Vorrei iniziare
da una mia curiosità. E’ vero che i
professionisti del mondo della danza
preferiscono definirsi danzatori, piuttosto che
ballerini?
Per quanto mi
riguarda no… Puoi specificare “ballerino di
danza classica” piuttosto che “ballerino sul
cubo”…! E’ curiosa, però, questa domanda, perché
quando io dico “ballerina”, poi: “Ah! Cosa fai
la ballerina in discoteca?” Sai quanti me lo
chiedono? Ma non ci ho mai pensato, anche perché
sono appena rientrata in Italia e in Inghilterra
si dice “ballet dancer”. E’ molto più semplice.
Ma va bene, diciamo danzatrice.
Il tuo partner
in questo balletto è Raffaele Paganini che,
oltre a essere un’étoile della danza classica, è
una star del musical. Tu hai mai sperimentato
questo genere?
No, infatti,
questo è il mio primo lavoro all’infuori della
danza classica, senza le punte! E’ stata una
delle mie scelte per lasciare l’Inghilterra.
Sono stata dodici anni a Londra, dieci anni e
mezzo in una compagnia prettamente classica,
quindi ho avuto voglia, oltre che di tornare in
Italia di sperimentare forme nuove e fare nuove
conoscenze. Sono andata, tra l’altro, a vedere
“Sette spose per sette fratelli” e mi è piaciuto
tantissimo, anche se, avendo vissuto a Londra,
ovviamente di musical ne ho visti all’infinito.
…Non ci ho mai pensato finora, ma non lo
escludo.
Parlando di
“Giulietta e Romeo” di allestimenti di quest’opera
ne sono stati fatti tantissimi e di vario tipo.
Cosa caratterizza questa versione rispetto alle
precedenti, secondo te?
E’ contemporaneo. E’ nuovo
rispetto al “Romeo e Giulietta” dell’800,
classico, con le scarpette a punta. E’
ambientato negli anni 50, nell’Italia del Sud.
Anche per i costumi, gli uomini hanno giacca e
cravatta, le donne hanno i vestiti da sera per
“andare a ballare”. Inoltre ci sono delle
scenografie molto semplici, ma molto d’effetto
e, soprattutto, le luci creano un’atmosfera
molto particolare, rispetto agli altri “Romeo e
Giulietta”.
BIOGRAFIA ESSENZIALE DI MONICA PEREGO
Monica Perego
rappresenta il classico caso di fuga dei talenti
italiani all’estero.
Nata a Monza, ha iniziato a studiare danza
all’età di sette anni. Nel 1991 ha vinto il
primo premio al Concorso Benetton Danza,
ottenendo una borsa di studio presso il Royal
Ballet School di Londra e dopo un anno ha
firmato il primo contratto con il Birmingham
Royal Ballet. Nel 1992 è entrata a far parte del
Corpo di Ballo dell’English National Ballet,
diventando prima ballerina nel 1997.
Per lei sono state create importanti
coreografie: Cenerentola di Michael
Corder, White Nights di Kim Brandstrup, o
Perpetuum Mobile di Christopher Hampson.
Recentemente, in Giappone, ha interpretato il
ruolo di Odette/Odile con Tetsuya
Kumakawa ed è stata “guest star” presso il Tokyo
City Ballet.
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DAL PALCOSCENICO ALLA TAVOLA
Ma passiamo al
cibo: i danzatori devono seguire una dieta
particolare, magari durante le tournées?
Certo, sempre! …Io
no. Abbiamo orari sfasatissimi. Ovviamente prima
dello spettacolo non mangiamo. Mangiamo magari
solo un panino e poi mangiamo a mezzanotte, dopo
lo spettacolo. Cioè, alla fine si fa un
pranzo-cena unico. Alcuni, però, mangiano
davvero insalata e carote…
Tu sai
cucinare?
Poco, purtroppo,
perché essendo sempre in tournée, in albergo,
non hai neanche il tempo per coltivare questa
passione per la cucina…, ma ho coltivato la
passione per il mangiare, quello senz’altro! Nei
ristoranti si trovano cose particolari e
viaggiando ho conosciuto, per esempio, la cucina
giapponese, coreana.
E c’è un gusto,
un piatto italiano che ti è mancato in
particolare?
Il tiramisù…,
specialmente della mamma! Ma, ovviamente, quello
non si trova da nessuna parte. Ogni volta lo
ordinavo a Londra e poi dicevo “Mhmh, va be’…,
pazienza”.
Oltre ad essere
una danzatrice di rara intensità, Monica Perego
si è rivelata una persona molto simpatica e
affabile. Augurandole che presto il suo
straordinario talento sia valorizzato anche in
Italia, la ringrazio e la saluto.
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