In una recente
intervista ho letto che, facendo riferimento ad
uno dei tuoi brani più famosi, "Confusa e
Felice", ti sentivi più "confusa" che "felice",
ci vuoi spiegare cosa intendevi?
La confusione non
è necessariamente negativa, a volta una grande
confusione può essere provocata da una enorme
felicità, succedono tante cose
contemporaneamente per cui ci può essere della
confusione.
Un'ultima
domanda: Abbiamo visto con piacere "Bandabardò"
aprire il concerto. Come mai questa scelta?
Non supporto solo
band a me vicine. Mi piace supportare anche
degli artisti che apprezzo. Quindi mi faceva
piacere che ci fossero loro ad aprire questi
concerti siciliani.
Parliamo del
tour: iniziato in piccoli club, poi all'estero,
adesso grandi spazi. Emozioni diverse, pubblico
diverso. Raccontaci a caldo le tue sensazioni.
Mi sono resa
conto, intanto, che la mia vita è sul palco. E
mi piace essere eclettica, mi piace passare
dall'acustico all'elettrico, da palchi piccoli a
palchi grandi. L'importante è non perdere mai di
vista il palco che è per me è terapeutico.
L'importante è che ci sia!
Hai presentato
una scaletta eccezionale, sempre viva, senza
nessun momento di cedimento o debole. C'è dietro
tanto lavoro per sistemarla e prepararla o il
tuo repertorio è talmente forte che puoi
scegliere tranquillamente di volta in volta i
brani da eseguire.
Abbiamo lavorato
molto, abbiamo provato un mese prima del tour,
anche perchè abbiamo inserito un elemento nuovo
che suona i "tasti" vari, noi non amiamo
chiamarle "tastiere", anche perchè oltre a
suonare il suo Hammond, suona anche la
fisarmonica, che è uno strumento tradizionale, e
da un colore che a me piace. Dicevo che abbiamo
provato un mese ed abbiamo provato diverse
scalette, perchè la prova del nove siamo noi
stessi, suonando questa sequenza di pezzi non
dobbiamo annoiarci, per cui queste prove sono
state dure e lunghe, suonavamo a volte 12 ore al
giorno. Abbiamo provato scalette su scalette.
Questa alla fine è l'ultima stesura di scaletta,
e sono contenta che vi sia piaciuta.
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Tu se una
persona tranquilla e umile, tuttavia per te è
stato coniato un termine, "cantantessa", che
dimostra quanto sei salita. Che effetto ti fa
tutto ciò?
Io tengo molto a
distinguere e a separare i due aspetti della mia
vita, uno è quello lavorativo, della musica,
della "notorietà", e l'altro è normale,
regolare. Sono molto contenta di potere fare la
mia musica e di poter vivere della mia musica,
non avrei potuto fare nient'altro. Il pubblico
che mi incoraggia, mi fa capire che devo
continuare per questa strada. Vorrei però
migliorare, acquisire nozioni nuove, migliorarmi
professionalmente e tecnicamente.
Dall'ultimo album emerge una Carmen un po'
più pacata in confronto a quella più aggressiva
degli album precedenti. Questo cambiamento è una
rottura con il passato o una logica evoluzione
della tua vena artistica?
Io spero che sia
una logica evoluzione, tra l'altro odio
ristagnare e ripetermi, sono sempre alla ricerca
di qualcosa, quindi mi tuffo in mondi
assolutamente estranei, il Brasile, l'Africa,
Cuba, il blues, la tarantella. Sono vorace,
credo che la conoscenza sia la chiave
dell'evoluzione, per cui cerco con voracità.
Noi di spaghettitaliani ci occupiamo di
eno-gastronomia, e nella rubrica "Musica con
gusto", facciamo delle interviste dove parliamo
sia di musica, ma anche di cibo e di vino. Visto
che le domande sulla tua musica te le hanno
fatte già gli altri colleghi, mi interesserebbe
saper qual'è il tuo rapporto con il cibo e il
vino.
Io mi diletto
molto a cucinare e ad accoppiare i vini ai cibi.
Assolutamente ogni disco che ascolto è legato ad
un tipo di pranzo o di cena. Facendo un'esempio,
a pranzo io adoro ascoltare la Bossa Nova e ci
devo accoppiare un pranzo leggero a base di
inzalata, poco impegnativo, anche se la Bossa
Nova sembra poco impegnativa, ma sotto sotto è
profonda, intenza, complessa armonicamente,
quindi questo pranzo dovrebbe essere a base di
inzalata, ma accoppiata con qualcosa di
impegnativo, con carpaccio di pesce spada, per
esempio, perchè il pesce spada è impegnativo,
non leggerissimo, ed io, come tutti i siciliani,
ci gardisco accoppiato un vino rosso, un
Cabernet, a me piace molto il Forti Terre di
Trapani, è il mio vino preferito, poi metterei
dei gamberetti crudi, macerati in olio e limone,
e poi ci vuole il polpo, "u puppu", non deve
mancare, poi, per chiudere questo pranzo "Bossa
Nova", un semifreddo alle mandorle. A cena
invece una bella "capunateddra". |