Nello
spettacolo che abbiamo appena visto, parli di
solitudine, cosa vuoi trasmettere agli
spettatori?
Niente, assolutamente niente. Non è che si fa
una cosa, almeno noi, per trasmettere qualcosa.
Noi facciamo le cose per noi stessi, se poi
lasciano qualcosa nel pubblico, forse è l'unico
limite dell'arte, quello di lasciare delle
sensazioni al pubblico, di non essere
completamente staccata dal pubblico. Non
prevediamo la sensibilità del pubblico, saremmo
appunto dei miserabili se prevedessimo che cosa suscita nel pubblico
quello che noi facciamo. Lo
facciamo per noi stessi, se poi hanno e
danno qualcosa bene, ma mai messi nella testa
del pubblico, mai, nemmeno una volta. Cioè
l'artista che crea un ponte fra se e il pubblico
è un pezzente, non è un'artista. Purtroppo siamo
inquinati da questa miseria d'animo e non ce ne
accorgiamo. Tutta l'arte che prevede il giudizio
del pubblico a priori è arte misera, è l'arte di
cui siamo abituati. Quindi il pubblico diventa coopartecipe dello spettacolo e il biglietto
dovrebbe costare la metà, perchè si fanno interi
spettacoli basandosi sul gusto del pubblico, e
ripeto mi sembra altamente scorretto tutto ciò.
Ho visto che bruci tantissime energie durante
lo spettacolo, oltre a doverti tenere
sicuramente allenato, come ti nutri per tenerti
in forma e che rapporto hai con il cibo?
Mangio un piatto di pasta e un po' di frutta
un'ora prima dello spettacolo, essendo
carboidrati vengono bruciati subito e permettono
una buona efficienza. Questo tipo di spettacolo
è uno spettacolo da inverno, si può fare anche
in estate, perchè lo faccio come stasera, però è
chiaro che a queste temperature è più difficile,
io mentre corro non respiro, parlo, quindi è il
doppio della fatica. Chiaramente si sente. Fumo
pure abbastanza poco, non fumo tantissimo.
L'alimentazione non è un'alimentazione proprio
da sportivo, perchè non mi piace mangiare molto,
non mi piace il cibo, mi sembra una cosa che
inquini più del fumo, più di qualsiasi altra
cosa. Non mi piace molto, fa male il cibo. Però
mangio, riconosco il cibo buono da quello
cattivo, sicuramente, mi piace per esempio il
pesce. Non provo libidine rispetto al cibo, non
divento rosso di passione di fronte al cibo. Mi
arrostisce più un'idea, preferisco l'erotismo a
cibo e vino.
Cosa ti aspetti dal futuro, come artista?
Spero di andar via da qua, da questo paese, che
è veramente un paese volgare e profondamente
nazista nei confronti delle espressioni nuove.
Prevedo di andar via, insomma, è normale! Quello
che dovrebbe prevedere chiunque. Però è chiaro
che poi c'è il linguaggio, la lingua, che
aumenta la velocità del pensiero, e quindi non è
facile immaginarsi a non essere così veloce
all'estero, perchè prima che uno riesca a
pensare in un'altra lingua passano anni. Però
sarà un passo da fare, non è che uno può
rimanere con una Ferrari e correre nello
sterrato.
E in che paese andresti, per trovare libero
sfogo alla tua arte?
Io andrei in America, sicuramente. Potrebbe
sembrare una scelta contraddittoria per quello
che è l'america oggi, però non me ne fregherebbe
nemmeno un cazzo, perchè sicuramente è il paese
con più fermento artistico. La Francia anche. Si
potrebbe andare in Germania, ma li la lingua è
un problema ancora più grosso. Anche la Spagna,
perchè la Spagna, bistrattata negli anni scorsi,
adesso è molto più avanti di noi. Noi siamo
secoli indietro, noi siamo proprio nella merda!
E' un paese proprio di merda! Forse il siamo è
un termine troppo generoso da parte mia, perchè
io non mi sento merda.
Cosa è che non va in Italia per te, che rende
questo paese, un paese di merda, come dici tu?
La cultura, l'arte è l'unica arma più forte
della politica, che può contrastare la politica.
La politica è un surrogato dell'arte, ma
nemmeno, un surrogato fra virgolette, non perchè
sia un distillato o una concentrazione minore
dell'arte. La politica non è un cazzo per me,
non esiste, non la riconosco come attività
umana. E quindi a livello culturale siamo
proprio messi male, molto male!
Mi complimento
con Antonio Rezza per il suo modo di offrire la
sua voglia di fare arte e per la sua
schiettezza, e mi commiato con un grosso in
bocca al lupo.
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