Mi
interesserebbe sapere il perchè hai inserito "Monnalisa"
nel tuo ultimo album.
E' una canzone che è riaffiorata alla memoria,
perchè avevo amato, quando era uscita, cioè alla
fine degli anni settanta, sia la canzone, che il
disco che la conteneva.
Ripensandoci a
distanza di diversi anni, ho trovato questa
canzone tutt'ora valida, con la forza e l'ironia
del testo, e si prestava ad una rilettura da
strada, più energica, e mi sembrava che
rientrava in quel progetto che avevo in quel
periodo di fare un disco più elettrico, e quindi
completava un'idea di suono, un'idea di canzone
che stavo mettendo a fuoco in quel periodo.
Adesso parlando di eno-gastronomia, qual'è il
tuo rapporto con il cibo e il vino, ed andando
in giro, da siciliano, come ti trovi con le
altre cucine regionali italiane?
Amo la cucina siciliana, anche se alcune cose
vanno gestite con parsimonia, tipo l'eccesso di
fritture, visto che, anche se non sono un
salutista maniacale, tuttavia, visto che cerco
di allenarmi e di mantenermi fisicamente in
forma, evito gli eccessi di fritture e il cibo
troppo pesante, ultimamente mi sono abituato a
mangiare in maniera più sana ed meno elaborata,
i cibi troppo elaborati spesso un po' mi
nauseano. Andando in giro ho imparato ad amare
sia la cucina delle altre regioni italiane, sia
quella internazionale, sopratutto quella etnica.
Per esempio in emilia è d'obbligo mangiare un
buon piatto di tagliatelle, oppure in piemonte,
anche se è ricca di carni cotte nel vino, che
sono anch'essi pesanti, però per il gusto di
provare, li assaggio con piacere.
Per quanto
riguarda il vino non sono ne un grande bevitore,
ne un'esperto di vini, anche se mi sono sempre
ripromesso di fare dei corsi, ma il tempo non
c'è mai, ora meno che mai. Il vino me lo riservo
per occasioni particolari, non bevo il vino
regolarmente durante i pasti, bevo acqua, a
volta qualche bibita gassata, ma anche quelle le
considero quasi un peccato di gola, perchè anche
le bibite gassate fanno male.
Passo la parola agli
altri e qui di seguito riporto un'estratto delle
domande e delle risposte di Mario Venuti.
Stai pensando di cominciare a produrre i tuoi
dischi da solo?
Ancora non so come produrrò il prossimo disco,
non perchè non sono capace di produrre un disco
da me, ma se farò la scelta di collaborare con
un produttore, lo farò perchè è comunque
un'arricchimento, un incontro fra un'artista ed
un produttore deve avvenire anche per dare vita
a qualcos'altro. Io so come produrrei un disco
mio, ma non so se è giusto che lo faccia, e se
scelgo un produttore lo faccio perchè mi
piacciono le scelte di questo produttore ed io
voglio interagire con lui per dare vita ad un
prodotto nuovo, comunque differente da quello
che potrei fare da solo.
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Tu hai
viaggiato tanto per esportare la tua musica in
altre realtà italiane, adesso sei più presente
in Sicilia, è una mia impressione o stai
ritornando maggiormente nella tua terra di
origine?
Veramente in
Sicilia sono stato sempre presente, anche se
devo dire che le due date quelle di Milano e di
Roma, sono state due date per me memorabili, era
tanto che mancavo da queste piazze ed ho avuto
il modo di misurarmi, per esempio a Milano la
stessa sera c'era il concerto di Peter Gabriel,
quello di Turin Brakes e la prima del film di
Battiato, ed io ero un po' preoccupato perchè
non sapevo quale potesse essere l'affluenza, ero
nel mio camerino tranquillo, esco e vedo quel
bel tappeto di gente, nonostante il caldo, per
me è stato importante per capire di che pubblico
posso contare in certe occasioni. Però è logico
che io vivendo in Sicilia, avendo un manager che
è un grosso promoter siciliano, sono portato a
fare parecchi concerti in Sicilia.
Dal punto di vista personale che rapporto hai
con la Sicilia?
Come tutti i
siciliani ho questo attaccamento atavico alla
Sicilia, unito a delle fasi fortemente critiche
a certe cose che purtroppo non riescono a
cambiare. Negli anni '90 Catania e Palermo hanno
avuto un periodo felice, di risveglio, ed io ho
vissuto questo periodo in prima persona, non
solo dal punto di vista musicale. Mi ricordo le
manifestazioni qui a Palermo, quando si scendeva
per le strade, si spingeva la gente ad
affacciarsi ai balconi e a mettere i lenzuoli
bianchi. Era un momento in cui si credeva
realmente che le cose potessero cambiare. Adesso
purtroppo la situazione attuale porta ad una
maggiore rassegnazione, ad una accettazione un
po' passiva delle cose. Gli anni '90 sono stati
un periodo più propulsivo, anche dal punto di
vista della creatività, almeno per me, sono
stati degli anni importanti, sono nate anche
iniziative importanti. Adesso si vive un po' di
rendita di quelle cose fatte allora. Io spero
che succeda qualcosa che scuota un po', non dico
le coscienze, perchè sarebbe troppo, ma almeno
il torpore in cui si trovano.
Ci vuoi dare un'anticipazione del video che
hai appena finito di girare del brano
"L'Invenzione"?
"L'Invenzione" è
un tipo molto particolare di canzone d'amore,
una ballata che serve a dare un po' più di
spessore ad un'album che con "Veramente" è
diventato un tormentone, per dare al pubblico
l'idea che l'album ha anche il suo spessore, e
la sua profondità. E quindi lo sforzo produttivo
su questo pezzo sarà notevole, abbiamo messo in
campo un regista, Lorenzo Vignola, piuttosto
affermato che ha già lavorato con Articolo 31,
Cristina Donà, Delta V, ... Abbiamo realizzato
un piccolo film, abbiamo fatto 2 giorni di
riprese con una casa di produzione torinese, ed
è una piccola storia parallela che serve un po'
ad amplificare i significati che vengono
suggeriti dalla canzone, però li estende, li
amplifica. Spero diventi un piccolo evento per
la scena dei video clip in Italia, credo che
avrà il suo effetto. Il video è giocato fra il
contrasto dell'elemento naturale, è ambientato
in un bosco, e l'elemento meccanico
rappresentato da una macchina incidentata, il
tutto con una forte dose di mistero e di
tensione che sfocia alla fine in un evento
liberatorio. |