Tu stai
chiudendo questa mini-rassegna organizzata dal
comune sugli anni '60...
Si ma gli anni '60 non c'entrano niente. Cosa
c'entrano? C'entrano solo perchè eravamo nati,
per il resto non c'entrano niente.
Allora non parliamo degli anni '60.
Bravo!
Parliamo di oggi: per un lungo periodo, hai
fatto tante cose, hai viaggiato tanto, anche se
sei rimasto legato al mondo della musica. Adesso
sei tornato a calcare i palchi, a ripresentarti
al tuo pubblico e a riproporti con la tua
musica, cosa ti ha spinto a questo ritorno?
La disperazione! Non so. La vita è piena di
priorità, secondo me, che cambiano in
continuazione. Vuol dire che negli ultimi due,
tre anni c'è stata la priorità di farmi
riconoscere un'altra volta. Allora cinema,
televisione, dischi, concerti. Poi magari la
settima prossima mi rompo le palle e vado a casa
e non esco più. Hai capito? Non credo! Quello
che voglio dire è che nella vita di ognuno di
noi le priorità cambiano ogni giorno, e se non
cambiano ogni giorno, forse bisognerebbe
fermarsi un attimo a chiedersi perchè non
cambiano. Un giorno è la priorità dei figli, il
giorno dopo di una chitarra che si rompe, però
ci sono delle priorità, ed è giusto che siano
mobili secondo me.
Il repertorio con cui ti presenti al pubblico
oggi, è legato al passato o è nuovo?
Non è legato al passato, è solo legato a me.
Cazzo, sono 40 anni che lavoro nella musica,
quindi è un po' un riassunto di quello che ho
cantato ogni tanto con i Rokes, di quello che ho
prodotto come produttore, non so, da Cocciante,
a Barbarossa, a Mia Martini, a Mina, a Patty
Pravo, ..., come autore anche. Chiaramente, è
tutta musica legata, con qualche piccola
eccezione, a me, visto che ho scritto, prodotto,
cantato,...
Facciamo un salto nell'eno-gastronomia: Che
rapporto hai con la cucina italiana, visto anche
le tue origini?
Ho un rapporto molto facile, poi io non sono un
goloso, cioè, spaghetti, pomodoro e basilico,
questo io preferisco. Io trovo che fare un
piatto buono di spaghetti pomodoro e basilico è
molto più difficile che fare un piatto di
spaghetti ai frutti di mare. La semplicità, se
non vuoi essere banale, comporta grande
difficoltà, grande stile, grande classe, grande
qualità anche dei prodotti usati, io adoro la
semplicità per questo motivo. Vuoi mangiare una
bistecca con un'insalata, se la carne è ottima e
l'insalata è buonissima allora è un pasto per un
re, se la carne fa schifo e l'insalata è di 5
giorni fa, stai mangiando merda. Hai capito?
Fra le cucine regionali, girando per
l'Italia, quale hai apprezzato di più?
Adesso dovrei dire: quella palermitana è la più
buona! Visto che sono a Palermo.... Se devo dire
cosa penso, la cucina che mi piace di più, per
come nasce, è quella toscana, non chiedermi
perchè, non saprei. Io trovo che ormai nel
mondo, non solamente in Italia, ci sono dei
posti dove si mangia divinamente bene, e dei
posti dove si mangia di merda, quindi bisogna
avere la fortuna di avere un amico che ti
indirizza verso un ristorante straordinario. A
me piace moltissimo il vino, non sono un
intenditore, mi piacerebbe esserlo, ma non ho
mai avuto il tempo di fermarmi e di fare un
corso di sommelier, o qualcosa del genere. Ho un
sacco di amici che producono vino, che hanno
vigne. Con la mia ex-moglie abbiamo avuto delle
vigne anche noi, però non me ne intendo
tantissimo, in genere so se un vino è buono, o
no. Poi ci sono dei vini rinomatissimi, che a me
non piacciono. Io non capisco le persone che
dicono: "Oh mio Dio, questo è Montalcino! Bla,
bla..", lo bevono e dicono: "Dio che buono!".
Poi magari non è buono, c'è una specie di
effetto placebo, secondo me, se io prendo una
bottiglia di acqua, per dire, perchè con l'acqua
non si potrebbe fare, e metto sopra un'etichetta
Montalcino, allora chiunque dice, allora questo
è buono. Io non apprezzo la mancanza di senso di
critica, trovo che le persone vanno dietro a
cosa hanno visto, a cosa hanno sentito dire, e
non a quello che hanno vissuto. Hanno visto
delle cose in televisione, hanno letto delle
cose sui giornali, e vanno dietro a queste,
invece che vivere e dire: "Ho provato quel vino
l'altro giorno e fa schifo!". In Italia non è
neanche logico che i vini costino così tanto,
negli ultimi due anni i prezzi dei vini sono
praticamente raddoppiati, se non raddoppiati,
sono aumentati di almeno il 60%. Io trovo questo
ignobile, lo trovo ignobile, non mi interessano
i perchè, i costi di produzione, bla, bla, ...,
non mi interessa. Un vino francese in un
ristorante di un mio amico a Milano è quello
meno caro in tutta la lista, e questo non va
bene. Così i produttori italiani si fanno fuori
da soli. Io trovo queste cose qui allucinanti, e
mi sembra segno di grande stupidità, di grande
avidità.
Questo succede un po' in tutti i campi!
Assolutamente!
Tornando alla musica, per rimanere in tema a
quello che stavamo dicendo, come vedi tutto il
caos che caratterizza la musica: musica gratis,
Cd cari,... Che ne pensi della crisi della
discografia?
Io non sono più uno che vende milioni di dischi,
potrebbe anche non fregarmene nulla, mi dispiace
però che l'oggetto di cui stiamo parlando, cioè
il CD, piuttosto che un microcips, o altro, non
abbia più un valore patrimoniale, questo si! Io
sono ancora orgoglioso dei libri che compro, non
li presto. E' vero che non ho più vent'anni, ma
penso di ragionare in modo ancora giovanile, e
mi incazzo, non con i ragazzi, ma con la
stupidità. Mi dispiace che la musica, nel
contenuto specifico di un CD, non abbia un
valore patrimoniale, come un libro, o come un
disco in vinile di qualche anno fa. Però
l'abbiamo insegnato noi ai nostri ragazzi a non
dare più valore alla musica in CD. Dico noi, nel
senso di una società preoccupata soltanto del
profitto. Quando io sento certi discorsi sulla
globalizzazione, io sono molto d'accordo, quando
sento altri discorsi "no global", sono
assolutamente d'accordo anche li. Bisognerebbe
saper usare l'intelligenza a far girare il
mondo, senza la sete di potere, la ricchezza, lo
sfruttamento del profitto. Voglio dire, Nescafè,
piuttosto che Coca-Cola, piuttosto che so che
cazzo ne so io, dicono: "quest'anno abbiamo
fatto il 10% di profitto, l'anno prossimo
dobbiamo farne il 12%". Dico io, tieniti il 10%,
mangiate tutti, è una società sana, se lo alzi
al 12% vuol dire che stai spingendo verso la
decadenza di questo benessere, vuol dire che
quelli che lavorano per te, probabilmente
guadagneranno un po' meno, i prezzi che vanno
nei negozi saranno più alti. Quindi sono
discorsi di estrema delicatezza, e devo dire che
molte volte la grande industria, le grandi
società industriali, il grande denaro, secondo
me contribuiscono in modo molto negativo a
questo stato di cose. Il 99% di queste aziende
pensano solo e soltanto al profitto, l'altro 1%,
che apparentemente non ci pensa, lo fa un po'
per marketing e un po' perchè poi si dice: "così
vado in paradiso e non finisco all'inferno",
toccandosi i coglioni. Hai capito?
Starei ore a
chiacchierare con Shel che si dimostra profondo
e critico nelle sue risposte, ma purtroppo il
tempo è tiranno, allora mi commiato ringraziando
vivamente Shel per aver risposto in maniera viva
e senza peli nella lingua, come tra l'altro è
stata sempre la sua indole.
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