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Nicola Rivieccio

il 22/08/2017 nella sezione Segnalato - eventi

Tag articolo: festa - visualizzato 2943 volte

Festa dei ceci a Cicerale: da 21 al 23 agosto sano divertimento e benessere

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Torna a Cicerale, per gli appassionati delle sagre autentiche e della genuinità , la caratteristica ed ormai famosa "Festa dei ceci", tra le massime espressioni del Cilento più vero.
La tre giorni, in programma fino al 23 agosto (inizio ore 19,30), persegue lo scoop di promuovere e valorizzare - insieme ed attraverso al rinomato e pregiato cece autoctono impiegato dai migliori cuochi internazionali - la storia, le arti, l'eno- gastronomia, le leggende, l'artigianato, fino all'aspetto sociale con la riscoperta dei mestieri di un tempo riproposti alla luce di uno sviluppo occupazionale per dare nuove opportunità ai giovani ed un'alternativa concreta all'emigrazione che sta man mano desertificando il Cilento interno, con l'aumento dei "paesi fantasma".
L'impeccabile organizzazione, frutto di grande impegno, è a cura dell'attivissima Pro Loco, presieduta dall'instancabile pluririconfermato Matteo Del Galdo, e dell'altrettanto attivo Comune di Cicerale, guidato dall' infaticabile sindaco Francesco Carpinelli.
La tradizionale Festa dei ceci rappresenta "uno dei massimi eventi che la gente del Cilento ed in particolare la ridente Cicerale, dalla proverbiale ospitalità, offra ai suoi graditi visitatori", che qui vengono accolti in maniera genuina e sincera, proprio come nei tempi antichi, nel pieno rispetto del viandante che giunge e deve essere ristorato.
Dato di rilievo: questa manifestazione è ampiamente partecipata dalla cittadinanza intera, coinvolta a livello capillare; vede impiegati i giovani, accanto agli anziani, cultori della "Ciceralità".
Negli antichi portoni, gli immancabili e suggestivi appuntamenti con l' arte, la cultura e il folklore, alla scoperta dei mestieri di una volta e della ricca storia e delle affascinanti leggende del borgo, e della zona, a partire da quelle legate all'antichissima Corbella di "Donna Savella con le sue trentatré Castella" illustrata ai visitatori accolti con proverbiale ospitalità, attraverso racconti, proverbi e versi dei cantastorie ed i racconti degli esperti e degli anziani custodi di tanto sapere.
Mostre d'arte e quella animata degli "antichi mestieri", figuranti nei costumi d'epoca, artigianato tipico, curiosità, prodotti alimentari di eccellenza, rappresentazioni in costume, antichi balli caratteristici e tanta buona musica popolare (Myosotis, Alina, Donnaluna ecc) per un ascolto piacevole e coinvolgimento dei tanti visitatori, puntualmente entusiasti. Grande coinvolgimento nelle tre serate. È possibile degustare le ricette tradizionali nelle quali è protagonista principale, in abbinamenti appetitosi, il rinomato legume. Tanti ritmo con la musica popolare in varie postazioni del percorso.
Nelle strettissime e suggestive stradine del tipico borgo, illuminate dagli antichi lampioni, balli e canti, come tradizione. In programma brani tradizionali intonati e suonati da musicisti itineranti che arricchiranno con la loro voce, a partire dalle tipiche ballate cilentane.
Un'occasione davvero unica: notevole è la risonanza in tutti i comuni cilentani soprattutto grazie al significativo percorso culturale e culinario che la distingue e connota.
Dalle tradizionali lagane e ceci, alle frittelle con farina di ceci, ed alle tante altre gustosità "della nonna", genuine e corroboranti, sane ed appetitose, per un menu dedicato al legume autoctono, dall'antipasto al dolce, al gelato, che prevede anche altre specialità per una scelta variegata e fruibile da tutti, accompagnato dal generoso vino cilentano.
"Preparato secondo tradizione ed interpretato nelle più appetitose proposte e varianti, il nostro rinomato cece è il protagonista della caratteristica Festa in programma nella antica cittadina di Cicerale da stasera al 23 agosto. Un appuntamento di forte richiamo turistico per la sua particolarità e la gustosità dei piatti serviti nel suggestivo contesto del centro storico, nei cortili degli antichi palazzi nobiliari, tra essi, il cinquecentesco Palazzo Marchesale dei Primicile Carafa; la cappella di Santa Maria apparente della famiglia Marra; il Palazzo dei nobili di Sarluca, trucidati nel 1861 dopo l'unità d'Italia perché fedeli ai Borboni; la Cattedrale che nel 1800 sorse sulle rovine della antica cappella di San Giorgio. Sono preziose testimonianze di un passato glorioso e custodi di tradizioni affascinanti ed uniche che connotano un territorio di grande bellezza, caratterizzato da una natura preponderante". Matteo Del presenta la sua "creatura", cresciuta negli anni e sempre più famosa e coinvolgente: un successo tutto cilentane e soprattutto ciceralese.
Questa edizione è connotata però da una grande assenza, quella di una vera e propria istituzione della Festa: Antonio Del Galdo, indimenticabile "pigiatore di uva" al quale va il pensiero e la riconoscenza di tutta la cittadinanza che lo ricorda con grande stima ed affetto. Antonio è sempre stato tra i più attivi ed appassionati sostenitori di questa riuscita ed apprezzata testimonianza cilentana che è la Festa dei ceci, fiore all'occhiello del territorio, che si distingue da tante altre sagre per l'autentica genuinità dei presupposti oltre che dell'ottimo cibo servito a prezzi veramente popolari.
Il cece di Cicerale si distingue per la polpa ricca e gustosa, ha proprietà fisiche ed organolettiche uniche che lo rendono top per qualità e gusto ed hanno determinato il riconoscimento quale Presidio Slow Food dal 2012. È tra le varietà considerate migliori al mondo, ricercato ed impiegato dai più famosi cuochi, simbolo della civiltà contadina ciceralese, emblematico della biodiversità campana, della sana alimentazione e della longevità che costituisce uno degli aspetti più significativi della Dieta Mediterranea, secondo l'Unesco, patrimonio dell'Umanità.
Particolarmente energetico e nutritivo, con grandi capacità diuretiche, dal colore dorato con una sfumatura nocciola chiaro, il cece ciceralese che dà il suo nome alla ridente cittadina, si distingue per il sapore più intenso ed appetitoso rispetto alle tante qualità di ceci comuni.
È contraddistinto da un basso contenuto in umidità che assicura un tempo di conservazione prolungato ed in cottura si ingrossa notevolmente offrendo buondì un'ottima resa.
"Innanzitutto il nostro rinomato cece ed in generale le nostre produzioni agroalimentari tipiche costituiscono, insieme alle tante bellezze naturali, alla storia ed alle tradizioni di Cicerale, dei volani di sviluppo di primaria importanza per il nostro territorio - sottolinea il sindaco Francesco Carpinelli - Puntiamo su essi innanzitutto per ridare slancio alla nostra economia e recuperare le nostre preziose radici".
La tradizionale Festa dei ceci vede capillarmente mobilitata l'intera cittadinanza, coordinata con estrema passione e professionalità dai componenti dalla Proloco, a partire dal direttivo tutto, guidata da Matteo Del Galdo, con il fattivo tesoriere Giovanni Gargaro, la vicepresidente Carmela Ferri ed i consiglieri Tolomeo Carmine e Antonio Marzocca.
All'opera i tanti collaboratori.
Agli stand: Gerarda e Paola Cafasso, Enza Del Galdo, Gianluigi Carpinelli, Rossella Corrente, Concetta Del Galdo, Pina Gargaro, Stefania Tesoniero, Giorgio Mollo, Angelo Pio Tesoniero, Domenica Lisa, Alberina Corrente, Davide Del Galdo, Domenico Manzo, Carmela Ferri.
Assistenza: Massimo e Francesco Belgrande, Giuseppe Coppola, Donato Tesoniero, Loris Torrusio, Daniele Palumbo ed i ragazzi Mina Giandonato e Stefano Fatima.
Ai fornelli: Lucia Valva, Celestina Ruggero, Maria Benedetta Coppola, Agostina Paladino, Anna e Carmine Gargano.
Rappresentazione antichi mestieri: Rosina e Swami Del Galdo, Antonietta Mottola, Giorgia e Giovanna Paladino, Vincenzo Pomposelli, Pasquale Cammarota, Lauretta Voria, Virginia Torrusio, Irene Russo.