pubblico la possibilità di vivere un'esperienza inedita e irripetibile attraverso i suoi nuovi e vecchi successi. RTL 102.5 è la radio media partner ufficiale dell'Arena di Verona - 10 show, evento organizzato da F&P Group. I biglietti sono disponibili sui circuiti TicketOne e nelle prevendite abituali.
Tra i maggiori interpreti del blues in Italia, Zucchero (all'anagrafe Adelmo Fornaciari) nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui 8 milioni con l'album "Oro, incenso & birra". Oltre ad essere il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, Zucchero è anche l'unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, al Freddie Mercury Tribute nel 1992 e a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela. È inoltre l'unico artista italiano nominato ai Grammy con Billy Preston ed Eric Clapton come best "R&B Traditional Vocal Collaboration". Il suo concerto nel dicembre 2012 all'Istituto Superiore di Arte di L'Avana è ritenuto il più grande live mai tenuto da un cantante straniero a Cuba sotto embargo. La sua musica si è estesa oltre i confini nazionali grazie anche alle numerose collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Bryan Adams, The Blues Brothers, Bono, Jeff Beck, Ray Charles, Eric Clapton, Joe Cocker, Elvis Costello, Miles Davis, Peter Gabriel, John Lee Hooker, B.B. King, Mark Knopfler, Brian May, Luciano Pavarotti, Iggy Pop, Alejandro Sanz, Sting e molti altri.
www.zucchero.it
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