Agosto

2003

Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia

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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

24 Agosto 2003 – Palermo - Piazza Magione - Formula 3 in concerto

 

Le foto del concerto


 

INTERVISTA A TONY CICCO E ALBERTO RADIUS

di Luigi Farina

 

Grande voglia di tenere in vita un mito con gusto ed allegria.

 

Palermo 24 Agosto 2003 ore 20.30 - Mi trovo a Piazza Magione dove la Formula 3 ha appena finito di provare. Vengo accolto con molta simpatia ed interesse da Tony Cicco e Alberto Radius, che accettano di buon grado di essere intervistati, con tanta voglia di raccontarsi e nello stesso tempo di tenere sempre vivo un mito, che con la loro voce e i loro strumenti continua ad interpretare un modo di fare musica ancora attuale, dando quasi l'impressione che si sia fermato il tempo.

 

Comincio intervistando Tony Cicco.


Nella vostra carriera l'incontro che vi ha dato una caratterizzazione ben presìsa è stato quello con Lucio Battisti. Ci vuoi parlare di questo personaggio, che è stato senz'altro uno dei più importanti della storia musicale italiana e del vostro rapporto con la sua musica?

Diciamo che è stato un incontro quasi naturale. Lucio era un musicista che proveniva da gruppi con esperienza da night, quello era un po' il periodo della gavetta, che abbiamo fatto tutti noi, suonando in gruppi da ballo, da night, io ho fatto tutto, dai matrimoni ai battesimi, le feste di piazza,... Quindi con Lucio è stato come se ci fossimo incontrati naturalmente parlando un linguaggio da musicisti. Lui però era più che un musicista, era un grande autore, un grande cantante, più interprete che cantante. All'epoca si diceva che lui non fosse un grande cantante, c'erano in giro cantanti tipo Al Bano, con voci prorompenti, solo che lui aveva la tipica voce che ti faceva vedere un film quando cantava. Se tu senti tutti i suoi più grandi successi, chiudi un attimo gli occhi, metti da parte quella che è l'intonazione, qualche notina a volte un po' calante, però senti l'interpretazione, il famoso feeling che hanno i cantanti soul della la musica nera, e lui era un maestro in queste cose, ti ripeto chiudevi gli occhi e vedevi la scena di un film, come per esempio con "Mi ritorni in mente" o altre, si può dire in verità con tutte le sue canzoni, anche con "La gallina coccodè", ti immaginavi questo pollaio e lui che la rincorreva. Questa era ed è la sua forza!
Quindi quest'incontro è stato fatale e destinato, dalla prima volta che ci siamo visti, era agli inizi anche lui, anche se aveva fatto già qualcosa, ci ha fatto sentire una canzone che era "Questo folle sentimento" e dopo una settimana eravamo in sala di incisione ad incidere questo brano e nel giro di 3 settimana eravamo ai primi posti della classifica, ed è cominciata l'avventura con Battisti. Poi abbiamo avuto la grande fortuna, noi la consideriamo un avvenimento storico, che gli unici 20 concerti fatti da Lucio li abbiamo fatti insieme, con i mezzi di allora, visto che non c'erano tutte queste strumentazioni di oggi, però c'era una grande energia, una grande vitalità, un grande successo, e quindi siamo passati alla storia anche per questo. Poi in effetti Lucio è forse l'unico artista di quel calibro che non si è espresso completamente dal vivo, non perchè dal vivo non rendesse, anzi dal vivo era fortissimo, e quindi portiamo l'eredità dell'avventura con Lucio negli anni '70, perchè dal primo brano che abbiamo inciso, appunto "Questo folle sentimento", a parte lo scioglimento della Formula 3 dal '73 al '90, abbiamo sempre continuato su questa strada, chiaramente, dopo che ci ha lasciati, qualcuno si è inventato che lo conosceva bene, si è appropriato indegnamente di amicizie, cose che lui non aveva assolutamente, si aveva dei rapporti professionali, però in modo superficiale, invece con noi ha lavorato e abbiamo vissuto insieme musicalmente quasi tre anni molto intensi, poi specialmente in sala di incisione, lui ci lasciava registrare brani in maniera libera, per esempio come con "Sole giallo, sole nero", penso siamo noi che ci siamo inventati i Mix, incidevamo brani che duravano 25, 30 minuti, poi lui intelligentemente tagliava e queste canzoni diventavano di circa 4 minuti. La forza sua era questa, lasciava molto spazio con fiducia ai musicisti, anche nei suoi dischi, io ho partecipato alla registrazione del disco penso più bello, "Pensieri e parole", un album, dove lui ci spiegava, ci faceva sentire il brano con la chitarra e poi lasciava molto spazio ai musicisti, era quasi una Jam, e quasi sempre la prima base musicale era quella buona: Buona la prima!

E oggi che son passati più di 30 anni, come interpretate Battisti?

Come sempre, per noi non è cambiato niente, però ogni concerto che facciamo, anche se facciamo le stesse canzoni da sempre, ogni sera hanno un sapore diverso, abbiamo la base, la frase, poi c'è lo sviluppo, un po' come nel jazz. La chitarra non suona mai uguale, la batteria ha una ritmica di base, ma poi ha uno sviluppo, e questo ci diverte, non facciamo sempre lo stesso pezzo, anche perchè sono brani che si prestano. Quando la canzone è forte la puoi fare anche in salsa, ma è sempre forte. Questo forse è il segrete, ed è quello che non ci fa assolutamente annoiare a fare le canzoni di Lucio. E poi il repertorio è così vasto, ci chiedono spesso perchè non facciamo quella canzone o quell'altra, Battisti ha un repertorio così vasto, e la sua signora ha nel cassetto ancora circa 3.000 provini già pronti, che non sono mai usciti. A farle tutte le canzoni di Battisti, aggiungendo poi quelle nostre, quelle di Radius, le mie, ci vorrebbe una rassegna di 15 giorni.

Facciamo adesso un tuffo nell'enogastronomia. Girando l'Italia in lungo e in largo, qual'è il vostro rapporto con la cucina delle regioni che toccate di volta in volta?

La cucina è importantissima! Noi siamo fra i pochi artisti che mangiamo sempre prima del concerto. Se mangiamo bene prima, quasi sempre, al 95%, si rende sempre molto di più a suonare. E' un momento particolare, arriviamo di pomeriggio, facciamo le prove, poi ci dedichiamo un'oretta, un'oretta e mezza per mangiare qualche cosa, mangiamo prima, perchè dopo che hai suonato è meglio andarsi a fare una penichella. Quindi è impostante. Poi Alberto Radius è un grande cultore della gastronomia, lui si ricorda tutti i posti dove abbiamo mangiato bene negli ultimi 10 anni, è incredibile. Poi diventa un'abitudine, avendo toccato l'Italia tutta quanta, uno poi si appunta i vari ristoranti dove si è mangiato bene. Ti ripeto, è una cosa importantissima, perchè mangiando prima del concerto, è importante intanto che si mangi sopratutto leggero, sai io che tra l'altro devo cantare e suonare per 2 ore, se mi appesantisco, addio. Qualche volta è successo, però dopo la quarta canzone è andato tutto liscio.

E qual'è il vostro rapporto con il vino?

Un rapporto normale. Un buon bicchiere di vino è molto meglio di qualche altra cosa che si usava all'epoca, non da parte nostra, anche se abbiamo vissuto un'epoca che qualcuno o per moda, o per altro usava quella roba. Noi non abbiamo mai avuto questi problemi. Un buon bicchiere di vino è meglio di una pera o di una canna, ovviamente deve essere del vino buono.

Per finire, tornando alla musica, abbiamo parlato di passato e di presente. Parliamo adesso di futuro: Verso dove cammina la Formula 3?

In questi ultimi anni la discografia mondiale sta attraversando una grande crisi, le vendite sono crollate, un po' perchè costano troppo i CD, un po' perchè la pirateria ha preso il sopravvento. Allora è come se tu avessi un progetto, ma quello che succede fa andare tutto in malora. Prima c'era la voglia di fare magari di notte, di preparare dei progetti, per poi renderli effettivi musicalmente. Oggi, appunto, il fatto che la musica sta diventando gratis, in realtà lo è diventata, questo fa un po' andare tutto alla malora, ripeto, per tutti gli autori, il settore discografico, per quelli che con la musica fanno arte. Però poi sopravviene il fatto che abbiamo una coscienza musicale e quindi vogliamo fare sempre meglio. Speriamo che questo periodo finisca, perchè c'è bisogno di nuova linfa, nuove idee, perchè se tutto questo va a morire siamo morti tutti quanti. La musica è importantissima per tutti quanti, per chi la crea, per chi la ascolta, per chi la esegue e per chi la industrializza. Però intanto ci divertiamo, e questo è importante, con qualche sacrificio, ma quando arriviamo sul palco tutte queste cose vanno a scemare e si dimenticano, specialmente se uno fa un bel concerto, c'è un bel pubblico, un posto meraviglioso come questo di stasera, si scorda tutto.

 

Ringrazio Tony Cicco e passo ad intervistare Alberto Radius.

 

Con Tony abbiamo parlato a lungo del rapporto della Formula 3 con Lucio Battisti, a te, visto che ti reputo uno dei migliori chitarristi italiani, vorrei chiederti come abbini la tua arte chitarristica con la musica di Battisti?

Intanto sono solo un'onesto lavoratore, ed ho lavorato con tutti, ed ho portato la mia chitarra dappertutto da Lucio, che è stato forse uno dei primi sperimentatori del pop italiano, fino ad arrivare per esempio a Grignani con cui ho fatto il suo ultimo disco l'anno scorso, suonando sempre le stesse cose, devo dire. Quando ho conosciuto Gianluca, mi ha detto: " Io vorrei delle chitarre alla Battisti, quelle vere". La chitarra è uno strumento mondiale, però per esempio la chitarra che si ascoltava con i Rollig Stones di quarant'anni fa, è bella come quella di oggi, se senti per esempio "Satisfaction", che è stato un cavallo di battaglia per tutti quanti, dove hanno scoperto la chitarra elettrica, il sound della chitarra elettrica, vedi che ed è perfetto allora come oggi. Ognuno poi la porta come la vuole, per esempio io ho fatto quest'altro gruppo, "La notte delle chitarre", dove ci sono tutti i chitarristi più famosi, secondo me i più intelligenti, non bravissimi, ma sanno sfruttare al meglio le doti della chitarra, che è la cosa più importante, sapere suonare quando gli altri non suonano, allora la chitarra viene fuori, se suonano tutti scoppia casino. Mentre l'arguzia del chitarrista è intromettersi nei buchi, un po' come il rifinitore del calcio, la chitarra del rifinitore è perfetta, poi il resto bravi o non bravi, certo ognuno ha le sue caratteristiche, la sua musicalità, son tutti barvi e tutti no.

Fra i chitarristi di oggi, non solo italiani, quali apprezzi di più?

Io non ascolto musica, non ascolto musica da tanto, perchè se sento una cosa che mi piace poi la faccio tanto mia che sembra che l'abbia fatta io, invece non è vero, magari l'ho sentita da un'altra parte. Poi dico però che bella, poi invece mi scopro che invece non è mia, allora per evitare non ascolto altri. Per me è pericoloso ascoltare gli altri, perchè sono recettivo al massimo, e poi alla fine mi si direbbe, questo suona come i Guns N' Roses, è pericoloso. Tuttavia la musica è nell'aria, vai in un negozio e la senti, vieni qua e senti qualcos'altro, non puoi non ascoltarla.

Facendo un salto nell'enogastronomia Tony mi ha detto che sei la memoria gastronomica del gruppo, qual'è il tuo rapporto con la gastronomia?

Per me è interessante, perchè quando si viene in un posto come questo, fatichi tanto, per esempio noi ieri sera eravamo a Cagliari, stamattina sveglia alle 7, alle 9 siamo partiti, abbiamo preso per caso l'aereo delle 11.30, siamo arrivati qui, siamo andati in albergo, abbiamo dormito 2 ore, poi siamo venuti qui a provare gli strumenti, ora parlo con te e fra un po' si va in scema, in pratica senza orario e senza bandiera, allora se stasera andiamo all'Isola delle Femmine a mangiare il pesce, ci fa piacere, ho già telefonato per prenotare, altrimenti come alternativa proprio qui di fronte c'è una pizzeria, una bella pizzetta magari in mezzo al verde, per rilassarsi, potrebbe andare pure. Fra parentesi nel disco "Carta straccia" uno dei brani più forti si intitola "Ricette". Quindi il rapporto è buono, si deve mangiare una volta sola, ma almeno bene. E' già duro fare questo lavoro, anche se a me piace fare lo zingaro, però andando in pensione mi piacerebbe esser un pelino più interessato ad altro, oltre che alla musica, per esempio alla cucina. In ogni caso vorrei approfittare della tua rubrica per lanciare un appello a chi ci verrà a vedere, andando in giro facendo questi concerti, che dal sushi in poi noi accettiamo tutto, ogni dono culinario è ben accetto, ci mangiamo tutto quanto.

Come ultima domanda: che ti aspetti dal futuro?

Ho in programma altre cose, adesso sto facendo un disco solista, che uscirà prima o dopo Natale, anche se la musica è un po' avvolta dal mistero, vediamo cosa succederà. Però secondo me la cosa più forte del mondo è fare dei bei brani, delle belle cose che rimangano. La musica non ha tempo, io non ho paura di uscire fra 5 anni, perchè se un pezzo è forte, e forte anche fra 5 anni. Fai conto se domani Battisti facesse che so: "Io vivrò", il successo sarebbe assicurato, dall'indomani, perchè il pezzo è tanto forte che non teme il tempo, e questa è la cosa più importante. Perchè la musica classica è ancora forte? Perchè ha questa forza! Per esempio da Puccini, che per me era il numero 1 nel mondo, hanno copiato tutti. Se senti la musica di Puccini e poi Battisti, Dalla, Battiato, De Gregori, ..., li senti belli, ma senti che spesso trovi un pezzettino, un frammento di Puccini, con cui si è fatto poi tutto un pezzo, oppure tornado ad un chitarrista, se senti per esempio Satriani, dici ma questo l'ho già sentito fare con il violino 500 anni fa da Paganini. La forza della buona musica sta qua, non muore mai e si rinnova sempre.

 

Ringrazio la Formula 3 per la disponibilità e l'entusiasmo con cui mi hanno accolto, che fra l'altro sono riusciti a trasmettere anche a me, facendomi ringiovanire di 30 anni, e li saluto cordialmente.

 

Realizzazione: Luigi Farina ( lfarina52@hotmail.com )

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