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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

Intervista telefonica a Vince Merlino degli Anonimo FTP

www.anonimoftp.com

 


 

INTERVISTA A VINCE MERLINO

degli ANONIMO FTP

di Luigi Farina

 

Dopo avere ascoltato il loro ultimo lavoro, My Dreams, molto interessante e pieno di voglia di suonare e di trasmettere il loro modo di vedere la musica, ho contattato per un'intervista il leader del gruppo, Vince Merlino, che con molta simpatia e disponibilità ha accettato di buon grado.

biografia

 


Iniziamo parlando del progetto Anonimo FTP: dove nasce il gruppo e con quali motivazioni?

Il gruppo nasce a Milano, anche se tutti tranne uno abbiamo origini meridionali, alla fine del '99, per l'amicizia che ci legava. Poi un po' per gioco, un po' per passione, un po' per forza di volontà, un po' per testardaggine, siamo riusciti a produrre due Cd indipendenti, che ci ha dato soddisfazione, anche se la musica non ci dà da vivere. Quello che ci spinge è sopratutto la passione, perchè è molto difficile, sopratutto per le nuove proposte, imporsi nella scena musicale di oggi.

Ho visto che siete spesso in giro per proporvi dal vivo, fra l'altro avete partecipato anche al Tora Tora, organizzato da Manuel degli Afterhours, suonando a fianco di tante fra realtà e promesse della musica emergente italiana.

Dal punto di vita "live" siamo riusciti a toglierci delle piccole soddisfazioni, purtroppo anche da questo punto di vista qui trovare delle date remunerate non è facile, perchè non ti da credito ed è difficile trovare i locali che sono disposti a farti esibire. Purtroppo la scena indipendente è ancora una scena molto angusta, in cui ti devi far largo a gomitate. A questo si aggiunge che fra noi gruppi, alla fine, parliamo tanto, ma alla fine anche fra di noi c'è un po' la guerra dei poveri. Non si ci aiuta per niente, secondo me. Cosa che alla fine è sbagliata, perchè non ci sono questi grandi interessi in ballo, e quindi secondo me sarebbe bello e più umano che si collaborasse, sopratutto all'inizio per venire fuori di più sarebbe giusto, magari, che si facesse qualcosa di più per raggiungere tutti lo stesso obbiettivo. Sopratutto per un discorso di valori, a cui noi teniamo tanto, forse siamo un po' illusi a sperarci, visto che ci teniamo, ma poi alla fine ci accorgiamo che ciò non avviene, anzi spesso si ottiene l'effetto opposto, ti trovi a doverti parare anche le spalle, a stare attento. Da questo punto di vista, siamo un po' ..., non dico delusi, visto che c'è anche da aspettarsele alcune cose, nella musica come nella vita, però ci dispiace.

Ma oltre questa quali sono le difficoltà ad emergere per certi tipi di gruppi o di artisti, fra cui ce ne sono tanti validissimi, come per esempio, tanto per citarne uno, Cesare Basile, che io reputo un grande, e che fra l'altro avete conosciuto al Tora Tora?

Anch'io reputo Cesare Basile un grande, eppure continua ad essere misconosciuto. Se tu chiedi alle persone che ascoltano rock chi è Cesare Basile, non credo che tutti sappiano chi sia, anche se ha dei trascorsi grossi alle spalle, gran produttore, ha fatto parecchie cose anche in America, magari è apprezzatissimo al di fuori dei nostri confini, però in Italia se tu non fai un certo tipo di musica, non scrivi di determinate cose che siano "amore" e cose abbastanza classiche, senza star li a far polemica, non dico che questo sia sbagliato, non voglio entrare ne merito che sia bella un tipo di musica piuttosto che un'altra, voglio solo dire che in Italia purtroppo se non fai quel tipo di musica e solo quel tipo di musica, a prescindere da quello che ne pensi io, visto che il mio parere può essere giusto o meno, se la tua musica non viene da un determinato background, cioè avere determinate caratteristiche sia di testi, che di produzione, che di contenuti, rimani sempre li ghettizzato, messo li, ascoltato e stimato da una cerchia molto ristretta di persone e quindi non riesci ad emergere. Anche a livello di veicoli promozionali, che sono i grossi network radiofonici e i grossi network televisivi, a stento passi, ti fanno si quei due o tre passaggi al mese di notte, che poi possono anche essere cinque, dieci o quindici, ma poi alla fine non sono cose che ti cambiano la vita.

Parliamo adesso del vostro ultimo CD, My Dreams. Per prima cosa vorrei chiederti da dove nasce l'idea di inserire dei titoli in inglese, contro dei testi rigorosamente in italiano.

Nasce da una mia idea, nata per caso, che non ha in realtà una motivazione ben precisa. L'unica motivazione potrebbe essere una conseguenza della mia frustrazione personale. Mi hanno sempre detto, anche parlando con gli amici, "ma perchè non canti in inglese?", oppure usciva una recensione dove si leggeva: "va bene, però se cantasse in inglese...", ci dicono ancora che in inglese saremmo meno riconoscibili, mentre cantando in italiano veniamo paragonati a quelle due o tre figure che alla fine sono emerse, Afterhours, Marlene e Verdena, che alla fine sono quelli che in Italia sono più conosciuti, e alla fine vuoi o non vuoi vieni paragonato li. Probabilmente avere nella mia testa questo cerchio di informazioni mi ha spinto a scrivere dei testi che alla fine avevano solo una parola inglese, che poi alla fine è il titolo, quindi scrivere i titoli inglesi e i testi in italiano, anche perchè, e da qui nasce la mia frustrazione, l'inglese l'ho studiato, ma lo parlo malissimo, e non amo l'inglese. Quando vai in Inghilterra devi parlare l'inglese, quando loro vengono qua devi parlare sempre in inglese. Questa cosa la odio: tu vieni in Italia, ti sforzi e parli l'italiano. Tornando ai titoli, ho avuto questa idea, l'ho detta al gruppo, a loro è piaciuta, ma alla fine non ha una motivazione, è un po' anche un gioco, un modo di non prendersi sul serio, che poi è una nostra prerogativa, non prenderci del tutto sul serio, altrimenti finisce il gioco, finisce quello che ci ha portati a fare musica, visto che lo facciamo prima di tutto per divertimento, non è un lavoro e se non ci divertiamo sarebbe sbagliato.

Rimanendo al CD, dimostra la vostra voglia di suonare dal vivo, almeno a me così sembra, le esecuzioni sono molto vicine al "live", tranne forse in "Call me in november", un po' più melodica e da studio. Puoi confermare questa mia impressione?

Partiamo dal fatto che noi abbiamo realizzato due dischi e per scelta li abbiamo registrati in presa diretta, quindi non sono registrati nel modo classico, batteria e basso e le varie sovraincisioni di voce e di quant'altro, sono dei pezzi che sono nati e sono stati eseguiti in modo "live", e sono stati poi ripresi in studio nello stesso modo "live", inoltre, come dici tu, i brani in se stesso hanno delle caratteristiche molto "live", nel senso che quando li abbiamo composti nessuno è stato li a pensare effettivamente cosa sarebbe stato più giusto suonare in base alla partitura o secondo le nostre singole individualità, i dischi molto spesso nascono anche così, e cioè voglio dire, io faccio la parte di chitarra, poi me la ascolto, la catalizzo, e ci metto sopra la mia parte di basso, per esempio, invece i nostri pezzi sono nati più in jam, noi siamo partiti ci siamo messi a suonare e alla fine è venuto fuori quello che senti. Questa cosa è molto bella, perchè rimane nell'ascolto quella sensazione di esecuzione dal vivo, dall'altro lato, non a tutti gli ascoltatori può piacere questa cosa, perchè poi alla fine il disco è anche imperfetto, se vogliamo, ci sono delle dissonanze e delle cose, che sicuramente vengono fuori, ma che sono state lasciate così per nostra scelta, però non a tutti possono piacere. Dipende un attimino da dove arrivi, che musica ascolti, che cosa ti piace, insomma. Se ti piace la pulizia dei suoni, la produzione classica, a questo punto non è un disco che ti piacerà mai, anche perchè è stato registrato, mixato e masterizzato in otto giorni. Capirai bene che registrare 11 pezzi, più tutte le tracce "fantasma" che abbiamo messo in mezzo, non può essere mai un capolavoro di pulizia. Però a noi piace così.

A chi vi ispirate nel vostro genere, chi fra i gruppi che avete ascoltato vi ha maggiormente influenzato?

Io francamente non ci ho capito più nulla, fra "Vetro", il nostro primo album e quest'ultimo "My Dreams", abbiamo avuto circa un'ottantina di recensioni, dove è uscito di tutto: pank, post pank, post rock, ....

Lasciando perdere le classificazioni che io non amo molto, volevo sapere cosa amate più ascoltare, e che nello stesso tempo vi hanno influenzato con la loro musica.

Sicuramente ci ha influenzato tutta la scena indie americana degli anni novanta, e quindi di riflesso anche la scena anni novanta italiana. Folk Implosion per rimanere nel lato americano, Sonic Youth, Pavement, ..., tutto quel rock un po' sporco, per passare anche ai Motorpsycho, che arrivano anche da li, fino tornando un po' più indietro, al rock anni settanta, all'Hard rock psichedelico anni settanta, Led Zeppelin, per fare un nome su tutti, e poi anche gli italiani Afterhours, Marlene, Verdena, anche se secondo me abbiamo molto di Afterhours, ma poco di Marlene, Verdena, anche se in fase di recensione sono usciti spesso anche questi due nomi. E ripeto con tutte le etichette che ci hanno dato non ci ho capito nulla, tornando ai Verdena, secondo me non abbiamo nulla di Verdena, eppure hanno anche detto che veniamo anche da li, ripeto non ci ho capito nulla, alla fine è veramente uscito di tutto.

Passando dai gusti musicali, ad altri tipi di gusti. Mi hai detto che siete molto amici fra di voi, e quindi passerete molte ore insieme. Vi ritrovate anche insieme a tavola? Vi piace organizzare pranzi insieme?

Noi siamo molto amanti della tavola, e siamo sopratutto molto carnivori, il batterista per esempio non mangia assolutamente pesce, non so perchè, ma è così, anche se io non lo condivido, perchè secondo me è quanto di più buono si può trovare su questa terra, mi riferisco al pesce. Di base quindi quando pranziamo insieme, mangiamo a base di carne, perchè ci unisce un po' tutti, e pasta, da buon italiani. Per esempio quando siamo andati al Red House Recording a Senigallia andavamo sempre in una trattoria, da Adamo, che abbiamo messo anche nei crediti del disco, che faceva la carne alla pietra, che era la sua specialità. Ci cucinavamo anche, visto che nello studio c'era anche la possibilità di cucinare. Quindi abbiamo spesso condiviso questo momento particolare della vita molto gioioso, intorno ad un tavolo. Poi il "cucinatore", diciamo quello che cucina meglio e di conseguenza quello che cucinava di più al Red House, è Davide, uno dei chitarristi, un po' perchè abita da solo già da parecchio tempo, un po' perchè è anche appassionato di cibi, vini, formaggi e roba del genere. Ha anche dei gusti un po' particolari, per esempio gli piace abbinare alcuni tipi di formaggi con alcuni tipi di miele, ed è molto amante di vini. Anche io adesso sono appassionato di vini, non bevevo vino fino a due, tre anni fa, adesso mi piace degustare vari tipi di vino, ed abbinarli secondo le pietanze. Sono orientato più verso i vini piemontesi, come il Barbera, anche se devo dire che apprezzo anche il Nero d'Avola siciliano, o l'Aglianico, e i vini del salento.

Tornando alla vostra musica, parlaci dei vostri progetti futuri.

Vorremmo uscire abbastanza presto con un'altro disco, non vorremmo aspettare due anni, come è stato con "Vetro", perchè ci siamo accorti che in questo momento siamo molto produttivi, quindi stiamo componendo molto. Siamo un po' fermi dal punto di vista "live", anche se a marzo faremo due date. Diciamo che ci piacerebbe uscire con il nostro nuovo disco entro fine anno, questo è il nostro maggiore obbiettivo. Non so se ce la faremo, sinceramente, però siamo sulla buona strada, abbiamo già otto brani. Vorremmo fare un disco più corto rispetto agli altri due.

Un saluto finale ai visitatori di spaghettitaliani e di musica e teatro.

Vi salutiamo, ringrazio molto te per la disponibilità, e per lo spazio che dai ai gruppi come il nostro, e apprezzo il lavoro che fate, molto particolare, perchè abbinare la musica all'aspetto culinario è parecchio originale, e che vi porta anche fuori da quelli che sono gli standard dei portali musicali.

 

Ringrazio Vince Merlino per la gentilezza e cordialità con cui ha accettato di scambiare queste quattro chiacchiere in libertà e lo saluto con un grosso in bocca al lupo per il suo futuro e quello del suo gruppo.

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Ideato e realizzato da Luigi Farina ( LuigiFarina@musicaeteatro.com )

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segnalato da Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia