Iniziamo
parlando del progetto Anonimo FTP: dove nasce il gruppo e con quali motivazioni?
Il gruppo nasce a Milano, anche se tutti tranne
uno abbiamo origini meridionali, alla fine del '99, per l'amicizia che ci
legava. Poi un po' per gioco, un po' per passione, un po' per forza di volontà,
un po' per testardaggine, siamo riusciti a produrre due Cd indipendenti, che ci
ha dato soddisfazione, anche se la musica non ci dà da vivere. Quello che ci
spinge è sopratutto la passione, perchè è molto difficile, sopratutto per le
nuove proposte, imporsi nella scena musicale di oggi.
Ho visto che siete spesso in giro per proporvi
dal vivo, fra l'altro avete partecipato anche al Tora Tora, organizzato da
Manuel degli Afterhours, suonando a fianco di tante fra realtà e promesse della
musica emergente italiana.
Dal punto di vita "live" siamo riusciti a
toglierci delle piccole soddisfazioni, purtroppo anche da questo punto di vista
qui trovare delle date remunerate non è facile, perchè non ti da credito ed è
difficile trovare i locali che sono disposti a farti esibire. Purtroppo la scena
indipendente è ancora una scena molto angusta, in cui ti devi far largo a
gomitate. A questo si aggiunge che fra noi gruppi, alla fine, parliamo tanto, ma
alla fine anche fra di noi c'è un po' la guerra dei poveri. Non si ci aiuta per
niente, secondo me. Cosa che alla fine è sbagliata, perchè non ci sono questi
grandi interessi in ballo, e quindi secondo me sarebbe bello e più umano che si
collaborasse, sopratutto all'inizio per venire fuori di più sarebbe giusto,
magari, che si facesse qualcosa di più per raggiungere tutti lo stesso
obbiettivo. Sopratutto per un discorso di valori, a cui noi teniamo tanto, forse
siamo un po' illusi a sperarci, visto che ci teniamo, ma poi alla fine ci
accorgiamo che ciò non avviene, anzi spesso si ottiene l'effetto opposto, ti
trovi a doverti parare anche le spalle, a stare attento. Da questo punto di
vista, siamo un po' ..., non dico delusi, visto che c'è anche da aspettarsele
alcune cose, nella musica come nella vita, però ci dispiace.
Ma oltre questa quali sono le difficoltà ad
emergere per certi tipi di gruppi o di artisti, fra cui ce ne sono tanti
validissimi, come per esempio, tanto per citarne uno, Cesare Basile,
che io reputo un grande, e che fra l'altro avete conosciuto al Tora Tora?
Anch'io reputo Cesare Basile un grande, eppure
continua ad essere misconosciuto. Se tu chiedi alle persone che ascoltano rock
chi è Cesare Basile, non credo che tutti sappiano chi sia, anche se ha dei
trascorsi grossi alle spalle, gran produttore, ha fatto parecchie cose anche in
America, magari è apprezzatissimo al di fuori dei nostri confini, però in Italia
se tu non fai un certo tipo di musica, non scrivi di determinate cose che siano
"amore" e cose abbastanza classiche, senza star li a far polemica, non dico che
questo sia sbagliato, non voglio entrare ne merito che sia bella un tipo di
musica piuttosto che un'altra, voglio solo dire che in Italia purtroppo se non
fai quel tipo di musica e solo quel tipo di musica, a prescindere da quello che
ne pensi io, visto che il mio parere può essere giusto o meno, se la tua musica
non viene da un determinato background, cioè avere determinate caratteristiche
sia di testi, che di produzione, che di contenuti, rimani sempre li ghettizzato,
messo li, ascoltato e stimato da una cerchia molto ristretta di persone e quindi
non riesci ad emergere. Anche a livello di veicoli promozionali, che sono i
grossi
network radiofonici e i grossi network televisivi, a stento passi, ti
fanno si quei due o tre passaggi al mese di notte, che poi possono anche essere
cinque, dieci o quindici, ma poi alla fine non sono cose che ti cambiano la
vita.
Parliamo adesso del vostro ultimo CD, My Dreams. Per prima
cosa vorrei chiederti da dove nasce l'idea di inserire dei titoli in inglese,
contro dei testi rigorosamente in italiano.
Nasce da una mia idea, nata per caso, che non ha
in realtà una motivazione ben precisa. L'unica motivazione potrebbe essere una
conseguenza della mia frustrazione personale. Mi hanno sempre detto, anche
parlando con gli amici, "ma perchè non canti in inglese?", oppure usciva una
recensione dove si leggeva: "va bene, però se cantasse in inglese...", ci dicono
ancora che in inglese saremmo meno riconoscibili, mentre cantando in italiano
veniamo paragonati a quelle due o tre figure che alla fine sono emerse, Afterhours, Marlene e Verdena, che alla fine sono quelli che in Italia sono più
conosciuti, e alla fine vuoi o non vuoi vieni paragonato li. Probabilmente avere
nella mia testa questo cerchio di informazioni mi ha spinto a scrivere dei testi
che alla fine avevano solo una parola inglese, che poi alla fine è il titolo,
quindi scrivere i titoli inglesi e i testi in italiano, anche perchè, e da qui
nasce la mia frustrazione, l'inglese l'ho studiato, ma lo parlo malissimo, e non
amo l'inglese. Quando vai in Inghilterra devi parlare l'inglese, quando loro
vengono qua devi parlare sempre in inglese. Questa cosa la odio: tu vieni in
Italia, ti sforzi e parli l'italiano. Tornando ai titoli, ho avuto questa idea,
l'ho detta al gruppo, a loro è piaciuta, ma alla fine non ha una motivazione, è
un po' anche un gioco, un modo di non prendersi sul serio, che poi è una nostra
prerogativa, non prenderci del tutto sul serio, altrimenti finisce il gioco,
finisce quello che ci ha portati a fare musica, visto che lo facciamo prima di
tutto per divertimento, non è un lavoro e se non ci divertiamo sarebbe
sbagliato.
Rimanendo al CD, dimostra la vostra voglia di
suonare dal vivo, almeno a me così sembra, le esecuzioni sono molto vicine al
"live", tranne forse in "Call me in november", un po' più melodica e da
studio. Puoi confermare questa mia impressione?
Partiamo dal fatto che noi abbiamo realizzato due
dischi e per scelta li abbiamo registrati in presa diretta, quindi non sono
registrati nel modo classico, batteria e basso e le varie sovraincisioni di voce
e di quant'altro, sono dei pezzi che sono nati e sono stati eseguiti in modo
"live", e sono stati poi ripresi in studio nello stesso modo "live", inoltre,
come dici tu, i brani in se stesso hanno delle caratteristiche molto "live", nel
senso che quando li abbiamo composti nessuno è stato li a pensare effettivamente
cosa sarebbe stato più giusto suonare in base alla partitura o secondo le nostre
singole individualità, i dischi molto spesso nascono anche così, e cioè voglio
dire, io faccio la parte di chitarra, poi me la ascolto, la catalizzo, e ci
metto sopra la mia parte di basso, per esempio, invece i nostri pezzi sono nati
più in jam, noi siamo partiti ci siamo messi a suonare e alla fine è
venuto fuori quello che senti. Questa cosa è molto bella, perchè rimane
nell'ascolto quella sensazione di esecuzione dal vivo, dall'altro lato, non a
tutti gli ascoltatori può piacere questa cosa, perchè poi alla fine il disco è
anche imperfetto, se vogliamo, ci sono delle dissonanze e delle cose, che
sicuramente vengono fuori, ma che sono state lasciate così per nostra scelta,
però non a tutti possono piacere. Dipende un attimino da dove arrivi, che musica
ascolti, che cosa ti piace, insomma. Se ti piace la pulizia dei suoni, la
produzione classica, a questo punto non è un disco che ti piacerà mai, anche
perchè è stato registrato, mixato e masterizzato in otto giorni. Capirai bene
che registrare 11 pezzi, più tutte le tracce "fantasma" che abbiamo messo in
mezzo, non può essere mai un capolavoro di pulizia. Però a noi piace così.
A chi vi ispirate nel vostro genere, chi fra i
gruppi che avete ascoltato vi ha maggiormente influenzato?
Io francamente non ci ho capito più nulla, fra "Vetro",
il nostro primo album e quest'ultimo "My Dreams", abbiamo avuto circa
un'ottantina di recensioni, dove è uscito di tutto: pank, post pank, post rock,
....
Lasciando perdere le classificazioni che io non
amo molto, volevo sapere cosa amate più ascoltare, e che nello stesso tempo vi
hanno influenzato con la loro musica.
Sicuramente ci ha influenzato tutta la scena indie
americana degli anni novanta, e quindi di riflesso anche la scena anni novanta
italiana. Folk Implosion per rimanere nel lato americano, Sonic Youth, Pavement,
..., tutto quel rock un po' sporco, per passare anche ai Motorpsycho, che
arrivano anche da li, fino tornando un po' più indietro, al rock anni settanta,
all'Hard rock psichedelico anni settanta, Led Zeppelin, per fare un nome su
tutti, e poi anche gli italiani Afterhours, Marlene, Verdena, anche se secondo
me abbiamo molto di Afterhours, ma poco di Marlene, Verdena, anche se in fase di
recensione sono usciti spesso anche questi due nomi. E ripeto con tutte le
etichette che ci hanno dato non ci ho capito nulla, tornando ai Verdena, secondo
me non abbiamo nulla di Verdena, eppure hanno anche detto che veniamo anche da
li, ripeto non ci ho capito nulla, alla fine è veramente uscito di tutto.
Passando dai gusti musicali, ad altri tipi di
gusti. Mi hai detto che siete molto amici fra di voi, e quindi passerete molte
ore insieme. Vi ritrovate anche insieme a tavola? Vi piace organizzare pranzi
insieme?
Noi siamo molto amanti della tavola, e siamo
sopratutto molto carnivori, il batterista per esempio non mangia assolutamente
pesce, non so perchè, ma è così, anche se io non lo condivido, perchè secondo me
è quanto di più buono si può trovare su questa terra, mi riferisco al pesce. Di
base quindi quando pranziamo insieme, mangiamo a base di carne, perchè ci unisce
un po' tutti, e pasta, da buon italiani. Per esempio quando siamo andati al Red
House Recording a Senigallia andavamo sempre in una trattoria, da Adamo, che
abbiamo messo anche nei crediti del disco, che faceva la carne alla pietra, che
era la sua specialità. Ci cucinavamo anche, visto che nello studio c'era anche
la possibilità di cucinare. Quindi abbiamo spesso condiviso questo momento
particolare della vita molto gioioso, intorno ad un tavolo. Poi il "cucinatore",
diciamo quello che cucina meglio e di conseguenza quello che cucinava di più al
Red House, è Davide, uno dei chitarristi, un po' perchè abita da solo già da
parecchio tempo, un po' perchè è anche appassionato di cibi, vini, formaggi e
roba del genere. Ha anche dei gusti un po' particolari, per esempio gli piace
abbinare alcuni tipi di formaggi con alcuni tipi di miele, ed è molto amante di
vini. Anche io adesso sono appassionato di vini, non bevevo vino fino a due, tre
anni fa, adesso mi piace degustare vari tipi di vino, ed abbinarli secondo le
pietanze. Sono orientato più verso i vini piemontesi, come il Barbera, anche se
devo dire che apprezzo anche il Nero d'Avola siciliano, o l'Aglianico, e i vini
del salento.
Tornando alla vostra musica, parlaci dei vostri
progetti futuri.
Vorremmo uscire abbastanza presto con un'altro
disco, non vorremmo aspettare due anni, come è stato con "Vetro", perchè
ci siamo accorti che in questo momento siamo molto produttivi, quindi stiamo
componendo molto. Siamo un po' fermi dal punto di vista "live", anche se a marzo
faremo due date. Diciamo che ci piacerebbe uscire con il nostro nuovo disco
entro fine anno, questo è il nostro maggiore obbiettivo. Non so se ce la faremo,
sinceramente, però siamo sulla buona strada, abbiamo già otto brani. Vorremmo
fare un disco più corto rispetto agli altri due.
Un saluto finale ai visitatori di
spaghettitaliani e di musica e teatro.
Vi salutiamo, ringrazio molto te per la
disponibilità, e per lo spazio che dai ai gruppi come il nostro, e apprezzo il
lavoro che fate, molto particolare, perchè abbinare la musica all'aspetto
culinario è parecchio originale, e che vi porta anche fuori da quelli che sono
gli standard dei portali musicali.
Ringrazio Vince Merlino per la gentilezza e cordialità con cui ha accettato di
scambiare queste quattro chiacchiere in libertà e lo saluto con un grosso in
bocca al lupo per il suo futuro e quello del suo gruppo. |