Iniziamo
l'intervista parlando del tuo modo di proporti al pubblico, spazi dalla
televisione, al teatro, scrivendo anche libri... Dove ti trovi più a tuo agio?
Devo dire che io
ho cominciato facendo cabaret, e da allora il rapporto con il pubblico per me è
fondamentale. Direi quindi che il luogo sostanzialmente dove ti realizzi di più
è il teatro, e nel rapporto col pubblico, anche perchè c'è una reciproca scelta
del personaggio, cioè io decido di fare le cose che mi piacciono fino in fondo,
il pubblico sceglie di vederti, paga per vederti, non è il pubblico che ti
subisce in televisione domenicalmente o anche il lunedì, che capita di vederti,
dice: "ma, vediamo cosa fanno". No, è il pubblico che paga per venire a vederti,
che si aspetta da te una cosa diversa, e quindi questo è sicuramente il momento
più gratificante per chi fa questo lavoro.
Tu ti sei
cucito addosso un personaggio che sembrerebbe apatico, pigro, ..., ma nella vita
fai tantissime cose, scrivi libri, fai teatro e televisione, giochi al calcio,
ti occupi di solidarietà, dimostrando quindi il contrario. Chi è veramente Gene
Gnocchi?
Io
sostanzialmente sono abbastanza pigro, per carattere, perchè ho dei tempi molto
lenti, le idee mi maturano anche abbastanza lentamente, prima di fare una cosa
ci penso su. Però sono molto curioso nello stesso tempo, quindi le due cose sono
in apparenza antitetiche, perchè in realtà mi interessa tutto, con i miei tempi,
ma mi interessa tutto, quindi siccome faccio parecchie cose male, però sembra
che sia iperattivo. In realtà io sono un teorico di questa filosofia: "Piuttosto
che fare una cosa bene, meglio farne tante male", e quindi perseguo strenuamente
questo mio rapporto con tutto quello che faccio, mi piace cantare, canto
discretamente, ma non bene, mi piace scrivere, mi piace fare teatro, cioè faccio
tante cose male, perchè assaporo un po' di tutte le cose, è una verità, e questo
mi piace molto. Piuttosto che specializzarmi e diventare bravissimo in una cosa,
non mi interessa!
Facendo un
salto nell'enogastronomia vorrei sapere tu da emiliano come ti rapporti con le
altre culture gastronomiche visto che viaggi molto, e visto che poi oltretutto
vivi a Milano.
Io ho un buon
rapporto con la gastronomia, visto anche che vengo da una famiglia di
ristoratori, perchè mia madre è stata cuoca, fa dei corsi di cucina, ha
attualmente una trattoria a Fidenza. Quando vado in giro nei posti dove vado, mi
lascio guidare, nel senso che vado e assaggio la cucina locale, non sono
assolutamente di quelli che va, non so, nelle Marche o in Umbria e pretende di
avere le lasagne, o va in Sicilia e pretende di avere il panettone. Mi lascio
sempre guidare, ho sempre un grande rispetto con la tradizione, e devo dire che
sono stato sempre bene, facendo così. Chiaramente mi faccio consigliare, ho
sempre qualche amico che mi dice, girando l'Italia, "senti vai qui, piuttosto
che...", e ti consigliano sempre bene. Recentemente, questa estate, sono stato a
Cagliari e mi hanno consigliato una trattoria, che è una trattoria di pescatori,
di cui in non sapevo nemmeno l'esistenza, vicino al porto, una cosa che sembrava
quasi un retrobottega di un totocalcio, ed ho mangiato, invece, del pesce
pazzesco, mai mangiato così bene. Il gusto di scoprire questi posti qui, questi
posti strani, è bellissimo.
E che
rapporto hai con il vino?
Col vino ho un
ottimo rapporto, perchè ne bevo, mi piace. Anche se devo dire che in Emilia
siamo abituati a dei vini poco impegnativi, frizzanti, dei Sauvignon, delle
Malvasie secche, qualche Riesling per i bianchi, e anche questo taglio di
Gutturnio, che è un Barbera bonarda, lo stesso Lambrusco, sono vini poco
impegnativi.
Per finire,
parlaci un po' dei tuoi programmi futuri.
Come programmi
futuri c'è lo spettacolo nuovo, che debutterà in settembre, con la nuova
stagione, con cui c'è l'idea di chiudere questa trilogia, che cominceremo a
scrivere a Gennaio, e cominceremo a provare intorno ad Aprile, Maggio, un primo
allestimento che comunque partirà intorno a Settembre, Ottobre. Di cosa nuova,
potrebbe essere a breve, il Festival di San Remo con Simona Ventura in
televisione, e forse un libro a fine anno prossimo, o inizio 2005, un romanzo
per Einaudi che si intitola "Sembra un sabato, ma no lo è".
Ringrazio
Gene Gnocchi per la sua disponibilità e per la simpatia con cui mi ha
accolto e mi
commiato complimentandomi per il suo modo veramente unico di fare spettacolo.
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