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DEPECHE MODE

Playing the Angel

Mute Records 2005

 

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Dopo ben quattro anni di silenzio, è un piacere accogliere l’uscita del nuovo album dei Depeche Mode, cult-band del synth-pop britannico che festeggia quest’anno i venticinque anni di carriera e rappresenta la massima espressione delle potenzialità dell’elettronica applicate alla musica pop.

Superati i dissidi interni e le polemiche a distanza, le due personalità di punta del gruppo, l’autore ed arrangiatore Martin Gore ed il cantante Dave Gahan, sono tornate in studio col tastierista e chitarrista Andrew Fletcher e hanno ritrovato l’ispirazione creativa per “giocare agli angeli” e creare “Playing the angel”, un disco che li rappresenta perfettamente e li ha fatti meritatamente tornare ai primi posti delle classifiche discografiche mondiali.

La pubblicazione del disco, prodotto da Ben Hiller per la Mute Records, etichetta tradizionale del gruppo, è stata anticipata dall’uscita il 3 ottobre del singolo “Precious”, sintesi davvero “preziosa” tra le fredde sonorità elettroniche create da Gore e la voce calda ed espressiva di Gahan.

Sicuramente la lontananza temporanea e le rispettive esperienze solistiche (nel 2003 Gahan ha scritto e pubblicato il CD di inediti “Paper monsters” mentre Gore si è limitato ad interpretare cover famose nel suo "Counterfeit 2") hanno rivitalizzato i due musicisti, che sembrano tornati ai momenti di felice collaborazione d’un tempo.

“Playing the angel” è un disco ottimamente confezionato, che si ispira al tema del “dolore e della sofferenza in vari tempi”, come si legge testualmente in copertina: un dolore che viene dalla solitudine esistenziale (“Damaged people”), dalla consapevolezza del peccato (“The sinner in me”), dalla difficoltà del vivere quotidiano (“A pain that I’m used to” e "Suffer well") e dalla limitatezza dell’uomo di fronte allo spazio universale (“Macrovision”).

Gli arrangiamenti di Martin Gore sono, come di consueto, curatissimi e le sonorità sono quelle elettroniche tipiche del gruppo: più ritmate e accattivanti in “The sinner in me” e "John the Revelator", più cupe e malinconiche in “A pain that I'm used to” e “Macrovision”.

Le ballate dedicate all’amore ne descrivono soprattutto gli aspetti più intimi e malinconici, come in “I want it all”, “Nothing’s impossibile” e “The darkest star”, che racconta la passione per una donna difficile e inquieta come una “stella oscura”.

I ritmi vivaci e ballabili dei Depeche Mode anni ’80 ritornano in “Precious”, primo singolo di successo tratto dal CD, "John the Revelator" ed in “Lilian”, ai quali sarà probabilmente riservato lo stesso successo di hit storici come “Strange love” e “Enjoy the silence”.

“Playing the angel” conferma dunque che i maestri del pop elettronico sono tornati in forma smagliante e fanno ancora scuola ai centinaia di gruppi che cercano di emularne lo stile in tutto il mondo.

Il tour europeo che accompagnerà il nuovo disco nel 2006 inizierà il 13 gennaio da Dresda ed avrà un’unica tappa nel nostro paese il 18 febbraio al Filaforum di Milano. Questo concerto è un evento attesissimo dai numerosi fans italiani, che hanno esaurito in prevendita nel giro di poche ore tutti i biglietti disponibili: ed in tempi di crisi discografica e di caro-biglietti come quelli attuali sono veramente poche le rockband che raggiungono questo traguardo!

(novembre 2005)

 

 

Maria Ersilia Milisenna
CDdelmese@spaghettitaliani.com


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