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Contributo di
Mariapaola
Gillio
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23.02.06 - LOU REED Al MEDALS
PLAZA DI TORINO
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L’atteso, e ad oggi
criticato, tour di Lou Reed è stato
inaugurato sul palco Olimpico di Medals
Plaza giovedì 23 febbraio. Il tour ha
segnato il ritorno sul palco del signore
del rock sulle scene da oramai 40 anni a
partire dai primi profumi di innovazione
che si respiravano nella storica Factory
di Andy Wharol. 11 date su 14 di questo
tour si stanno svolgendo in Italia. Il
concerto ha mostrato diversi cedimenti
artistici. Molte le incertezze nella
voce di Reed che, spesso fuori tempo, ha
messo in crisi gli stessi musicisti con
lui sul palco che hanno dovuto a volte
rincorrerlo, a volte aspettarlo, nella
struttura dei brani.
Oltre a queste
imprecisioni però un ascoltatore attento
ha potuto |
scorgere ancora la voce calda e
storica per la quale 9.000 persone erano lì
radunate.
Ascoltare live e vedere dal vivo
chi dagli anni 60 ad oggi ha vissuto da
protagonista tutta la storia musicale
contemporanea è un emozione che supera il gusto
personale nei confronti del rock e dell'opera di
Lou Reed.
Ma dopo una performance quasi
fredda e distratta ci si chiede quanto può
valere “giustificare” Lou Reed grazie al suo
passato e quanto invece questa giustificazione
possa avere radici adolescenziali. Tutto bello
per forza solo perché lui “è”! Certo, sono
felice di aver potuto assistere nella mia vita
anche ad un concerto di Lou Reed, sono felice e
lusingata di aver avuto accesso alla conferenza
e avergli potuto parlare. Con lui lì a pochi
metri ho potuto “de-mistificarlo” cogliendo la
sua umanità che anche nuda del mito ha mantenuto
fascino e saggezza.
Ma la musica? Ci si scorda spesso
di parlare di musica e mettere da parte
personalità e storie. La musica giovedì 23
febbraio è stata noiosa, disattenta, svogliata.
Peccato!
Cedimenti artistici si sono
mostrati anche in alcune scelte stilistiche ed
estetiche che a parere di pubblico sono state
"forzate". Una ricerca di novità “poco naturale”
a partire dal set molto profondo, forse troppo
cupo (complice la scelta di una formazione di
2 chitarre, di cui una suonata dallo stesso Reed,
una batteria circondata dal plexiglas per
attutire il suono, un basso elettrico e un
contrabbasso elettrico) e poi l'invito a
salire sul palco del suo personale insegnante di
Tai CI che durante uno strumentale ha mostrato
le principali figure di questa arte marziale.
Momenti curiosi quindi, che da un
lato confermano la natura sperimentale di Lou
Reed e dall'altro, come già detto, davano l'idea
di essere poco naturali. Le riserve e i dubbi
sulla spontaneità di queste scelte sono
d’obbligo.
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INTERVISTA A LOU REED
di Mariapaola
Gillio
Sicuramente sincero è stato
invece il carattere del cantante durante la
conferenza stampa che ha tenuto nel pomeriggio
nel cortile della regione Piemonte. Quì vi si
trova lo spazio "Piemonte Clubbing",
struttura molto interessante e ben allestita in
perfetto stile design dove la sera si possono
ascoltare alcuni dei migliori dj del nostro
territorio e assistere a spettacoli. Qui Lou
Reed è stato nominato “Ambasciatore di
Torino” con una targa consegnatali
dall’assessore alla montagna Bruna Sibille.
Riconoscimento gradito dall’artista che non ha
mai mancato di sottolineare il fascino che
Torino ha su di lui e sulla sua compagna Laurie
Anderson.
In conferenza Lou Reed è stato
molto svogliato come postura ma molto attento
come risposte, non ha risparmiato ai giornalisti
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risposte secche quando la domanda
per lui era sgradita oppure come da lui stesso
definita: stupida.
Fortunatamente non è stato il mio
caso, sentirsi dire "stupido" da chi rappresenta
la musica degli ultimi 40 anni dev'essere molto
faticoso da sopportare. Comunque anche in questo
caso Lou Reed è stato diretto ma mai offensivo.
LOU
REED
– Conferenza stampa del 23 febbraio 2006 c/o
Piemonte Clubbing
(Si riportano tutte le domande
fatte all’artista dai giornalisti presenti,
circa una trentina)
Che rapporto hai con lo sport? E
che effetto ti fa essere qui per le Olimpiadi
come “momento di pace”?
Sono molto felice di essere qui,
non ero mai stato prima ai giochi olimpici e
quindi è per me un occasione molto interessante.
Mi piace molto lo sport, soprattutto le arti
marziali. Io pratico il Tai Ci da molto tempo e
un ragazzo del mio corso fa parte della squadra
olimpica di Skeleton. Colgo l’occasione di
questo primo intervento per ringraziare, oltre
che per la domanda, per la targa che Torino mi
ha donato.
La tua musica è quella di grandi
storiche band ha ancora molto “appeal” secondo
te quali sono i motivi?
Potrei farle io questa domanda.
Non ho alcuna idea del perché.
Che differenza c’è tra i
musicisti che hanno suonato qui nel 1991 e
quelli di oggi?
Semplicemente non ricordo chi ha
suonato qui nel ’91 e in quale occasione. Non
ricordo la settimana scorsa….
Secondo te nel contesto di oggi
c’è ancora un lato selvaggio e se c’è qual è?
Cosa ne pensa lei?
Non lo avrei chiesto se lo
sapessi.
E una di quelle domande che si
spera nessuno sia così stupido da porre
Grazie
Grazie a lei
Può Segnalarci una realtà
musicale attuale che reputa interessante e, dato
che nella sua vita ci sono state diverse
collaborazioni, una realtà con la quale vorrebbe
collaborare?
Ci sono molti gruppi giovani con
i quali vorrei collaborare. Soprattutto realtà
Newyorkesi, che fanno parte del “wild side” di
cui si parlava prima.
(le molte band citate qui da Reed
sono state poco comprensibili e la stessa
traduttrice ha, purtroppo, deciso di non
approfondire)
Dopo “Raven” sta lavorando a
qualche progetto teatral-musicale?
No, non ho dei programmi di
teatro musicale, però scrivo musica per la
meditazione. Questo perché pratico il Tai-Ci e
scrivo musica per il mio insegnante. E’ un altro
tipo di musica quella per le arti marziali. Sono
convinto che ogni musica dia energia come per
esempio il rock che induce la gente a ballare,
danzare, a muoversi. Per cui ho pensato che
questo tipo di energia, di musica potesse essere
scritta per le persone che praticano anche arti
marziali.
Questa tappa torinese è la prima
di un tour italiano di 11 date, cosa porti in
questo tour? C’è qualcosa di nuovo di te?
Cosa ne pensa?
Non posso certo immaginarlo.
Allora provi a indovinare!
Credo di non potere.
Io mi sento sempre diverso… …
Ci sono due bassisti e poi
abbiamo sei o sette parti di archi, la musica di
archi è la novità di questo tour. Io Penso che
gli italiani apprezzino molto la musica per
archi e lo sentirete stasera.
Le nuove tecnologie, che
permettono di scaricare sul proprio PC prodotti
musicali, sono un ostacolo o un’opportunità?
Penso che sia una cosa
meravigliosa. Sicuramente internet aiuta molto
alla musica, è possibile in breve tempo rendere
accessibile brani musicali a moltissime persone.
Penso, per esempio all’I-POD. Pochi anni fa non
esisteva, adesso lei può avere 10.000 canzoni
con se. Dieci anni fa erano tempi delle caverne
rispetto ad oggi.
Nelle università si insegnano
poeti classici. Si potrebbero proporre i tuoi
testi, la tua poesia?
Non ho mai dato lezione di
poesia, però ci sono delle università che hanno
dei corsi su di me. Per esempio l’università
della Colombia a New York. Può darsi che un
giorno vada lì, magari un’oretta, a parlare. Ma
non ho mai insegnato. Sono stato a Torino con
Laurie Anderson e si è parlato di letteratura,
questo per dire che a me è piaciuto moltissimo
lavorare a Torino e per dirvi che sono davvero
lieto di esser qui in occasione dei giochi
Olimpici e spero che questo voi lo capiate.
le foto sono
state scattate da Mariapaola Gillio e Marco
Depetris ©2006 |