Comincio intervistando
Tony Cicco.
Nella vostra carriera l'incontro che vi ha
dato una caratterizzazione ben presìsa è stato
quello con Lucio Battisti. Ci vuoi parlare di
questo personaggio, che è stato senz'altro uno
dei più importanti della storia musicale
italiana e del vostro rapporto con la sua
musica?
Diciamo che è stato un incontro quasi naturale.
Lucio era un musicista che proveniva da gruppi
con esperienza da night, quello era un po' il
periodo della gavetta, che abbiamo fatto tutti
noi, suonando in gruppi da ballo, da night, io
ho fatto tutto, dai matrimoni ai battesimi, le
feste di piazza,... Quindi con Lucio è stato
come se ci fossimo incontrati naturalmente
parlando un linguaggio da musicisti. Lui però
era più che un musicista, era un grande autore,
un grande cantante, più interprete che cantante.
All'epoca si diceva che lui non fosse un grande
cantante, c'erano in giro cantanti tipo Al Bano,
con voci prorompenti, solo che lui aveva la
tipica voce che ti faceva vedere un film quando
cantava. Se tu senti tutti i suoi più grandi
successi, chiudi un attimo gli occhi, metti da
parte quella che è l'intonazione, qualche notina
a volte un po' calante, però senti
l'interpretazione, il famoso feeling che hanno i
cantanti soul della la musica nera, e lui era un
maestro in queste cose, ti ripeto chiudevi gli
occhi e vedevi la scena di un film, come per
esempio con "Mi ritorni in mente" o altre, si
può dire in verità con tutte le sue canzoni,
anche con "La gallina coccodè", ti immaginavi
questo pollaio e lui che la rincorreva. Questa
era ed è
la sua forza!
Quindi quest'incontro è stato fatale e
destinato, dalla prima volta che ci siamo visti,
era agli inizi anche lui, anche se aveva fatto
già qualcosa, ci ha fatto sentire una canzone
che era "Questo folle sentimento" e dopo una
settimana eravamo in sala di incisione ad
incidere questo brano e nel giro di 3 settimana
eravamo ai primi posti della classifica, ed è
cominciata l'avventura con Battisti. Poi abbiamo
avuto la grande fortuna, noi la consideriamo un
avvenimento storico, che gli unici 20 concerti
fatti da Lucio li abbiamo fatti insieme, con i
mezzi di allora, visto che non c'erano tutte
queste strumentazioni di oggi, però c'era una
grande energia, una grande vitalità, un grande
successo, e quindi siamo passati alla storia
anche per questo. Poi in effetti Lucio è forse
l'unico artista di quel calibro che non si è
espresso completamente dal vivo, non perchè dal
vivo non rendesse, anzi dal vivo era fortissimo,
e quindi portiamo l'eredità dell'avventura con
Lucio negli anni '70, perchè dal primo brano che
abbiamo inciso, appunto "Questo folle
sentimento", a parte lo scioglimento della
Formula 3 dal '73 al '90, abbiamo sempre
continuato su questa strada, chiaramente, dopo
che ci ha lasciati, qualcuno si è inventato che
lo conosceva bene, si è appropriato indegnamente
di amicizie, cose che lui non aveva
assolutamente, si aveva dei rapporti
professionali, però in modo superficiale, invece
con noi ha lavorato e abbiamo vissuto insieme
musicalmente quasi tre anni molto intensi, poi
specialmente in sala di incisione, lui ci
lasciava registrare brani in maniera libera, per
esempio come con "Sole giallo, sole nero", penso
siamo noi che ci siamo inventati i Mix,
incidevamo brani che duravano 25, 30 minuti, poi
lui intelligentemente tagliava e queste canzoni
diventavano di circa 4 minuti. La forza sua era
questa, lasciava molto spazio con fiducia ai
musicisti, anche nei suoi dischi, io ho
partecipato alla registrazione del disco penso
più bello, "Pensieri e parole", un album, dove
lui ci spiegava, ci faceva sentire il brano con
la chitarra e poi lasciava molto spazio ai
musicisti, era quasi una Jam, e quasi sempre la
prima base musicale era quella buona: Buona la
prima!
E oggi che son passati più di 30 anni, come
interpretate Battisti?
Come sempre, per noi non è cambiato niente, però
ogni concerto che facciamo, anche se facciamo le
stesse canzoni da sempre, ogni sera hanno un
sapore diverso, abbiamo la base, la frase, poi
c'è lo sviluppo, un po' come nel jazz. La
chitarra non suona mai uguale, la batteria ha
una ritmica di base, ma poi ha uno sviluppo, e
questo ci diverte, non facciamo sempre lo stesso
pezzo, anche perchè sono brani che si prestano.
Quando la canzone è forte la puoi fare anche in
salsa, ma è sempre forte. Questo forse è il
segrete, ed è quello che non ci fa assolutamente
annoiare a fare le canzoni di Lucio. E poi il
repertorio è così vasto, ci chiedono spesso perchè non facciamo quella canzone o quell'altra,
Battisti ha un repertorio così vasto, e la sua
signora ha nel cassetto ancora circa 3.000
provini già pronti, che non sono mai usciti. A
farle tutte le canzoni di Battisti, aggiungendo
poi quelle nostre, quelle di Radius, le mie, ci
vorrebbe una rassegna di 15 giorni.
Facciamo adesso un tuffo nell'enogastronomia.
Girando l'Italia in lungo e in largo, qual'è il
vostro rapporto con la cucina delle regioni che
toccate di volta in volta?
La cucina è importantissima! Noi siamo fra i
pochi artisti che mangiamo sempre prima del
concerto. Se mangiamo bene prima, quasi sempre,
al 95%, si rende sempre molto di più a suonare.
E' un momento particolare, arriviamo di
pomeriggio, facciamo le prove, poi ci dedichiamo
un'oretta, un'oretta e mezza per mangiare
qualche cosa, mangiamo prima, perchè dopo che
hai suonato è meglio andarsi a fare una
penichella. Quindi è impostante. Poi Alberto
Radius è un grande cultore della gastronomia,
lui si ricorda tutti i posti dove abbiamo
mangiato bene negli ultimi 10 anni, è
incredibile. Poi diventa un'abitudine, avendo
toccato l'Italia tutta quanta, uno poi si
appunta i vari ristoranti dove si è mangiato
bene. Ti ripeto, è una cosa importantissima,
perchè mangiando prima del concerto, è
importante intanto che si mangi sopratutto
leggero, sai io che tra l'altro devo cantare e
suonare per 2 ore, se mi appesantisco, addio.
Qualche volta è successo, però dopo la quarta
canzone è andato tutto liscio.
E qual'è il vostro rapporto con il vino?
Un rapporto normale. Un buon bicchiere di vino
è molto meglio di qualche altra cosa che si
usava all'epoca, non da parte nostra, anche se
abbiamo vissuto un'epoca che qualcuno o per
moda, o per altro usava quella roba. Noi non
abbiamo mai avuto questi problemi. Un buon
bicchiere di vino è meglio di una pera o di una
canna, ovviamente deve essere del vino buono.
Per finire, tornando alla musica, abbiamo
parlato di passato e di presente. Parliamo
adesso di futuro: Verso dove cammina la Formula
3?
In questi ultimi anni la discografia mondiale
sta attraversando una grande crisi, le vendite
sono crollate, un po' perchè costano troppo i
CD, un po' perchè la pirateria ha preso il
sopravvento. Allora è come se tu avessi un
progetto, ma quello che succede fa andare tutto
in malora. Prima c'era la voglia di fare magari
di notte, di preparare dei progetti, per poi
renderli effettivi musicalmente. Oggi, appunto,
il fatto che la musica sta diventando gratis, in
realtà lo è diventata, questo fa un po' andare
tutto alla malora, ripeto, per tutti gli autori,
il settore discografico, per quelli che con la
musica fanno arte. Però poi sopravviene il fatto
che abbiamo una coscienza musicale e quindi
vogliamo fare sempre meglio. Speriamo che questo
periodo finisca, perchè c'è bisogno di nuova
linfa, nuove idee, perchè se tutto questo va a
morire siamo morti tutti quanti. La musica è
importantissima per tutti quanti, per chi la
crea, per chi la ascolta, per chi la esegue e
per chi la industrializza. Però intanto ci
divertiamo, e questo è importante, con qualche
sacrificio, ma quando arriviamo sul palco tutte
queste cose vanno a scemare e si dimenticano,
specialmente se uno fa un bel concerto, c'è un
bel pubblico, un posto meraviglioso come questo
di stasera, si scorda tutto.
Ringrazio Tony Cicco e
passo ad intervistare Alberto Radius.
Con Tony
abbiamo parlato a lungo del rapporto della
Formula 3 con Lucio Battisti, a te, visto che ti reputo uno dei migliori
chitarristi italiani, vorrei chiederti come abbini la tua arte chitarristica con la musica di Battisti?
Intanto sono solo un'onesto lavoratore, ed ho
lavorato con tutti, ed ho portato la mia
chitarra dappertutto da Lucio, che è stato forse
uno dei primi sperimentatori del pop italiano,
fino ad arrivare per esempio a Grignani con cui
ho fatto il suo ultimo disco l'anno scorso,
suonando sempre le stesse cose, devo dire.
Quando ho conosciuto Gianluca, mi ha detto: " Io
vorrei delle chitarre alla Battisti, quelle
vere". La chitarra è uno strumento mondiale,
però per esempio la chitarra che si ascoltava
con i Rollig Stones di quarant'anni fa, è bella
come quella di oggi, se senti per esempio "Satisfaction",
che è stato un cavallo di battaglia per tutti
quanti, dove hanno scoperto la chitarra elettrica, il
sound della chitarra elettrica, vedi che ed è perfetto
allora come oggi.
Ognuno poi la porta come la vuole, per esempio
io ho fatto quest'altro gruppo, "La notte delle
chitarre", dove ci sono tutti i chitarristi più
famosi, secondo me i più intelligenti, non
bravissimi, ma sanno sfruttare al meglio le doti
della chitarra, che è la cosa più importante,
sapere suonare quando gli altri non suonano,
allora la chitarra viene fuori, se suonano tutti
scoppia casino. Mentre l'arguzia del chitarrista
è intromettersi nei buchi, un po' come il
rifinitore del calcio, la chitarra del
rifinitore è perfetta, poi il resto bravi o non
bravi, certo ognuno ha le sue caratteristiche,
la sua musicalità, son tutti barvi e tutti no.
Fra i chitarristi di oggi, non solo italiani,
quali apprezzi di più?
Io non ascolto musica, non ascolto musica da
tanto, perchè se sento una cosa che mi piace poi
la faccio tanto mia che sembra che l'abbia fatta
io, invece non è vero, magari l'ho sentita da
un'altra parte. Poi dico però che bella, poi
invece mi scopro che invece non è mia, allora
per evitare non ascolto altri. Per me è
pericoloso ascoltare gli altri, perchè sono
recettivo al massimo, e poi alla fine mi si
direbbe, questo suona come i Guns N' Roses, è
pericoloso. Tuttavia la musica è nell'aria, vai
in un negozio e la senti, vieni qua e senti
qualcos'altro, non puoi non ascoltarla.
Facendo un salto nell'enogastronomia Tony mi
ha detto che sei la memoria gastronomica del
gruppo, qual'è il tuo rapporto con la
gastronomia?
Per me è interessante, perchè quando si viene in
un posto come questo, fatichi tanto, per esempio
noi ieri sera eravamo a Cagliari, stamattina
sveglia alle 7, alle 9 siamo partiti, abbiamo
preso per caso l'aereo delle 11.30, siamo
arrivati qui, siamo andati in albergo, abbiamo
dormito 2 ore, poi siamo venuti qui a provare
gli strumenti, ora parlo con te e fra un po' si
va in scema, in pratica senza orario e senza
bandiera, allora se stasera andiamo all'Isola
delle Femmine a mangiare il pesce, ci fa
piacere, ho già telefonato per prenotare,
altrimenti come alternativa proprio qui di
fronte c'è una pizzeria, una bella pizzetta
magari in mezzo al verde, per rilassarsi,
potrebbe andare pure. Fra parentesi nel disco
"Carta straccia" uno dei brani più forti si
intitola "Ricette". Quindi il rapporto è buono,
si deve mangiare una volta sola, ma almeno bene.
E' già duro fare questo lavoro, anche se a me
piace fare lo zingaro, però andando in pensione
mi piacerebbe esser un pelino più interessato ad
altro, oltre che alla musica, per esempio alla
cucina. In ogni caso vorrei approfittare della
tua rubrica per lanciare un appello a chi ci
verrà a vedere, andando in giro facendo questi
concerti, che dal sushi in poi noi accettiamo
tutto, ogni dono culinario è ben accetto, ci
mangiamo tutto quanto.
Come ultima domanda: che ti aspetti dal
futuro?
Ho in programma altre cose, adesso sto facendo
un disco solista, che uscirà prima o dopo
Natale, anche se la musica è un po' avvolta dal
mistero, vediamo cosa succederà. Però secondo me
la cosa più forte del mondo è fare dei bei
brani, delle belle cose che rimangano. La musica
non ha tempo, io non ho paura di uscire fra 5
anni, perchè se un pezzo è forte, e forte anche
fra 5 anni. Fai conto se domani Battisti facesse
che so: "Io vivrò", il successo
sarebbe assicurato,
dall'indomani, perchè il pezzo è tanto forte che
non teme il tempo, e questa è la cosa più importante. Perchè la musica classica è ancora forte? Perchè
ha questa forza! Per esempio da Puccini, che per
me era il numero 1 nel mondo, hanno copiato
tutti. Se senti la musica di Puccini e poi
Battisti, Dalla, Battiato, De Gregori, ..., li senti
belli, ma senti che spesso trovi un pezzettino,
un frammento di Puccini, con cui si è fatto poi
tutto un pezzo, oppure tornado ad un
chitarrista, se senti per esempio Satriani, dici
ma questo l'ho già sentito fare con il violino
500 anni fa da Paganini. La forza della buona
musica sta qua, non muore mai e si rinnova
sempre.
Ringrazio la
Formula 3 per la disponibilità e
l'entusiasmo con cui mi hanno accolto, che fra
l'altro sono riusciti a trasmettere anche a me,
facendomi ringiovanire di 30 anni, e li saluto
cordialmente.
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