16/03/2015 - Spaghetti Americana: il greatest hits di The Beards
Mentre è in studio con il produttore dei White Stripes Jim Diamond, il duo barbuto adorato da Rick Rubin e Professor Louie pubblica una succulenta antologia: il meglio del loro country-blues tra Veneto e United States
Spaghetti Americana: il greatest hits di The Beards!
The Beards
Spaghetti Americana
16 tracce - 64' 11"
(digipack - vinyl limited edition - digital download)
America Recordings/distr. IRD
"Spaghetti Americana è il titolo scelto dall'etichetta statunitense America Recordings per sintetizzare quello che può essere il nostro genere agli occhi degli addetti ai lavori d'oltreoceano. "Spaghetti" ha a che fare con i western all'italiana e con quel modo poco americano di rielaborare le sconfinate praterie del west: a questi film veniva riconosciuta una sublime bizzarria come del resto alla nostra musica. Da qui l'associazione con il genere "Americana", che è una sconfinata prateria di generi che comprendono blues, rock, country, cajun"... Un titolo, un genere, una manifesto programmatico, quello dei Beards, il duo veneto che in cinque album ha esplorato miti, leggende e culture della propria terra con il fascino per la musica americana delle radici. Spaghetti Americanacontiene il meglio della produzione The Beards e fotografa un decennio di lavoro, cinque dischi adorati dal pubblico e dalla stampa specializzata in USA e Australia, tantissimi concerti in giro tra States e Europa.
Emanuele Marchiori e Massimiliano Magro provengono dalla Riviera del Brenta (VE) e già con il primo album Mephisto Potato Sauce (2006) hanno riscosso una sorprendente attenzione in America: il loro originale mix di blues, country, folk e rock, ribattezzato proprio oltreoceano Spaghetti Americana, gli ha consentito di avere un immediato e incuriosito feedback dagli States. Compiono così il primo tour americano: 18 concerti e migliaia di miglia percorse dalla Florida all'Ohio fino a New York, dove suonano con il leggendario batterista di The Band Levon Helm. Da allora The Beards ottengono passaggi radiofonici e richieste di collaborazioni in USA, Londra, Francia, Australia e Hong Kong, arrivando a suonare con tantissimi musicisti stranieri: Rick Rubin in persona loda la loro music, Professor Louie (Aaron Hurwitz, produttore di The Band e Mercury Rev) e Julien Poulson (Nick Cave, Brian Ritchie) lavorano con loro in studio per vari album.
I sedici brani selezionati dall'etichetta di Los Angeles per Spaghetti Americana compongono l'avvincente ritratto musicale dei Beards: Muskito (2013) è un bestseller nel mercato indie (va in rotazione un numero indefinito di volte in radio tra Messico, Colombia, Argentina, Spagna, Portogallo, Brasile), Diggin' Fingers (2008) e El Brigante(2014) viaggiano tra murder ballads, country-rock songs che raccontano di amori singolari, desolazione e antichi rimedi campestri, Widmann's Mansions (2012) ha la produzione di Professor Louie per la storica etichetta Woodstock Records. Nel frattempo, Emanuele e Max sono in studio per il nuovo album Freak Town, che si preannuncia importante per la partecipazione di Jim Diamond, musicista di Detroit, proprietario di Ghetto Recorders e produttore di molte band, soprattutto i primi White Stripes.
Spaghetti Americana è un eccezionale biglietto da visita per conoscere The Beards, finalmente anche in Italia: "Sul territorio italiano esistono tanti piccoli laboratori artigianali che vivono esportando all'estero, noi non ci sentiamo tanto diversi da un'azienda vinicola che imbottiglia e spedisce il proprio vino oltre i confini nazionali... Ora siamo molto impegnati nella fase finale di lavorazione con Jim Diamond, ma stiamo gettando le basi per un prossimo tour negli States. Sia chiaro: il vino non lo imbottigliamo soltanto!".
Presentazione firmata The Beards...
Introduzione: Americana? Roots? Pop?
Posseduti ed accecati da una morbosa pulsione nell'etichettare fine a se stesso, gli addetti ai lavori Italiani riescono a operare con una certa attendibilità solo la dicotomia mainstream-indipendente, quindi risulta "pop" tutto ciò che vende, "indipendente" tutto ciò che non è mainstream...
La lista di hits e artisti estranei al pop che mietono successi fuori dell'Italia è interminabile: tanto per fare un esempio, i Black Keys vendono come i Duran Duran degli anni d'oro ma a nessuno viene in mente di decodificare il loro genere come Americana, dato che in Italia è considerato un genere di "nicchia". Un altro esempio, quasi scontato, sono i White Stripes: di che genere stiamo parlando? Il medesimo. L'Americana infatti assorbe, metabolizza e integra i generi formanti la tradizione americana, riscrivendo di continuo i dieci comandamenti delle sette note a stelle e strisce. I White Stripes, motivetto dei mondiali a parte, hanno avuto un successo clamoroso proponendo suoni grezzi e composizione di chiara declinazione Roots. Quindi il sound vecchio è cool e vende, lo dimostrano artisti dichiaratamente pop come Moby, Adele, George Ezra, Gotye etc. etc. I White Stripes rientrano in questo elenco perché hanno fatto incassi record.
A proposito di White Stripes, Jim Diamond, il richiestissimo produttore dei loro primi due dischi, sta lavorando e suonando in Freak Town, sesto disco dei The Beards e l'idea non è certo quella di rivolgersi a una nicchia. Al contrario, i primi dieci anni del duo veneto Marchiori-Magro vengono celebrati con Spaghetti Americana, un'antologia di 16 brani che raccoglie la storia di un combo di faticatori musicali attraverso i loro primi 5 dischi. Album pubblicati, distribuiti, recensiti, passati in radio a livello mondiale. Questa antologia non è un epitaffio ma una piccola pausa di riflessione prima di azzardare il salto ai "piani alti". A quel punto vedremo se anche il suono bizzarro, il rock'n'roll sghembo dei The Beards, alfieri della Spaghetti Americana, verrà accreditato come POP...
1. Caledonia Avalanche Blues (da Diggin' Fingers 2008 - Ancient Records)
Lyrics: T.J.Cole / Music: M.Magro, E.Marchiori
Massimiliano Magro: Vocals, Acoustic and Electric Guitar // Emanuele Marchiori: 2nd Vocals, Vertical Piano, Drums, Harmonium, Accordion // Andrea Tolin: Bass; Sound Engineer: Marco Fasolo (Jennifer Gentle)
The Beards mettono in musica una lirica che il cantautore T.J. Cole aveva dedicato a The Band, testo proposto in precedenza a Levon Helm. A detta di Cole, Helm deve avere adocchiato a lungo il testo lasciato a penzolare allo sportello del suo frigorifero prima di abbandonare l'idea. Da fiero contadino dell'Arkansas, Levon quasi sicuramente aborriva l'eventualità che potesse uscirne un' autocelebrazione. Come Helm, The Beards hanno incontrato T.J. Cole a Woodstock durante il loro primo tour negli States. T.J. Cole è stato una figura di spicco del Greenwich Village degli esordi di Dylan, compagno di scorribande musicali di nomi come Mike Bloomfield, Paul Butterfield, Howie Wieth e, ovviamente, The Band. T.J. è chitarrista, cantante e stimato autore. Il brano è una multi-composizione che alterna paesaggi musicali, osservati da un treno in corsa attraverso gli USA.
2. Life's A Long Hard Road (da Widmann's Mansion 2012 - Woodstock Records) Lyrics: M.Magro / Music: M.Magro, E.Marchiori Massimiliano Magro: Vocals, Electric Guitar // Emanuele Marchiori: Drums //Aaron 'Professor Louie' Hurwitz: 2nd Vocals, Piano // Miss Marie: Percussion //Andrea Tolin: Bass // Sound Engineer: Francesco Fabiano //Mixed and Produced by Aaron Hurwitz & The Beards. Brano di apertura di Widmann's Mansion. È stato registrato nell'estate 2010 con Aaron 'Professor Louie' Hurwitz che è anche produttore dell'album (5 nominations ai Grammy Awards nel 2011 nonché produttore di The Band e Mercury Rev), la polistrumentista e cantante Marie Spinosa e Julien Poulson in una location inedita ed evocativa, l'auditorium di una Villa Veneta del 1600 vicino a Venezia. Life's A Long Hard Road è una canzone di speranza, che rende tributo a tutte quelle persone che si trovano in situazioni di sofferenza psichica. Spesso uomini e donne che hanno subito dispiaceri, ingiustizie e soprusi si ammalano e vengono fagocitati dal sistema sanitario e condannati ad un inferno di psicofarmaci. La canzone non emette giudizi ma dà voce alla speranza, alla volontà e al coraggio di chi ha affrontato la dura risalita dell'oblio psichiatrico.
3. No Meaner Man (da Muskito 2013 - Metal Postcard Records) Lyrics: J.Poulson / Music: J.Poulson, M.Magro, E.Marchiori Massimiliano Magro: Vocals, Electric Guitar // Emanuele Marchiori: Bck. Vocals, Drums // Julien Poulson: Bck. Vocals, Acoustic Guitar // 'Professor Louie' Hurwitz: Bck.Vocals, Piano // Miss Marie: Bck. Vocals // Andrea Tolin: Bass // Sound Engineer: Francesco Fabiano // Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Primo estratto dal bestseller Muskito (3 ristampe, oltre 50000 download e streaming). Brano radiofonico (impazza nelle radio del circuito dei college americani) che riassume in un paio di minuti la vita di Michael Howe. Il testo è un capolavoro di sintesi di Julien Poulson, poliedrico artista, viaggiatore, documentarista, produttore discografico e sceneggiatore teatrale. Inizia la sua carriera come chitarrista dei Moler con cui ha un notevole successo negli anni '90 pubblicando 9 dischi con la Mushroom, la più grossa etichetta australiana, la stessa di Nick Cave e Kylie Minogue. Dal 2000 collabora con Mushroom come autore e con organizzazioni umanistiche come Al Corso Foundation.
4. Postcard from Milwaukee (da Widmann's Mansion 2012 - Woodstock Records) Lyrics: E.Marchiori, J.Poulson / Music: E.Marchiori, M.Magro Emanuele Marchiori: Vocals, Drums // Massimiliano Magro: Electric Guitar // Aaron 'Professor Louie' Hurwitz: Piano // Miss Marie:2nd Vocals // Andrea Tolin: Bass // Sound Engineer: Francesco Fabiano // Mixed and Produced by Aaron Hurwitz & The Beards Altro estratto da Widmann's Mansion. Il brano parla di un amore nostalgico e nebuloso, che si confonde tra le nebbie della memoria e quelle di una sigaretta. Il disco viene pubblicato dalla Woodstock Records, prestigiosa etichetta americana che vanta Lp di Rick Danko e Levon Helm (The Band) e artisti come Graham Parker, Buddy Cage, Jesse McReynolds e Commander Cody. L' album, composto da undici brani caratterizzati da sonorità blues e country, affronta tematiche umane, amara consapevolezza, disillusione, speranza ed ironia. Le storie di Widmann's Mansion sono racchiuse in un mondo musicale che va da un polo all'altro della musica Americana, mescolando suoni acustici ad elettrici, blues rantolante e boogie tellurico, hard rock con un sapore rurale.
5. Mephisto Potato Sauce (da Mephisto Potato Sauce 2006/2007 - Ancient Records) Lyrics: M.Magro / Music: E.Marchiori, M.MagroEmanuele Marchiori: Vocals, Piano; Massimiliano Magro: Electric Guitar, Bell; Giorgio Finamore: Organ; Andrea Tolin: Bass; Enrico Fabris: Drums; Antonio Dalla Libera: Trumpet; Martina Zordan: Bck. Vocals; Sound Engineer: Francesco Fabiano & Marco Fasolo;Mixed and Produced by Francesco Fabiano & The Beards. Title track del primo disco di The Beards. Il disco è stato presentato in anteprima durante il primo tour USA del combo e venduto nell'edizione limitata The seed to the south, molto ricercato dai collezionisti. Il long playing contiene storie e leggende della campagna Veneta musicate in un canovaccio compositivo vario e folle, ricco di sonorità rurali e ricercatezze rumoristiche. La canzone affronta il tema dell'ingerenza della religione nella vita degli uomini, come un veleno travestito da antidoto: il termine "succo di patata" si riferisce infatti a un estratto di un tubero usato erroneamente per scopi medicinali che causava gravi danni al sistema nervoso centrale.
6.In Wintertime (da Widmann's Mansion 2012 - Woodstock Records)
Lyrics: M.Magro / Music: M.Magro, E.Marchiori
Massimiliano Magro: Vocals, Electric Guitar; Emanuele Marchiori: Drums; Aaron 'Professor Louie'Hurwitz: Bck.Vocals, Piano; Miss Marie: 2nd Vocals, Percussion; Andrea Tolin: Bass; Sound Engineer: Francesco Fabiano; Mixed and Produced by Aaron Hurwitz & The Beards. Terza e ultima canzone estratta da Widmann's Mansion. Il brano parla della ricerca delirante e morbosa di una donna scappata da un uomo ossessivo e instabile. L'inseguimento spinge l'uomo a perdersi lungo una strada desolata e infernale, avvolto da un inverno spietato e tremendo. Allucinazioni, alcool, odio, fantasmi accompagnano il passo incerto dell'uomo che alla fine incontra la redenzione. "In Wintertime è uno sferzante spaghetti-Cave-country dalle allusioni gotiche." (C. Giuliani - Mescalina)
7. Apatia degli Amanti (da El Brigante 2014 - Metal Postcard Records) Lyrics: E.Marchiori, A.Grazian / Music: A.Grazian, E.Marchiori, M.Magro
Emanuele Marchiori: Vocals, Piano, Drums, Accordion, Concertina, Circus Organ, Ekatron Chordette, Melodica; Massimiliano Magro: Mariachi Guitar; Aaron 'Professor Louie' Hurwitz: Musette; Andrea Tolin: Bass; Sound Engineer: Francesco Fabiano; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano.
Brano estratto da El Brigante, primo disco in Italiano dei The Beards, pubblicato a livello internazionale dalla Metal Postcard Records. L'etichetta promuove a livello internazionale i sound più ricercati e all'avanguardia e scommette nuovamente sullo Spaghetti Americana che ha distinto The Beards fuori dai confini nazionali. El Brigante risulta talmente "esotico" da esser esportato. La canzone parla della desolazione di un rapporto amoroso che naufraga in una palude di quotidianità, nella quale il logorio di continui psicodrammi da telenovela porta i protagonisti al deterioramento umano di loro stessi. Tuttavia la musica incornicia di ironia il triste quadro, tra fisarmoniche da balera e chitarre mariachi. Il brano vede nuovamente la collaborazione con il cantautore Alessandro Grazian.
8. Awful Carnival (da Muskito 2013 - Metal Postcard Records)
Lyrics: J.Poulson / Music: M.Magro, E.Marchiori, J.Poulson
Massimiliano Magro: Vocals, Electric Guitar; Emanuele Marchiori: Bck.Vocals, Drums, Box Percussion; Julien Poulson: Bck.Vocals, Acoustic Guitar; 'Professor Louie' Hurwitz: Accordion, Piano; Andrea Tolin: Bass; Sound Engineer: Francesco Fabiano; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Il brano parla di Gibbit Hill, l'abominevole scenario di un'umanità depravata ai piedi della più grande forca dell'impero britannico. Nonostante ciò, addetti ai lavori USA hanno riconosciuto nel brano il più alto potenziale radiofonico. Muskito ha riscosso un notevole successo di critica e vendite negli Stati Uniti, Europa, Australia, inoltre ha attirato l'attenzione e l'apprezzamento di Rick Rubin in persona.
9. Il Chinino (da El Brigante 2014 - Metal Postcard Records)
Lyrics: E.Marchiori / Music: E.Marchiori, M.Magro
Emanuele Marchiori: Vocals, Bck.Vocals, Piano; Massimiliano Magro: Acoustic Guitar, Bck.Vocals; Alessandro Grazian: Banjo; Francesco Fabiano: Announcer Reclame;Giorgio Finamore: Organ; Andrea Tolin: Bass; Enrico Fabris: Drums; Sound Engineer: Francesco Fabiano & Marco Fasolo; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Un carosello musicale che decanta tutti i benefici del chinino, panacea di ogni male nel Veneto dei nonni. Il brano, nonostante la comicità diffusa, include un toccante racconto riguardante la vita della nonna di Emanuele Marchiori, una delle gioventù travolte, interrotte, spezzate dalla Seconda guerra mondiale. La canzone vede la partecipazione di Alessandro Grazian al banjo. Grazian ha collaborato con The Beards anche in occasione di Mephisto Potato Sauce e in occasione del tour francese nel 2009.
10. Blood Red River (da Muskito 2013 - Metal Postcard Records)
Lyrics: J.Poulson / Music: J.Poulson, M.Magro, E.Marchiori
Massimiliano Magro: Vocals, Electric Guitar; Emanuele Marchiori: Piano, Organs, Piano Toy, Drums; Martina Zordan: Bck.Vocals; Julien Poulson: Acoustic Guitar; Andrea Tolin: Bass; Sound Engineer: Francesco Fabiano; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Muskito è un concept in chiave beards-spaghetti-western basato sulla sceneggiatura dell'omonimo film, che descrive l'epopea del fuorilegge inglese Michael Howe, personaggio realmente esistito e autoproclamatosi governatore della Tasmania. Blood Red River è una sorta di mantra che esprime il disgusto di un guerriero esausto dell'abominio della guerra. La canzone si risolve in un finale toccante nel quale il ruvido aborigeno Muskito si lascia andare a uno sfogo fanciullesco, permettendo all'ascoltatore di penetrare la sua dura scorza e vedere il bambino disperato raggomitolato nel cuore del gigante.
11. Drunky Sailor (da Muskito 2013 - Metal Postcard Records)
Lyrics: J.Poulson, E.Marchiori / Music: E.Marchiori, M.Magro
Emanuele Marchiori: Vocals, Bck. Vocals, Drums, Piano, Glocklespiel, Melodica, Accordion; Massimiliano Magro: Bck.Vocals Choir, Electric Guitar; Julien Poulson: Bck. Vocals, Acoustic Guitar; Andrea Tolin: Bass, Bck.Vocals; Sound Engineer: Francesco Fabiano; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Altro estratto da Muskito, un inno da taverna che mescola ironia a commiserazione e la deriva umana ad eccessivo consumo di alcool."Drunky Sailor è una ballad vitalizzante, come se i Pogues incrociassero Tom Waits in un'osteria per pescatori in laguna" (Claudio Giuliani - Mescalina)
12. Perry Mason (da Diggin' Fingers 2008 - Ancient Records)
Lyrics & Music: John Purdell / Ozzy Osbourne / Zakk Wylde
Massimiliano Magro: Vocals, Acoustic and Electric Guitar; Emanuele Marchiori: 2nd Vocals, Toy Piano, Drums,; Andrea Tolin: Bass; Francesco Fabiano: Bkc.Vocals; Sound Engineer: Francesco Fabiano
Digging' Fingers è volutamente e dichiaratamente un disco di transizione nel quale The Beards vogliono ripartire dalle origini musicali, da influenze e brani metabolizzati attraverso anni di ascolto. Un disco orientato dalla ricerca di un certo sound rurale più che alla composizione (fatta eccezione per Caledonia Avalanche Blues), come è stato per Mephisto Potato Sauce. I due aspetti saranno riuniti nei lavori successivi. Perry Mason, brano di Ozzy Osburne, nasce dall'idea di abbattere preconcetti e schieramenti in genere. Il brano viene destrutturato e ricomposto in stile cavernicolo-cyber punk: un greve Blues anni '30.
13. Rosteo Sensa Sangue (da El Brigante 2014 - Ancient Records)
Lyrics: M.Magro / Music: E.Marchiori, M.Magro
Massimiliano Magro: Acoustic Guitar, Bck.Vocals; Emanuele Marchiori: Bck.Vocals, Piano; Giorgio Finamore: Organ; Andrea Tolin: Bass; Enrico Fabris: Drums; Sound Engineer: Francesco Fabiano & Marco Fasolo; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Una bizzarra mescola di opera, blues rurale e un pizzico di West Coast, con richiami anche surf alla Beach Boys nei cori. La canzone parla di un personaggio pittoresco ed estremamente pericoloso, isolato e mitizzato fino al punto di essere considerato una mostruosa leggenda. L'uomo emarginato, schiavo dei suoi molteplici insaziabili desideri, dissemina il terrore nella campagna facendo efferate incursioni nelle case dei contadini. La canzone dà una voce al "mostro".
14. Muskito (da Muskito 2013 - Metal Postcard Records)
Lyrics: J.Poulson / Music: E.Marchiori, M.Magro
Massimiliano Magro: Vocals, Electric Guitar; Emanuele Marchiori: Electric Guitar, Organs, Bck.Vocals, Drums; Julien Poulson: Acoustic Guitar, Bck.Vocals; Andrea Tolin: Bass; Sound Engineer: Francesco Fabiano; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. Il brano gira le radio di tutto il globo, va in rotazione un numero indefinito di volte nel circuito delle radio latine (Messico, Colombia, Argentina, Spagna, Portogallo, Brasile...). Emblematica la reazione di uno speaker spagnolo al termine di Muskito: "La musica di The Beards è Apocalittica!". La canzone dà voce al bounty killer Muskito, gigante aborigeno al quale il governatore inglese promette la libertà in cambio della testa di Michael Howe. L'inchiostro è ruvido e stimolante già dall'ansiosa title track Muskito, che dirama sabbiosità Nick Cave nelle sue corde".
15. Giorni Nebbiosi (da El Brigante 2014 - Metal Postcard Records) Lyrics: E.Marchiori / Music: E.Marchiori, M.Magro
Emanuele Marchiori: Vocals, Piano, Banjo, Drums; Massimiliano Magro: Acoustic & Electric Guitar, Bass; Howard Johnston: Trombone;
Sound Engineer: Francesco Fabiano & Marco Fasolo; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano.
Canzone tratta da El Brigante, scritta e registrata la prima volta a New York durante il primo tour americano dei Beards: dopo il danneggiamento dei master, il duo decide di inciderla nuovamente in veste differente in terra veneta dopo 7 anni dalla prima versione. La canzone parla dell'incertezza e della speranza del ritorno di un amore e delle domande oppressive che permangono nella mente senza una risposta. La canzone vede la presenza al trombone del famoso artista New Yorkese Howard Johnston. El Brigante condivide con Muskito la presenza in varie canzoni di Professor Louie (piano, organo hammond, fisarmonica) e Julien Poulson (chitarra acustica), inoltre è impreziosito dai contributi di Miss Marie Spinosa (voce).
16. The Farmer (da Mephisto Potato Sauce 2006/2007 - Ancient Records)
Lyrics: E.Marchiori / Music: E.Marchiori, M.Magro
Emanuele Marchiori: Vocals, Piano; Massimiliano Magro: Electric Guitar; Andrea Garbo: Electric Slide Guitar; Giorgio Finamore: Organ; Andrea Tolin: Bass; Enrico Fabris: Drums; Sound Engineer: Francesco Fabiano & Marco Fasolo; Mixed and Produced by The Beards & Francesco Fabiano. L'antologia si chiude con ciò che rappresenta l'inizio della storia. Il brano è un caleidoscopio sulla vita e sui valori del contadino. Brano di apertura di molti live del primo Tour USA. Mephisto Potato Sauce arriva ad avere oltre 100.000 ascoltatori durante varie trasmissione radio di Chicago. The Beards durante il tour americano di presentazione del disco percorrono 14.000 Km, suonano in posti come il Tootsie a Nashville dove si sono esibiti Hank Williams e Neil Young, allo Smith's Ole Bar di Atlanta, al Pourhouse di Charleston, al Visulite Theatre a Charlotte. Dai grandi palchi a marciapiedi dove strimpellano strumenti giocattolo, mangiano il tacchino ospiti dei "rednecks" a Panama City Beach in Florida il giorno del ringraziamento, vengono quasi arrestati durante lo spostamento notturno in Pennsylvania mentre andavano a suonare a New York. Ricevono in regalo una Telecaster appartenuta a Marc Ford dei Black Crowes e la prima cosa che vedono arrivando al Levon Helm Studio Recording a Woodstock è proprio la limousine di Levon piantata in una specie di concimaia... The Farmer!
NOTE
Aaron "Professor Louie" Hurwitz è un elemento fondamentale della storia di The Band, gruppo che ha segnato l'epocale rivoluzione elettrica di Dylan, che ha preso parte al Festival di Woodstock e che ha scritto alcune tra le pagine più belle della musica Statunitense, come la leggendaria The Weight, presente nella colonna sonora del film cult Easy Rider. Hurwitz assieme alla compagna Marie Spinoza porta avanti l'eredità di The Band. Il progetto Professor Louie and Crowmatix ha visto negli anni l'alternarsi di musicisti del calibro di Gary Burke, Frank Campbell, Josh Colow e vanta collaborazioni con mostri sacri come Eric Clapton, Louis "Blue Lou" Marini, Tom Malone, Levon Helm e Garth Hudson.
Julien Poulson è un artista poliedrico, un viaggiatore documentarista, un produttore discografico e uno sceneggiatore teatrale. Inizia la sua carriera come chitarrista del gruppo Moler col quale ha un notevole successo negli anni '90, pubblicando 9 dischi con la Mushroom, la più grossa etichetta Australiana, la stessa label di Nick Cave e Kylie Minogue. Dal 2000 collabora con la Mushroom come autore e con organizzazioni umanistiche come Al Corso Foundation.
THE BEARDS: un'intervista spaghetti americana...
Spaghetti Americana. Un titolo (quello della vostra prima antologia) e un genere (tutto vostro), ma anche un manifesto programmatico.
Spaghetti Americana è il titolo che è stato scelto dall'etichetta statunitense America Recordings e prova a sintetizzare quello che può essere il nostro genere agli occhi degli addetti ai lavori d'oltreoceano. La parola 'spaghetti' ha a che fare con i film western all'italiana ed in particolare con quel modo poco americano di rielaborare le sconfinate praterie del west. A questi film veniva riconosciuta una sublime bizzarria come del resto alla nostra musica. Da qui l'associazione del termine spaghetti a quello 'americana', che è una sconfinata prateria di generi che comprendono blues, rock, country, cajun... La realizzazione di questa antologia è stata una volontà dell'etichetta che si è fatta promotrice anche della stampa di una versione in vinile, proprio con l'idea di riassumere i dieci anni di scorribande e fatiche musicali di The Beards.
Sgombriamo subito il campo. Questa antologia esce non perché siete in una fase di stanchezza o di scarsa ispirazione - come accade spesso quando si ricorre al greatest hits... - ma perché il vostro primo lungo ciclo musicale volge al termine. L'imminente nuovo cd Freak Town vede la produzione e la partecipazione come terzo elemento del gruppo di Jim Diamond. La sua produzione ha portato i White Stripes dall'anonimato al successo mondiale, cosa ci si attende da The Beards?
Siamo arrivati a Freak Town dopo molti chilometri di viaggi in giro per il mondo, molti concerti e vere e proprie battaglie in sala d'incisione. Con questo background abbiamo gettato le basi per una collaborazione importante come quella con Jim. La natura di un sodalizio non è di inspiegabile filantropia, ma è di romantico affarismo: i dischi precedenti hanno attratto interesse e determinato vendite importanti, ad es. Muskito ha ricevuto apprezzamenti da parte di Rick Rubin ed è un bestseller del mercato indipendente. Tutti i dischi hanno avuto molti passaggi in radio, recensioni e critiche positive a livello mondiale. Questi sono i presupposti per i quali si è voluto scomettere su di noi e tentare il salto ai 'piani superiori'. Da The Beards si attende un disco che possa non solo consolidare i risultati precedenti, ma fare breccia nel circuito mainstream, non ci si aspetta un successo alla Lady Gaga ma si mira alla creazione di un 'barbeque stopper'. Questa è la definizione australiana di quei brani che trasmessi alla radio fanno girare la testa a chi sta cucinando la carne alla brace (a detta di Julien Poulson)...
Spaghetti Americana è un ottimo biglietto da visita per conoscere The Beards. Quando vi siete messi a tavolino per stilare la scaletta, in che modo avete selezionato i brani?
Anche in questo caso la scelta è stata fatta dall'etichetta, la quale ha selezionato i brani che avevano maggior potenziale. È importante sottolineare come negli USA il concetto di antologia non sia quello di epitaffio: nel nostro caso la realizzazione di una raccolta rappresenta una fase fisiologica di un percorso discografico. Questa è l'iniziativa di una realtà che non comprende soltanto America Recordings ma altri players, tra i quali quello che sta promuovendo l'incisione di Freak Town. Soprattutto ci hanno evitato di litigare sulla scelta dei brani, così potremmo litigare su altro...
Il vostro primo album Mephisto Potato Sauce (2006) metteva in musica il folklore e le leggende del vostro Veneto, ma la chiave di volta era ovviamente a stelle e strisce.
Ci rendiamo conto che può essere fuorviante, ma non va confuso il tema del disco con il bacino di utenza. Mephisto Potato Sauce è stato pensato per il mercato americano, le storie e leggende della campagna veneta ci sembravano perfette per lo scopo, potrà sembrare un'idea pazza ma ha funzionato. Durante il tour di anteprima americana abbiamo esaurito completamente la prima tiratura e attualmente l'album continua a ricevere ordinazioni da tutto il mondo, in particolare dagli States. Va ricordato che la prima etichetta di distribuzione di Mephisto, l'inglese Pollytone Records, lo ha portato in tutta Europa e Giappone, ma non è giunta in Italia...
Musicalmente parlando l'America è ancora 'the land of opportunity'? La vostra affermazione lì ha avuto del miracoloso oppure basta fare buona musica per essere apprezzati all'estero?
L'originalità ha giocato un ruolo sicuramente importante. La capacità di sopportare grandi sforzi musicali e la tenacia di fronte alle porte chiuse forse sono state ancora più determinanti. Ciò che possiamo dire è che gli Stati Uniti sono sicuramente ricettivi e soprattutto interessati all'innovazione in campo musicale, ma i buoni propositi non sono sufficienti.
Avete definito Diggin' Fingers (2008) come un disco di transizione, eppure ha momenti importanti, a partire dall'incontro con T.J. Cole, come mai?
Un disco di transizione per noi rappresenta un momento importante, come dimostra del resto l'antologia che sta per uscire. Diggin' Fingers ha segnato un passaggio fondamentale tra un approccio più orientato verso la composizione ad uno volto alla sonorità. Volevamo ridurre le ambizioni compositive per sondare scenari sonori semplici, evocativi e agresti. Volevamo riempire le nostre saccocce creative di stimoli con i quali contaminare le composizioni successive. Caledonia Avalanche Blues racchiude la sintesi di questi due approcci ed è la piattaforma sonora sulla quale abbiamo modellato in melodia una lirica di T.J. Cole (Mike Bloomfield, Paul Butterfield). L'amico T.J. fu molto felice di affidarcene la trasposizione musicale e orgolioso di sentirne il risultato finale. Il testo è rimasto appiccicato al frigo di Levon Helm per diverso tempo prima di essere girato a noi, forse non se la sentiva di cantare una canzone dedicata a se stesso.
Con Widmann's Mansion (2013) il rapporto con gli States si fa ancora più stretto: vi produce il grande Professor Louie (The Band, Mercury Rev etc.) ma in una villa veneta. Voi avete conosciuto personalmente Levon Helm e siete stati nel suo studio di registrazione a Woodstock. Com'è stato lavorare con il produttore degli ultimi 3 dischi di The Band?
È stata una grande esperienza umana e musicale. In studio abbiamo assistito alla costruzione di vere e proprie architetture vocali, abbiamo imparato quanto l'armonizzazione delle voci ha la capacità di portare l'arrangiamento in un'altra dimensione sonora. Questo insegnamento l'abbiamo messo a frutto in tutte le registrazioni succesive. Professor Louie è l'incrocio tra uno zio premuroso e un sergente di ferro, sa tirar fuori il massimo dalla truppa senza prevaricare la sensibilità altrui. In sala missaggio abbiamo imparato a concretizzare le nostre visioni musicali dal suo uso sapiente della regia. Widmann's Mansion ha rappresentato l'inizio di una collaborazione che non si è conclusa con la realizzazione di Muskito e El Brigante, un altro progetto importante tra Louie e The Beards è in queste ore sul tavolo delle trattative...
Un'altra collaborazione arriva nello stesso periodo: Julien Poulson (Brian Ritchie e Nick Cave), vi affida la soundtrack del film Muskito. The Beards in versione colonna sonora: cambia molto?
Non cambia molto perchè la nostra prospettiva musicale ha sempre un taglio cinematografico. In un certo senso vediamo le canzoni come un flusso di fotogrammi sonori ed è per questa caratteristica che Poulson ci ha assoldato per la causa di Muskito. Lo incontrammo durante il Festival Folk Blues di Binic in Bretagna nel 2009, lui spesso ricorda la prima volta che ci ha visti dicendo che sembravamo usciti da un film western, dopo la nostra esibizione si convinse definitivamente. Con Muskito abbiamo spinto le nostre ambizioni oltre la composizione e l'arrangiamento, gestendo completamente la fase di produzione e missaggio col prezioso aiuto del nostro sound-engineer Francesco Fabiano. Attualmente stiamo lavorando con Julien alla preparazione di un musical basato su Muskito da presentare in Australia.
Nel 2014 esce un disco in italiano, si chiama El Brigante. Poulson e il Professore ci sono, c'è anche l'ottimo Alessandro Grazian: quanto c'è di americano e quanto di italiano in questo esperimento?
El Brigante come Muskito è pubblicato da Metal Postcard, un'etichetta che opera a livello mondiale e pubblica la world-music più ricercata. Metal Postcard ha sede in UK e Honk Kong, El Brigante è stampato in Repubblica Ceca, noi cantiamo in italiano ed esotico dialetto veneto, quindi stabilire la paternità del disco è praticamente impossibile! La fatica più grande è stata quella di calare l'italiano nel frastagliato contesto ritmico della nostra musica, fatica che si è espressa in termini di ricerca lessicale. Abbiamo infatti focalizzato la stesura dei testi sull'individuazione di parole che dessero un efficace apporto metrico e sonoro alle nostre composizioni senza perdere di vista il senso.
Spaghetti Americana fa il punto della situazione su The Beards. Amatissimi all'estero, ancora poco noti nel nostro paese: questa cosa vi incuriosisce o vi amareggia?
Sul territorio italiano esistono tanti piccoli laboratori artigianali che vivono esportando all'estero, noi non ci sentiamo tanto diversi da un'azienda vinicola che imbottiglia e spedisce il proprio vino oltre i confini nazionali...
In attesa del sesto album, le barbe faranno qualche capatina dal vivo?
Siamo molto impegnati nella fase finale di lavorazione con Jim Diamond, in ogni caso stiamo gettando le basi per un prossimo tour negli States. Sia chiaro: il vino non lo imbottigliamo soltanto...
The Beards:
Emanuele Marchiori: voce, piano, batteria, organo, banjo, fisarmonica, armonica.
Massimiliano Magro: voce, chitarra e basso.
Info:
The Beards: www.thebeards.it
The Beards Facebook: https://it-it.facebook.com/BEARDS.BAND
America Recordings:
www.americarecordings.com
Synpress44 Ufficio stampa:
www.synpress44.com
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